GOT7 One Shot

19. jjparents

Noi Got7 abbiamo appena finito di mangiare e ci siamo seduti sul divano per guardare qualcosa alla tv. Stiamo tutti aspettando Jinyoung ma lui non arriva: oggi è andato a cena con i suoi e aveva detto che tornava presto... eppure sono le dieci e mezza non è ancora tornato.

«Ma Jinyoung quanto sta via?» mi chiede Jackson all'orecchio, per evitare di disturbare gli altri... anche se lui è così modesto che non si sente mai un disturbo.

«Non lo so. Adesso vado a chiamarlo, tanto il film l'ho già visto» dico per poi alzarmi dal divano per recarmi in camera mia in modo da chiamare in santa pace.

Sono sicuro al duecento per cento di aver sentito cinque sospiri di sollievo appena mi sono alzato: ah che figli ingrati che sono.
Io e Jinyoung li abbiamo cresciuti proprio male.

La prossima volta che le igot7 mi chiedono se voglio lasciarli in addizione, tiro fuori il pacco di carte già firmato.

No, no, no... dopo distruggono la casa delle fan. Meglio se me li tengo io.

Entro in camera e chiudo la porta alle spalle e prendo il telefono per digitare il numero del mio amico e lo chiamo.

_Tu-tu-tu_

Non mi risponde.

«COME OSI NON RISPONDERMI??» dico lanciando il mio telefono e per fortuna cade sul letto nella parte di Jinyoung.
Io e Jinyoung abbiamo unito i letti ancora dagli inizi: fin da quando eravamo trainer insieme.

In quel periodo avevamo entrambi nostalgia di casa, lui soprattutto, e quindi abbiamo unito i letti per sentirci meno soli. Ogni mattina trovarlo tra le mie braccia mi rende felice. Mi piace annusare il suo profumo e aspettare un bel buongiorno da lui.

Sono cose che fanno tutti i migliori amici, no?? Lo fanno perfino Jackson e Bambam.
Mi alzo per prenderlo e vedo uno stano pezzo di carta bianco.

Forse avrei dovuto lasciarlo lì ma io... ecco... volevo solo dare una sbirciatina.
Anche se io e Jinyoung siamo migliori amici, lui non mi parla di tutto. C'è qualcosa che mi nasconde ed è proprio quella cosa che mi disturba ogni volta.

Se non fosse per Jinyoung che mi aiuta ad addormentarmi, resterei sveglio solo per quel segreto.

E poi sono curioso di sapere cosa c'è scritto, al massimo non mi parlerà per due ore per poi tornare da me con una scusa più che stupida.

Caro Jae Bum,

Beh... ciao intanto. Anche se ti saluto tutti i giorni, ripeterlo non fa male.
Sinceramente non so cosa scriverti: avevo tutto in mente ma appena ho iniziato a scrivere quel semplice e insulso ciao tutto è scomparso, come una nuvola di fumo.

Io so cosa ho dentro ma scriverlo non è la stessa cosa.
Non è come parlare, per niente.
Parlare è come improvvisare: tranne se sei in pubblico, non ti prepari il discorso per parlare con il tuo migliore amico o con una persona che trovi per strada. Invece non puoi improvvisare scrivendo perché tutto suonerà sempre male.

Scrivere non è come fare un discorso, devi aspettare che la penna parta e trascini con se tutto dalla mano al pensiero e le parole che bisogna scrivere.

Ma allora perché sto scrivendo se è da quando ho finito i primi anni di scuola che non scrivo una lettera? Probabilmente mi dimenticherò di scrivere l'antitesi o la firma.

Beh, ti ho appena detto che è più semplice parlare ma non è sempre vero.
Non credermi un codardo, io ci ho provato a parlarti. Davvero. Eppure ogni volta mi bloccavo.