STA GIOCANDO SPORCO.

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Dopo tre ore passate a studiare latino decido di riaccendere il telefono, magari per collegarlo alla tv per guardari un film; ad un certo punto sento il campanello suonare "Ma chi sarà a quest'ora?" mi dico tra me e me. Mentre vado alla porta ripenso a che impegni avessi oggi, e no, non ne avevo. Apro la porta e le gambe mi tremano, ne sono sicura, potrei cadere da un momento all'altro. "Posso entrare?" "Non penso sia giusto", fa un passo e mi oltrepassa. Mi sto innervosendo davvero. "Cole non puoi piombare qui in casa mia dopo quello che hai fatto e aspettarti che..." non finisco la frase che le sue labbra sono sulle mie. Sto per staccarmi ma quando la sua lingua accarezza la mia non ci vedo più e mi lascio andare completamente. So che è sbagliato e magari dopo ci scanneremo, ma voglio godermi il momento. Gli tiro leggermente i cappeli e gli scappa un gemito. "Cole..." tra un bacio e l'altro lo richiamo "Cole... Cole basta, staccati" non riesco a passarci sopra, e non mi scordo che oggi era con Teresa. Mi guarda perplesso, come se non sapesse che tutto questo è sbagliato. "Cosa ti prende?" "Mi prende che non posso. Non voglio" dico cercando di riprendere fiato dopo questo lungo bacio. Mi soffermo a guardare le sue labbra e sono gonfie e rosee e penso che le mie siano ridotte nello stesso stato. "Mia ho fatto un casino lo so. Ma non possiamo fare così, non possiamo continuare ad ignorarci come facevamo prima. Non possiamo reprimere i nostri sentimenti, non possiamo nascondere che... ci piacciamo." ed è proprio qui che lo volevo. Lui non mi ama, io mi sono innamorata di un idiota. "Dillo...dillo cazzo!" urlo esasperata. Lui lo sa cosa voglio sentirgli dire. Lui lo sa, ma sta li fermo come un cretino a fissarmi senza riuscire a proferire parola. Mi avvio verso la porta di casa aprendola e indicandogliela "Hai già detto tutto, basta così, sono a posto" "Mia..." "Cole vattene, non c'è niente da capire, voglio che tu te ne vada." Alzo lo sguardo al soffitto, sto cercando di reprime le lacrime che vogliono uscire dai miei occhi. Non piangerò davanti a lui, non merita le mie lacrime e non meritava le mie labbra prima. Sta giocando sporco, ma non lo lascerò vincere, lui ha già scelto. Si avvina alla porta, mi guarda negli occhi e cerca di aprire bocca ma non gleilo permetto "Perfavore, va bene così" subito dopo gli chiudo la porta in faccia con tanta rabbia. Appena la chiudo mi lascio scivolare lentamente su di essa e mi lascio andare. Mi strattono i capelli procurandomi un leggero dolore. Vorrei urlare e spaccare qualcosa. Ma io devo essere forte. "Al diavolo" urlo, prendo il telefono e compongo il numero di Gwen. "Ciao Mia tutto ok?" chiede con un filo di preoccupazione. "No anzi tutto il contrario..." e faccio un sospiro cercando di rimuovere dalla mia testa le immagini di prima, delle sue labbra sulle mie, della sua lingua che delicatamente mi accarezzava, delle mie gambe che tremavano sotto il suo tocco, delle sue braccia che appunto mi stringevano a lui come se non volesse perdermi. "Stavo pensando di invitarti qui visto che mia madre non c'è, magari una seratine tra donne, chiamiamo anche Alice che ne dici?" "Dico che è perfetto, la chiamo io, 20 minuti e siamo da te" ci salutiamo e le aspetto sul divano, stasera solo distrazioni. Dopo 30 miuti sento suonare il campanello e apro tutta euforica. "Finalmente pensavo non arrivaste p..." mi blocco di colpo vedendo anche Aaron e Gary; non che mi dispaccia insomma siamo amici ma volevo un serata di sole ragazze... Mi accontenterò, sarà per la prossima serata. Vedendo il mio viso deluso Gwen si affretta a darmi una spiegazione, "Alice aveva capito male così ha chiamato Aaron, che ha chiamato Gary che..." si sta impappinando, "Tranquilla, quella seratine di film strappalacrime e ragazze la riserviamo ad un'altra serata" Li faccio entrare e mi salutano tutti con un bacio sulla guancia, eccetto Gary che si limita ad un accenno di saluto col capo. Lo vedo che si affretta ad appogiare una sporta in stoffa sulla mensola della cucina. Inarco un sopraccio con una faccia interrogativa e lo sento ridere. "Lo sai che sei proprio buffa? Comunque qui ci sono delle bottiglie di alcool, stasera giocheremo al gioco della bottiglia ragazzina". Mi limito ad annuire ignorando il suo nomignolo, anche se sto incominciando ad affezionarmici.

RAGAZZE/I PENSATE CHE COLE ABBIA FATTO BENE? PENSATE CHE POSSA NASCERE QUALCOSA TRA GARY E MIA? FATEMI SAPERE NEI COMMENTI!!❤

Just In Love #wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora