GOT7 One Shot

7. Jackyeom

Sono arrivato in aeroporto da ormai due ore e lui non è ancora qui.

È successo un casino e lui ha dovuto prendere il primo volo che dalla Cina me lo riportasse in Corea.
È bello che torni da me ma non così...

Tutto per colpa della dispact.

È sempre colpa della fama o di qualcosa che gira li intorno.

La fama, la fama. Ho fatto tanto per quest'ultima, ho speso anni e sudore per superare la fase da training e adesso come mi ripagano? Con degli stupidi stalker che vogliono distruggere la vita mia e di Jackson.

Per fortuna che ha mandato la foto solo all'agenzia e non a tutto il mondo... e questo solo per espropriare soldi.

Il problema non che è in quella foto ci baciamo... ecco noi eravamo a un pochino più di un bacio, potremmo dire che stavamo facendo un bambino.

Beh non ancora almeno, dato che avevamo i pantaloni addosso. Dopo lo abbiamo fatto.

È imbarazzante pensarci. Bello ma imbarazzante.

Nella foto c'eravamo chiaramente noi che ci stavamo baciando nel letto dell'hotel dove stavamo alloggiando ai tempi.

Era sopra di me e si era appena staccato da un nostro bacio e stavamo entrambi prendendo fiato.

Nonostante la foto sia stata fatta al buio e da lontano si potevano distinguere i dettagli: i nostri guardi, le sue braccia che sorreggevano il suo peso per evitare di schiacciarmi e i suoi pettorali perfetti e scolpiti, che in realtà dal vivo sono molto più belli.

_E molto più segnati. Molto viola rispetto alla foto_

Cosa? Non sono stato così...

_Porco?? Poco trattenuto? Sono la tua coscienza, so cosa hai fatto._

Ecco erano così belli e inviolati io... perché non parliamo mai di te?

_Pensi che abbia una storia d'amore con Irrazionalità o Ansia? Davvero??_

Giusto...

_In ogni caso saprei gestire la cosa meglio di te_

«Sai quando arriva?» mi chiede la guardia e io semplicemente scuoto la testa tornando tra i miei pensieri.

Neanche il tempo di riniziare discorsi imbarazzanti con la mia coscienza che lui arriva e riesce perfino a inciampare sulla sua valigia per quasi cadere di faccia sul cemento.

Lo amo soprattutto per questo.

«Oh eccolo» dico io indicandolo e vedo che la guardia si sta trattenendo dal ridere: come biasimarlo.
In realtà, dato che abbiamo preso l'uscita per i privati, era l'unico ad uscire da quella porta. Ma io lo noterei anche se avesse una mascherina addosso e tremila fan davanti.

In realtà le fan pensano che lui arrivi tra qualche ora e forse neanche lo vedranno.
Credo che sia una cosa un po' triste: tutte quelle persone che sono venute lì solo per una persona che probabilmente non canterà più.

Sta camminando verso di noi e subito la guardia del corpo accanto a noi apre le porte della macchina per farlo salire.

Si siede e io mi metto accanto a lui e la macchina si mette in moto alla velocità della luce. Sento una mano che prende la mia e subito volto gli occhi verso di lui: è così bello. Ha i capelli messi a casaccio, non ha il trucco e si vede benissimo che ha tentato di dormire in aereo.

Non che io sia tanto meglio: è da quando Jackson mi ha inviato la nostra foto che non dormo dall'ansia. Ho passato le ultime 30 ore a fissare uno schermo.