44. Canyon diablo

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Mentre aspettava sul terrazzo del motel l'arrivo delle tre Jeep prenotate da Kid, Black*Star schiacciò la zanzara che si era posata sul braccio di Soul, tirandogli un potente e sonoro schiaffo.

«Che caz–!» quasi imprecò l'albino, voltandosi indignato. «EHI».

L'azzurro sollevò la mano e gli mostrò l'insetto spiaccicato contro il palmo.

«Ti ho salvato la vita, plebeo! Dovresti solo che ringraziarmi!».

«Ma vaffanculo...» borbottò Soul, sfregandosi il braccio.

«Sì, perché quello era un insetto mortale e molto pericoloso» disse sarcastica Liz.

«Teoricamente, se quella zanzara è portatrice del plasmodio della malaria, è mortale e molto pericolosa» la contraddisse Kid.

La bionda lo fissò male. «Era davvero necessario?».

«Sì, era necessario, Liz!».

«Che cos'è il "plasmodio della malaria"?» chiese Patty.

«Parlate piano che ho mal di testa...» sussurrò Maka, in piena post-sbornia. Black*Star, al contrario, era già tornato operativo.

Come aveva fatto? Nessuno lo sapeva. O aveva un metabolismo super veloce, o non era umano...

«Eccole, eccole!» si rallegrò Patty, lasciando perdere il "plasmodio della malaria" e indicando con entusiasmo le tre vetture in arrivo. 

Queste si fermarono nello spiazzo di fronte al motel e da una di queste scesero Sara e Fang. La prima indossava un sottile vestitino bianco e un larghissimo cappello di paglia intrecciata, mentre il secondo era in t-shirt e bermuda. Fu strano per loro non vedere Sara in abiti neri succinti di similpelle e Fang in giacca e cravatta. A tratti sembravano una normale coppia in vacanza.

«¡Mierda, qué calor!» esclamò l'ispanica, facendosi vento con la mano.

«Ho letto che ci sono trentasette gradi all'ombra...» sospirò Fang, mentre raggiungevano gli altri sul terrazzo.

«Calorrr» si lamentò Sara.

«Ma non sei tipo messicana?» domandò Black*Star.

La donna aggrottò le sopracciglia. «Eh?».

«In Messico c'è ancora più caldo».

Sara socchiuse gli occhi e spiegò paziente: «I miei genitori sono colombiani, io sono nata in Spagna. Non in Messico».

«Ah, sì?» fece confuso l'azzurro. «E che differenza c'è?».

«Messico e Colombia sono in Sudamerica, Spagna in Europa...» rispose a bassa voce Maka, mormorando poi un impercettibile "coglione".

«EH!? Pensavo fossero tutti vicini!».

«Non mi aspettavo che sapessi dove si trova lo Sri Lanka, ma nemmeno che fossi a questo livello in geografia...» commentò Kid.

«Mai sentito parlare dell'America latina?» disse scettica Liz.

«Dove parlano latino?» domandò Black*Star.

«Dios mío...».

Tsubaki tappò la bocca del ragazzo prima che uscisse fuori un'altra castroneria e mostrò un sorriso forzato.

Certe volte era così sorprendentemente ignorante, da sembrare surreale.

«Vi assicuro che non è sempre così...» lo difese.

«Sì, e noi ci crediamo» ghignò Soul, circondando col braccio Maka che premeva la fronte contro la sua spalla.

Kid cacciò un sospiro di stanchezza. Ieri sera aveva litigato con Liz fino a tarda notte – a un certo punto si era ritrovato anche la sua revolver premuta sotto il meno, ma era talmente arrabbiato da non averci fatto neanche caso – e lei alla fine aveva deciso di dormire con Patty. Non avevano ancora chiarito, anche se le acque si erano calmate, e questa cosa non gli piaceva per niente.

WRECK [Soul Eater]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora