A quelle parole rimasi di sasso. Non mi sarei mai aspettata che quel ragazzo, che vedetti circa due ore prima, ora non mi riconoscesse nemmeno. La rabbia che provavo per lui si moltiplicò facendomi stringere i pugni. Sentivo le unghie entrarmi nella carne, non potevo di certo dare spettacolo in luogo pubblico, ma quanto mi sarebbe piaciuto strappargli quella dannata sigaretta dalle labbra per poi gettargliela a terra.
<<Allora?>> Mi sollecitò il biondo notando che la mia risposta stava tardando ad arrivare.
Mi ricomposi reprimendo i miei pensieri e <<Cosa ci fai qua?>> Domandai guardandolo dritto negli occhi. Come prima, il suo sguardo era svuotato da tutto ciò che potesse sembrare anche lontanamente umano.
<<Devo dare conto a te di quello che faccio?>> Sbottò per poi voltarsi come se non fossi nemmeno lì. A quel punto gli strattonai la giacca facendolo girare e gli afferrai il colletto del maglione color panna che indossava. Lo costrinsi ad abbassarsi alla mia stessa altezza.
<<Come diavolo conosci Nancy Wheeler?>> Chiesi seria.
<<Katie!>> Sentii poco lontano da noi. Mi voltai per vedere due grandi occhi color nocciola posarsi su di me. Steve era uscito dal bagno e in quel momento rimase immobile a guardare me e quell'idiota ancora inchiodato sotto la mia presa.
<<Sei una tipa interessante, Katie.>> Mormorò il ragazzo di fronte a me per poi ammiccare un sorriso. Io avvampai. Non mi aspettavo di certo una risposta del genere. In quel momento abbassai la guardia e lui si sottrasse alla mia presa. Poi andò al bancone e <<Lascia stare l'ordinazione, sarà per un' altra volta.>> Aggiunse prima di allontanarsi da me.
Io rimasi immobile mentre i miei occhi lo seguirono fino all'uscita del pub.
Steve accorse vicino a me cercando di guardarmi in faccia.
<<Che ti ha fatto quel maniaco?>> Domandò facendo passare il suo sguardo dalla mia testa fino ai miei piedi. Io scossi la testa. Steve capì che c'era qualcosa che non andava, così posò una mano sulla mia spalla, ma le immagini che si stavano gettando nella mia mente mi fecero sobbalzare. <<Katie, sono io.>> Disse lui con tono gentile.
Io alzai lo sguardo e sorrisi per poi costringermi a far ritornare il mio battito ad una velocità normale. Quel ragazzo mi fece provare così tanta rabbia da farmi estraniare dai miei stessi pensieri e dalla realtà. Dannazione.
***
Erano circa le 5:00 pm. e Steve mi stava riportando a casa. Dopo quello che era successo al pub, non ne parlammo più. Decidemmo che quel ragazzo avrebbe fatto male ad entrambi, così andammo in libreria e poi al negozio di dischi.
Quando aprii la porta d'ingresso, un'alta figura si palò davanti a me.
<<Dove sei stata?>> Mi domandò mio padre guardandomi dall'altezza del suo metro e novantacinque.
<<Sono andata in biblioteca a studiare con Steve.>> Risposi. Lui non ne sembrava troppo convinto, ma decise di non fare altre domande ed io lo ringraziai mentalmente. Salii in camera mia per poi chiudere la porta. Ogni volta che entravo in quella stanza mi domandavo in continuazione quanto fosse sessista il rosa delle mie pareti. Quando i miei genitori seppero di star aspettando una bambina decisero di dipingere le pareti di un rosa pastello, come se fosse una casa delle bambole. Odiavo quella mentalità così retrograda e sessista.
Ero così stanca che mi buttai a capofitto sul letto chiudendo gli occhi. Ad un certo punto sentii un rumore. Corrugai la fronte e capii che erano delle urla.
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Stranger Twins
FanfictionNon era mai successo nulla nella cittadina di Hawkins, Indiana e lo stesso valeva per la vita di Katherine Fitch, meglio conosciuta come Katie. Quando a Hawkins si presenterà Billy Hargrove, però, la città farà emergere nuovi misteri e le cose dive...