Autumn

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Quando arrivammo all'ospedale, i sensi di Billy erano deboli. Mentre Steve restò fuori a cercare parcheggio, io accompagnai il biondo alla reception del pronto soccorso. Feci sedere Billy su una sedia nella sala d'aspetto ed andai all'enorme bancone color panna. Dietro la scrivania c'era una signora anziana dai capelli grigi e gli occhi neri come la pece. Dei grandi occhiali spessi erano appoggiati sulla punta del suo naso.

Quando la chiamai, la donna mi squadrò da cima a fondo per poi creare una smorfia col suo viso.

<<Il mio amico è ferito e perde molto sangue, dovrebbe essere medicato urgentemente!>> Esclamai velocemente. Le parole mi uscirono così di fretta che mi sorpresi che avessero un senso compiuto.

La donna non alzò nemmeno lo sguardo dal bancone e mi porse dei fogli da compilare per poi andare al computer. <<Il tuo amico deve compilare i moduli e appena verranno presi in esame chiameremo un medico.>> Rispose la donna anziana. Scorsi la targhetta col suo nome attaccata al camice da infermiera.

<<Margery, per favore, il mio amico non si sente bene.>> La incitai sporgendomi sul bancone, ma evidentemente i miei capelli rossi non le piacquero un granché perché iniziò a fissarli come disgustata. Lei scosse la testa continuando il suo lavoro <<Siamo in un ospedale, qua nessuno sta bene.>>

Socchiusi gli occhi e improvvisamente sentii un forte rumore dietro di me. Non feci in tempo a voltarmi che Billy si mise accanto a me sbattendo il suo braccio sanguinante sul bancone. La donna lo guardò inorridita.

<<Senti brutta stronza sto per morire dissanguato sul tuo bancone, quindi i moduli te li puoi anche ficcare su per il->>

<<La prego, è urgente.>> Conclusi la frase al posto di quel maledetto idiota. Il biondo mi guardò sofferente ed io corrugai la fronte. Era più importante che il sangue smettesse di uscire piuttosto che una denuncia per molestie o minacce. La donna alzò la cornetta chiamando qualcuno ad aiutare quel ragazzo davanti ai suoi occhi neri.

Dopo pochi istanti si presentò davanti a noi una donna: era giovane, alta e il corpo tonico era coperto dal lungo camice bianco. Aveva due occhi grandi dal color miele e dei capelli mori e corti che arrivavano fino alle orecchie: erano così lisci da sembrare seta. Tra le mani aveva dei fogli e poi guardò me e Billy con un sorriso calmo e rassicurante.

<<Vi faccio accomodare nella stanza medicazioni.>> Disse scortandoci attraverso i corridoi dell'ospedale. Mentre Billy si teneva gli asciugamani sporchi di sangue sul braccio, riuscivo a notare come i suoi occhi non facevano altro che fare su e giù lungo la figura della dottoressa. Scossi la testa ridendo: non importava la situazione, lui rimaneva un idiota.

La donna aprì la porta in vetro facendoci entrare in una stanza che sapeva di medicinali. Era un normale ambulatorio medico: c'erano delle credenze piene di medicine, garze, fasciature e altri oggetti medici, un lettino per far sdraiare i pazienti e una scrivania con delle sedie. C'era un piccola orchidea color rosa posta all'angolo destro della scrivania in ferro battuto.

<<Siediti pure sul lettino, grazie.>> Disse il medico amando alla scrivania. Io rimasi vicino alla porta con le braccia incrociate. La donna mi guardò sorridendo e poi si presentò ad entrambi <<Sono la dottoressa Autumn Evans.>> Porgendoci la mano. Noi ci presentammo a nostra volta.

<<È sicura che non mi debba sdraiare sul lettino, dottoressa Evans?>> Domandò Billy con un ammiccamento. La donna lo guardò con un sorriso accondiscendente scuotendo la testa. A notare dalla sua reazione non doveva essere nuova a queste proposte. Mentre la dottoressa tolse gli asciugamani sporchi posandoli sulla sedia della scrivania, iniziò a studiare le ferite sul braccio del ragazzo.

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