17. Ave atque vale

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Il cuore di Sara si ruppe in mille pezzi e percepì il sangue defluirle dal viso.

«NOOOOO! LASCIAMI!» strillò in preda al panico, agitandosi tra le braccia della sentinella. Scalciava e gridava istericamente per liberarsi e correre verso la vetrata.

Gli altri erano ammutoliti dallo shock. Xavier si sporse oltre la finestra per vedere che fine avesse fatto la sua vittima e ghignò soddisfatto.

«¡HIJO DE PUTA! » sbraitò Sara con le lacrime agli occhi, singhiozzando. I capelli color argento le erano ricaduti in disordine sul viso.

«Uccideteli» ordinò Xavier.

I suoi uomini mollarono la presa e i ragazzi vennero liberati. Black*Star ne approfittò per attaccarlo ma venne colpito da una pesante manata alla gola, che lo strozzò per alcuni secondi. Soul e Kid ricevettero un pugno nello stomaco e finirono doloranti a terra. Tsubaki venne presa per i capelli e scaraventata al suolo, e Liz spinta con forza contro il muro. Patty recuperò repentina la pistola, ma il suo avversario le schiaffeggiò via l'arma con prontezza e si avventò su di lei. 

Maka avvertì i movimenti della sentinella alle sue spalle ma prima che potesse girarsi per difendersi questi le afferrò il collo. La bionda si sentì mancare l'aria e annaspò graffiandogli la pelle con le unghie.

«Maka!» gridò allarmata Sara, lì accanto. Ma quando cercò di afferrare la pistola, un altro uomo la colpì furiosamente alla tempia con una statuina di vetro presa dai decori nel salotto. L'ispanica picchiò le ginocchia a terra e si prese la testa fra le mani.

In mezzo al caos e alle grida dei ragazzi, Xavier osservava dilettato la scena. 

Era colpa loro se si era ridotto in quello stato e aveva perso i capelli. Erano loro la radice di tutti i suoi problemi. E quei dieci esperimenti che aveva creato erano... erano un capolavoro! Una meraviglia!

«Fermi» ordinò, alzando un braccio: una luce pericolosa gli si accese negli occhi.

I suoi uomini si arrestarono e gli rivolsero l'attenzione, mentre i ragazzi mugugnavano sofferenti quasi grati del time out.

Black*Star sputò il sangue che gli si era accumulato in bocca. Aveva abbassato la guardia come uno stupido per andare a salvare gli altri ed era stato colpito alle spalle dalla sentinella che lui stesso aveva creduto sconfitta.

«Tanto moriranno nell'esplosione».

Xavier si diresse verso l'uscita e i dieci uomini mollarono i ragazzi e lo seguirono, mettendosi intorno a lui per proteggerlo.

«Bas...tardo» bofonchiò Kid.

«Sei un codardo...» sussurrò Maka, con le mani intorno al collo rosso e graffiato.

Xavier sorrise bonario.

«Salute e addio» disse senza voltarsi, ormai sulla soglia della porta.

I ragazzi lo guardarono lasciare il salotto, impotenti. Kid si sollevò lentamente in piedi trattenendosi l'addome e fece affidamento a un mobiletto per restare dritto.
Il suo viso era sudato e aveva i capelli appiccicati alla fronte. Una profonda ferita sulla guancia gli aveva lasciato una scia di sangue fino alla base della gola.

«Dobbiamo... andarcene subito!» disse affaticato.

«Non si muove più!».

Il gruppo si voltò su Patty, che stava percuotendo disperata un braccio di Soul. Era immobile e con gli occhi chiusi, sdraiato sul pavimento. 
Lo stomaco di Maka sobbalzò. Ignorò il dolore e lo raggiunse correndo, inciampando un paio di volte.

WRECK [Soul Eater]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora