GOT7 One Shot

4. Markjin

Pov's Jinyoung

«CI SCUSI» urliamo io e Mark correndo verso la regista. Appena arrivati facciamo un inchino per educazione, anche se entrambi abbiamo il fiatone. Subito lei alza la testa dal suo computer e ci guarda meravigliati. È la prima volta che corriamo così solo per andare a parlarle.

Io e Mark, come ogni pausa tra una scena e l'altra, ci siamo messi a leggere le future scene che dovremmo recitare. Sinceramente, non ho mai osato leggere la storia senza di lui... non sarebbe stato corretto.

Ormai abbiamo quasi finito, bisogna solo recitare l'ultima scena da filmare e magari dare qualche ritocco alle scene fatte con gli stuntman.
Stavamo leggendo quando abbiamo trovato una cosa che ha sconvolto entrambi e subito siamo corsi dal capo a chiedere informazioni.

«Cosa succede ragazzi? Problemi con lo staff? Il nostro drama sta andando a gonfie vele, voi due siete i miei due attori preferiti e sinceramente la vostra storia è quella che preferisco, sono convinta che i vostri ruoli vi siano caduti a pennello. Sono fiera di voi» dice lei con un tono gentile.

Grazie ma non abbiamo risolto il problema. Pensavo ci fosse arrivata da sola... davvero non lo capisce??
Io e il mio hyung ci guardiamo, per capire chi deve parlare per primo.

«No, non intendiamo quello...» inizia a dire Mark ma lo interrompo.
«Perché dobbiamo baciarci??» dico senza girarci troppo intorno. Alla fine è questo il succo del discorso, no?

Vedo i muscoli nella regista rilassarsi e nel suo viso compare pian piano un sorriso.
«Ragazzi mi avete fatto prendere un colpo... pensavo aveste litigato con qualcuno» dice lei togliendosi questo peso dalle spalle.
«E comunque nel copione c'è scritto così e resta così» dice lei tranquilla.

«Ma noi non possiamo farlo... sa bene che dopo guarderanno male sia noi che i Got7, vero?» dico io.
«Per questo ho messo la scena successiva dove Mark ti uccide. E poi se avrete dei problemi con i fan dirò che sono state due comparse. Il personaggio che interpreti tu è un duro che abbassa la guardia quando inizia a conoscere il personaggio di Mark e quest'ultimo sfrutta la situazione per ucciderlo. Mi sembra una bella storia d'amore.» dice lei con gli occhi a cuoricino.

Per un attimo ho un momento di compassione: questo drama è il sogno della sua vita, ci avrà messo secoli a scrivere ogni scena e a fare in modo che la maggior parte dei personaggi abbiano una storia avvincente e intricata.

Sinceramente: io amo questa cosa che lei stessa ha creato solo che mi tocca baciare il mio amico. Ed è imbarazzante... cioè si ci abbracciamo e passiamo la maggior parte del tempo insieme ma non ci si bacia tra amici. E sicuramente non quel tipo di bacio.

«Ok... ma dobbiamo per forza baciarci?» dice Mark facendomi tornare alla realtà.
«Certo... passate le pause tra una prova e l'altra abbracciati e state sempre insieme: non credo che un bacio vi farà male. Ragazzi la vostra scena è la prossima ed ora io devo andarmene» dice la regista alzandosi e avviandosi verso le cineprese già in azione.

«Beh... ecco io devo andare in bagno» dico e subito mi allontano mentre il mio amico si avvia verso il banco stuzzichini.
Arrivato in bagno entro in uno a caso e mi chiudo dentro per poi sedermi sulla tavolozza chiusa. Per fortuna che questi cosi non sono sporchi se no avrei buttato via questi pantaloni di moschino.

Perché devo baciarlo? Perché proprio io?
-La puoi smettere?- sento dire da una vocina nella mia testa.
No la mia coscienza, l'ultima volta ha fatto disastri.
-Tu caro hai fatto disastri. Io sono troppo magnifico per fare disastri- dice la mia coscienza: mi ero dimenticato del suo egocentrismo.

Allora vocina illuminami: cosa dovrei fare? Cosa sto facendo? Sto parlando da solo? Cavoli devo stare proprio male.
-Fregatene. È solo un bacio, mica devi stuprarlo... che poi credo che sia un po' il contrario, mi dispiace ammetterlo ma rispetto a Mark sei passivo. Almeno per me. Tornando a noi: ti stavo dicendo che siete amici e questo bacio non significa niente. Punto.- dice la voce nella mia testa e per una volta sono sbalordito.