Missing

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Solitamente i film horror e i gialli mi piacevano parecchio, ma in quel momento mi accorsi che i film non erano come la realtà.

<<Porca troia!>> Esclamò Billy passandosi una mano tra i capelli biondi. Steve dischiuse le labbra senza proferire parola. I miei occhi rimasero fermi a guardare la macchina di sangue mentre si espandeva sulla moquette color sabbia. A giudicare dalla quantità densa non si trattava di un piccolo taglio provocato da un foglio di carta.

La stanza di Jonathan era vuota: il letto era rifatto e tutto sembrava al suo posto, fatta eccezione per lui e la sua roba. Nessuno di noi voleva entrare in quella camera, eravamo troppo scossi. Ci guardammo attorno, ma non c'era anima viva, come se non fosse successo niente. A quel punto, Steve prese me e Billy e rientrammo nella nostra stanza. Il moro chiuse la porta a chiave dietro di sé e tirò le tende delle finestre. Ci sedemmo tutti e tre sulla moquette color avorio, quasi come se fosse una seduta spiritica.

<<Hanno ucciso Jonathan?>> Domandò Steve guardandoci negli occhi. Deglutii a fatica dopo quella domanda. Di primo istinto mi sarebbe venuto da rispondere un no secco. Ma pensando a quella macchia di sangue denso e scuro, era difficile pensare che non fosse così. Le domande erano tante e la mancanza di sonno si fece sentire. Billy si mise la testa tra le mani iniziando a dondolarsi avanti e indietro.

Steve si passò una mano sulla bocca per poi chiudere gli occhi. Lo osservai per un po', era così strano vedere il mio migliore amico con cui ho sempre scherzato e riso ora condividere insieme un momento come quello. Cosa era successo a Jonathan? Chi voleva ammazzarlo? Tutte domande che continuavano a scagliarsi nella mia mente come fulmini a ciel sereno.

<<Dobbiamo andarcene da qui.>> Disse improvvisamente Steve alzandosi in piedi. Iniziò a prendere il suo zaino e infilarci il pigiama, sembrava in preda ad un attacco di spasmi corporali. Billy invece era immobile, come un bambino che ha troppa paura del temporale per cacciare la testa fuori dalle lenzuola.

Mi avvicinai a Steve e lo fermai. Lui mi guardò con la fronte corrugata: era davvero arrabbiato. Mi afferrò per un braccio e uscimmo dalla stanza. Billy non sembrò nemmeno accorgersene. Per tutto il tempo mi sembrava come di non essere nemmeno lì, come se quello fosse solo il mio corpo, ma la mia anima era da tutt'altra parte.

<<Cosa diavolo stai facendo?>> Sbraitai al moro davanti a me. Sembrava come se fosse impazzito all'improvviso. Lui prese a camminare avanti e indietro passandosi le mani tra i capelli. Io mi sedetti a terra con la schiena contro la porta. C'era ancora un filo di vento e mi si raggelò il sangue pensando che solo qualche ora prima ero con in quel posto a parlare con un ragazzo che in quel momento era probabilmente morto.

<<Ti rendi conto in che situazione siamo?>> Domandò alzano le mani con fare teatrale <<Hanno appena ucciso il ragazzo accanto a noi e probabilmente io, te e Billy saremo i prossimi.>> Aggiunse mentre la sua ansia aumentava. Eravamo tutti preoccupati, ma Steve sembrava non capirlo.

<<Non sappiamo cosa sia successo a Jonathan.>> Ci tenni a precisare. Lui alzò gli occhi al cielo in tutta risposta. <<E come fai ad essere così sicuro che questa cosa abbia a che fare con quello che è successo a noi?>>

Lui spalancò gli occhi con ovvietà. Si voltò appoggiandosi alla ringhiera. Notai come la sua schiena si alzava ed abbassava a ritmo irregolare: era davvero agitato. Il tessuto rosso della maglietta che indossava sottolineava i muscoli delle braccia e delle spalle. <<Stai facendoci ammazzare per salvare il tuo ragazzo.>> Commentò a bassa voce, ma sfortunatamente non così bassa da non farsi sentire. <<Di che diamine parli?>> Alzai un sopracciglio.

<<Di Hargrove, pensi che io sia un'idiota? Credi che non vi abbia visto che dormivate nello stesso letto?>> Sbottò voltandosi. I suoi occhi erano iniettati di sangue e la mascella era tesa. Non potevo credere che stesse facendo una scenata di gelosia in una situazione come quella, maledizione. Trovavo assurdo che Steve si stesse comportando in un modo tanto infantile.

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