Markyeom

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È notte fonda ma io non riesco a dormire quindi ho deciso di liberare un pezzo del salone per potermi esercitare a ballare. Nonostante sia il ballerino principale mi sembra sempre di non essere abbastanza bravo e il mio umore ne risente.

Quando ho creato uno spazio abbastanza grande comincio a riscaldarmi i muscoli e poi provo le ultime coreografie. Non uso la musica per non disturbare gli altri membri. Ballo senza fermarmi un attimo, non me lo posso permettere: queste sono coreografie difficili e io devo essere pronto ad aiutare gli altri.

Sarà ormai un'ora che continuo a muovermi nonostante il ginocchio mi regga a malapena e mi faccia un male cane ma io stringo i denti e vado avanti. Quando finisco la coreografia senza aver fatto nessun errore cado a terra, privo di forze e con le articolazioni in fiamme. Appoggio la testa sul lato del divano con una smorfia di dolore e mi costringo a non emettere alcun suono.

Arriva Mark e quando mi vede seduto per terra che cerco di non urlare si avvicina preoccupato.

«Che ci fai in piedi a quest'ora? Stai bene? Yugyeom, cosa succede?»
«Mi sono alzato perché non riuscivo a dormire e mi sono esercitato ma dopo l'ultima coreografia sono caduto per terra. Non riesco a rialzarmi, il ginocchio mi fa troppo male.»

Mi prende in braccio e mi stende sul divano delicatamente. Comincia a tastarmi il ginocchio e a fare pressione in alcuni punti, dopo cinque minuti non sento più male: sono solo un po' indolenzito.

«Si può sapere perché stavi ballando nel bel mezzo della notte?»
«Ho pensato di poter imparare la coreografia in modo da potervi dare una mano: mi sento sempre inutile e poi non sono poi tanto bravo come dite!»
«Tu non sei inutile, anzi, è proprio grazie a te se riusciamo ad eseguire coreografie di questo livello. Sei il nostro ballerino principale per qualcosa quindi di sicuro non ti abbiamo scelto per niente. Penso di non aver mai conosciuto qualcuno che ci mette così tanto impegno in quello che per lui è importante.»
«Grazie, hyung. Ti voglio bene.»
«Anche io, piccolo maknae.»

Mi solleva leggermente la testa per sedersi sul divano poi la riappoggia sulle sue gambe. Io mi rilasso grazie alle sue mani che passano delicatamente tra i miei capelli sciogliendo i nodi che si sono formati.

«Hyung, ho freddo.» dico e subito prende la coperta di fianco a lui e me la mette addosso.

Nonostante questo continuo a tremare così Mark si stende di fianco a me sotto la coperta e mi stringe a sè. Mi sento subito meglio e soprattutto averlo così vicino mi trasmette sicurezza ma mi fa anche venire una strana sensazione al livello dello stomaco. Inspiro il suo profumo strofinando il naso sul suo collo provocando qualche risatina da parte sua.

«Sembri un cucciolotto quando fai così.»
«Perchè di solito non lo sembro?» chiedo facendo gli occhioni dolci.
«Sì, sei sempre un cucciolo.»

Comincia ad accarezzarmi la schiena e sento dei brividi percorrermi tutto il corpo. Non so come ma sembra accorgersene anche lui così infila le mani sotto la maglietta del mio pigiama e comincio a tremare leggermente, non a causa del solletico.

«Mark hyung...»
«Ti dà fastidio, piccolo?»

Non mi aveva mai chiamato "piccolo" e la trovo una cosa molto dolce, so che mi ha chiamato così perché ho quattro anni meno di lui ma allo stesso tempo il suo tono era carico di affetto.

«Yugyeom, stai bene?» il suono della sua voce mi riporta alla realtà.
«Sì, mi sono perso nei miei pensieri. Comunque no, non mi dà fastidio.»

Arriva ad accarezzarmi la pancia e trattengo a fatica le risate. Devo capire perché lui è l'unico che quando mi fa il solletico mi fa ridere così tanto. Gli prendo le braccia e cerco di allontanarlo da me altrimenti tra poco scoppierò a ridere.

«Il mio piccolo bimbo non mi vuole più, uffa...» fa un finto broncio che lo fa sembrare carinissimo e incrocia le braccia al petto.
«Dai, lo sai che sei il mio hyung preferito!»

Siccome non sembra avere intenzione di togliere quel broncio mi avvicino a lui e gli stampo un bacio sulla guancia. Sul suo viso si apre un sorriso enorme e mi stringe forte a lui. Faccio intrecciate le nostre gambe e appoggio la testa sul suo petto facendomi cullare dai suoi respiri tranquilli.

Non mi accorgo di essermi addormentato finché Mark non mi sveglia e mi accompagna in camera vedendomi leggermente intontito in modo da evitarmi uno scontro ravvicinato con qualche porta.

Prima che se ne vada gli chiedo se può rimanere con me, non perché abbia paura solo perché lo voglio vicino. Lui si stende sotto le coperte di fianco a me. Mi giro per guardarlo negli occhi ma non riesco più a distogliere lo sguardo, sembro attratto da una specie di calamita. Gli appoggio una mano sul petto magro e mi avvicino al suo volto mentre lui mi guarda incuriosito. Arrivo vicinissimo alla sue labbra perfette ed esito un attimo, è in quel momento che inizia a parlare.

«Yugyeom, che c-»

Non gli lascio nemmeno il tempo di finire la frase che le mie labbra sono sulle sue. All'inizio si irrigidisce ma pian piano rilassa i muscoli e si lascia andare.

Non posso credere di star baciando il mio hyung, non posso negare che ci sia sempre stata una certa attrazione tra di noi ma non avevo mai immaginato potesse portare a questo. Devo ammettere che non me lo sarei mai immaginato così il mio primo bacio: tutte quelle persone che dicono di vedere il paradiso, le stelle, di essere al settimo cielo, che è il momento più bello della tua vita... Mentono, questo è tre volte meglio di qualsiasi cosa mi sia mai capitata.

Ci stacchiamo per mancanza d'aria continuando a guardarci negli occhi.
«Io... Non so spiegarti perché l'ho fatto ma ho una voglia matta di rifarlo.»
«Baciami di nuovo, piccolo!»

Non me lo faccio ripetere due volte e mi avvinghio nuovamente alle sue labbra e mi stendo sopra di lui sorreggendomi con i gomiti.

«Ti amo Yugyeom.»
«Anch'io hyung, tanto tanto.»

Ci lasciamo andare al sonno restando abbracciati uno all'altro come per paura di perderci e di non riuscire più a ritrovarci.

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