Medusa attraversò le porte di vetro della Death Company, camminando altezzosa verso la reception. Tacco alto, tailleur nero e labbra rosse.
Non era più una ragazzina, ma certo sapeva ancora come valorizzarsi.«Salve» le sorrise la segretaria. «Posso esserle utile?».
Medusa si portò i capelli biondi dietro le orecchie e rese più decisa la presa sulla cartella medica che trasportava sottobraccio.
«Vorrei vedere il signor Death» disse, prendendo il documento d'identità dal cappotto per mostrarglielo. «Medusa Gorgon. Primario di ortopedia del Death Hospital».
La donna alla scrivania afferrò il telefono fisso e schiacciò due tasti. Disse alcune parole all'interlocutore dietro la cornetta e poi riattaccò.
«Sono spiacente... Il signor Death non è in città al momento. Ma se desidera posso contattare il figlio».
«Death the Kid?» chiese Medusa, un po' delusa. «Suppongo sia meglio che andarsene a mani vuote».
La segretaria ricambiò il sorriso tirato della donna e fece un'altra chiamata, questa volta direttamente all'ufficio di Kid. Intanto che aspettava una risposta, guardò Medusa e notò che le sue unghie erano laccate di nero e su quella del pollice erano disegnati dei piccoli cobra dorati. Portava anche un sacco di anelli e anche uno di questi riprendeva il modello di un serpente.
Forse le piacevano i rettili...
Quando Kid rispose alla cornetta, la donna distolse lo sguardo e iniziò a spiegare la situazione al corvino.
«Dieci minuti e sarà disponibile. Ѐ in riunione» decretò.
Medusa sollevò lentamente gli angoli della bocca e annuì.
«Grazie. Attenderò paziente».
❖ ❖ ❖
Così come il ramo di un albero può spezzarsi a un forte colpo di vento, anche i migliori possono rischiare di fallire. Esattamente com'era successo a Death the Kid, che continuava a tenere lo sguardo fisso sul cellulare.
«Hanno rifiutato la mia offerta» ripeteva incredulo, quasi in trance.
Liz non sapeva più cosa dire per consolarlo, aveva provato di tutto.
«V-Vedrai che ci sarà qualche altra compagnia che possa accettare...» tentò, posando una mano sulla sua spalla.
«Liz...» sospirò il corvino, concentrato sul cellulare. «Quella compagnia è l'unica in grado di aiutare la mia a salvarsi dalla bancarotta!».
Poi gridò qualcosa di incomprensibile e crollò con la fronte sul tavolo, che fece sobbalzare gli oggetti su di esso. Liz trasalì per lo spavento, ma fu maggiormente sorpresa dalla parola "bancarotta" che dal resto.
«La Death Company è in bancarotta?!».
«No» rispose con più calma Kid, alzando la testa. Un post-it gli si era incollato alla fronte. «Non ancora, ma rischia di andarci se non faccio qualcosa. La concorrenza è sempre in agguato, ho bisogno di fare qualcosa».
Liz aggrottò la fronte perplessa e gli tolse il foglietto dalla faccia.
«Forse so a chi chiedere aiuto».
Il giovane andò indietro col sedile e si alzò dalla postazione, dirigendosi verso l'archivio del suo ufficio.
«A chi?» domandò Liz, seguendolo.
STAI LEGGENDO
WRECK [Soul Eater]
Fanfiction↠ (𝘼𝙩𝙩𝙚𝙣𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚: 𝙨𝙚𝙜𝙪𝙞𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙑𝙀𝙉𝙊𝙈 !) ↞ I nostri personaggi si troveranno a fronteggiare nuove sfide: chip da rubare, loschi segreti, lutti improvvisi e grossi problemi di cuore. 》I personaggi sono di Atsushi Okubo, non miei...