Non ci capisco più niente. Insomma dovrei essere arrabbiata con lui, avrei dovuto respingerlo, eppure dopo tutto quello che ha fatto, l'ho perdonato. Mi piace pensare, che l'ho superata. Ora sono qui a ridere con lui, senza pensare alla scommessa, senza pensare al mese che ho passato, senza pensare ai pianti, alle notti passate in bianco... "Allora ci sei?" mi chiede Cole interrompendo i miei pensieri. "Scusa puoi ripetere quello che hai detto?" "Cosa succede?" "Niente, mi sono solo distratta un attimo" dico non riuscendo a guardarlo negli occhi. Questo è l'effetto che mi provoca ogni volta che mi parla, che mi guarda, ogni volta mi fa sentire viva. "Stavo dicendo, ti va se andiamo a fare colazione?" "Certo anche perché non vorrei mangiare dei waffle carbonizzati" e sorrido al solo ricordo, di quella mattina, prima che tutto iniziasse. D'un tratto mi alzo, le mie gambe si muovono da sole così come le mie labbra. "Non posso, non posso è ancora presto. Non so come mai io non mi sia fermata ieri ma..." "Mi stai dicendo che sono un errore?" mi chiede con un volto che si rabbuglia in un istante. "Sto dicendo che non me la sento. Io ti amo, so di amarti, ma so anche che prorpio per questo non posso sorvolare a questo fatto" dico d'un fiato, "Scusa abbia fatto sesso e stavamo ridendo fino a 5 minuti fa. Stavamo per partire di casa per andare a fare colazione e tu? Mi dici che non te la senti? Che cazzo di problema hai?" è arrabbiato. Non lo biasimo alla fine questa è colpa mia. Ma non si deve azzardare. Guardo in aria per trattenere le lacrime e prima di fiondarmi giù per le scale e andarmene gli urlo 5 parole forti, "Il mio problema sei tu!" e lo vedo andarsene, mi lascia lì; ho bisogno di schiarirmi le idee. Ho bisogno di piu tempo. Ho bisogno di capire se voglio veramente lui, o se voglio altro. Ad un certo punto sento io campanello suonare. E spero non sia Cole, ma è un uomo. E quell'uomo è mio padre. Mi immobilizzo alla visto dell'uomo più ripugnante che abbia mai visto. "C-che cosa ci fa q-qui?" odio questo uomo, e ancor di più quello che ha fatto a mamma. "Sono venuto a dirti che con tua madre siamo giunti ad un accordo. Ti pagherò la retta per la Seattle Hight School, ad un patto, dovrai venire a trovarmi almeno una volta a settimana" c'è stiamo scherzando? Lui sbaglia e viene addirittura qui a dettare legge, ma chi si crede di essere? D'altro canto si sta parlando del mio futuro e una cosa tira l'altra le mie labbra si muovono prima che il mio cervello possa connettere. "Ok...ci vediamo" e gli chiudo la porta in faccia senza nemmeno degnargli un mio saluto. Mi viene in mente una sola domanda in questo momento. COME FARÒ CON COLE? Anche lui studia lì. Cioé non prorpio li ma se venisse a sapere del mio ritorno a scuola sicuramente verrebbe lì, e sicuramente i problemi non farebbero altro che aumentare. Madonna vorrei sprofondare. Quello che voglio fare adesso è una doccia e aspettare che mamma torni a casa per parlare di questa storia. Non ci credo, da domani andrò a scuola. Riprenderò scuola. Questo è quello che la mia testa non smette di ripetere. Spero solo che quest'ultimo anno non sia il peggiore. Mi faccio una doccia calda e cerco di levarmi di dosso l'odore di Cole. Appena finisco esco dal bagno con un solo asciugamano retto dal mio seno e mi arriva una chiamata da Gwen, mi ero dimenticata di lei dopo tutto questo casino. Spero solo siano buone notizie.
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Just In Love #wattys2019
Teen FictionMia è una ragazza impulsiva... Ama leggere libri romantici e ascoltare musica; ha 17 anni con un passato turbolento, che ogni tanto riemerge, con nessun amico a causa della sua infanzia se non per... Cole un ragazzo anch'esso impulsivo e stronzo. H...