NON ME LE MERITO.

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Sono veramente furiosa, cavolo. So che non siamo niente, non siamo fidanzati, ma ci siamo già baciati e sinceramente sta facendo di tutto per mettere a dura prova la mia pazienza, ma essa ha un limite. "Andiamo dai" dice cercando di prendermi per mano, "Non toccarmi so camminare anche da sola" dico spazientita, so che è una scenata di gelosia ma veramente è tutta una vita che mi faccio prendere in giro, ma l'America è finita caro. "Sei seria?" Chiede perché ha capito che sto per sbroccare per un bacio mancato, ma non è il bacio in se, è tutto il contorno. "Serissima" lo guardo male "Tu non capisci"; "Capisco benissimo, tu mi hai presa in giro da sempre, mi hai illusa, hai sempre fatto il prezioso, mi hai sempre fatto capire che non ero abbastanza cazzo" urlo a pieni polmoni e vedo nella sua faccia confusione e frustrazione ma non me ne frega niente davvero. Sono stanca di sentirmi sempre quella sbagliata, so che sto sbagliando ma ho tenuto tutto questo dentro per troppo tempo che era impossibile contenersi, è stata proprio la goccia che ha fatto traboccare il vaso. "Cazzo! Non capisci che voglio una cosa seria, voglio andare con calma e tutto questo solo per rispettare te e tuoi tempi" urla, cavolo ora è colpa mia? Con me non attacca Cole. " Giusto mi ero scordata che solitamente te la danno dopo 5 minuti" sono veramente stanca, mi guarda male e li sbotta per davvero tanto che mi fa persino quasi paura; "Già almeno quelle ci sanno fare, da loro ho avuto quello che tu non mi darai mai" nel momento stesso in cui lo dice sono sicura Che se ne pente, o almeno la sua faccia dice questo è la sua faccia la conosco meglio di tutte le altre, ma ormai lo ha detto, lo pensa, e io non merito un ragazzo così. Si avvicina come per accarezzarmi la guancia "Scusa" dice davvero dispiaciuto, ma i giochi sono fatti. Mi arretro molto schifata da lui e me ne vado "Sei esattamente come tuo padre, ti lamenti tanto di lui, lo giudichi, ma sei uguale a lui" dice. Torno indietro fuori di me e gli do una sberla così forte che la mia mano trema e fa male. "Vaffanculo" dico e sento una lacrima cadere, solo allora mi rendo conto che stavo piangendo, sa quanto questo mi faccia soffrire. "Dove cazzo vai?" sento che mi urla dietro ma non me ne frega niente; vedo un taxi e lo fermo. Salgo e gli do le indicazioni per tornare a casa. Ci metto all'incirca 40 minuti, pago l'autista e lo ringrazio. Scendo e di fronte casa mia vedo sui gradini Cole con gli occhi rossi, ha pianto, ma questo non mi distrarrá ha esagerato e io per ora non voglio perdonarlo. "Vattene" dico e lo sorpasso per entrare in casa, ma prima che prenda le chiavi mi blocca per il polso, mi dimeno subito dalla sua presa "Ti ho detto vattene" "Perdonami" dice con voce spezzata come se stesse per piangere di nuovo, ma non funziona, dove pensarci prima. "Non lo ripeterò di nuovo, vattene". A quel punto abbassa lo sguardo e solo allora capisce e se ne va. Entro in casa e ancora mia mamma non è arrivata, così mi affretto a farmi una doccia per sbollirmi. Mi metto il pigiama mi faccio una coda di cavallo adatta per dormire, mi metto sotto le coperte e mi rendo conto di star piangendo, chiudo gli occhi, voglio solo dormire, voglio dimenticarmi di questa intera giornata e di lui. Spero che passi in fretta, sono stanca di tutte queste delusioni, non me le merito.

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