Jealousy

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Era passata una settimana da quando accompagnai Billy all'ospedale e in sette giorni vidi il biondo soltanto due volte di sfuggita. Pensai molto a come fossero cambiate le cose con lui; se c'era una cosa che avevo capito era che Billy nascondeva molti suoi lati. Negli ultimi tempi scoprii che oltre all'idiota maschilista, egoista e sfrontato, si nascondeva anche un ragazzo divertente e premuroso, a modo suo, ovviamente.

Erano circa le 3:30pm quando finii di mettere i libri nella borsa in pelle nera. Indossai dei jeans stretti e sopra una maglietta a mezze maniche color pesca. Mi guardai allo specchio velocemente e legai capelli racchiudendoli in un alto chignon. Misi delle All Stars nere e poi, dopo aver preso la borsa, uscii di casa. Percorsi la distanza tra casa mia e quella degli Hargrove per suonare al campanello dei vicini. Io e Billy dovevamo portare una ricerca di arte per lunedì e dato che lui non si era più fatto vedere negli ultimi giorni, decidemmo che l'avremmo fatta a casa sua.

Dopo pochi istanti, sentii dei passi pesanti al di là della della porta. Quest'ultima venne aperta da Neil.

<<Ciao Katherine, a cosa dobbiamo questa visita?>> Domandò l'uomo guardandomi spazientito. Notai come si sforzasse di mostrare un volto rilassato con un sorriso di cortesia come sua moglie Susan, ma Neil era proprio negato. Certo che quella famiglia era tutta strana.

Mi stupì il fatto che Billy non gli avesse accennato della nostra ricerca di arte. <<Salve Signor Hargrove, sono qua per Billy, dobbiamo fare una ricerca di arte per lunedì.>> Risposi cercando di scorgere dei ciuffi biondi dietro la sua figura. A quelle parole sembrò di nuovo seccato. <<In realtà, Billy mi doveva aiutare a sistemare la bici di sua sorella.>> Spiegò l'uomo, forzandosi di rilassare i muscoli facciali.

<<Non ci vorrà molto, Signor Hargrove.>> Conclusi facendo spallucce. Sorrise forzatamente di nuovo per poi spostarsi di lato permettendomi di entrare in casa.

Chiuse la porta informandomi che suo figlio stava in camera sua. Salii le scale per poi dirigermi nella camera di Billy. Bussai alla porta e dopo un <<Avanti.>> Urlato dall'altra parte, abbassai la maniglia entrando. Il suo sguardò si voltò verso di me corrugando la fronte. <<Cosa ci fai qua?>> Domandò scendendo dal letto velocemente. Le persiane erano abbassate e il sole rendeva la camera come ricoperta da un manto d'orato. Le pareti giallognole davano un' atmosfera rilassante. La stanza di Billy non era nulla di particolare, c'era un letto singolo accanto al muro, una finestra doppia che dava sulla mia stanza, le pareti erano ricoperte da dei poster di alcune band rock, di macchine e un calendario di donne in costume: datava l'anno 1970.

Mi fermai e notai come mise velocemente sotto al cuscino il libro che teneva tra le mani.

<<Che libro è?>> Chiesi ignorando la sua domanda precedente. Lui si alzò per poi andare davanti allo specchio sistemandosi i ricci che gli ricadevano sul viso. Era davvero vanitoso. Mi sedetti sul suo letto per poi sollevare di poco il cuscino, cercando di non farmi scoprire.

<<È un libro di meccanica, devo sistemare la Camaro.>> Rispose nervoso. Era davvero un'idiota se pensava di potermi mentire in quel modo. Alzai il cuscino per poi scorgere Jane Eyre di Charlotte Brontë. <<Non toccare!>> Urlò Billy strappandomi il libro dalle mani lanciandolo in una parte indefinita della stanza. Lo guardai confusa.

<<Non pensavo fossi un attivo femminista, Hargrove.>> Ironizzai cercando di alleviare la tensione. Lui Incrociò le braccia con violenza: era arrabbiato. Non riuscivo a capire il perché di quella sua reazione, ma se c'era una cosa che avevo capito passando del tempo con lui negli ultimi mesi, era che non si poteva prevedere quale sarebbe stato il suo umore, bisognava accettarlo indipendentemente da tutto il resto.

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