O FORSE IN LUI.

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É passata una settimana e devo dire che é stata la migliore di sempre. Io e Cole non ci siamo staccati un attimo, ed abbiamo deciso di dire alle nostre madri che stiamo insieme e che ci amiamo, che, con sorpresa di entrambi ci hanno abbracciati e ci hanno detto che erano super contente per noi. Io in fondo me lo aspettavo ma avere avuto la conferma è stato meraviglioso. Per ora non desidero altro che stare con Cole e spero vivamente che il nostro rapporto non cambi. Non voglio ostacoli, voglio stare con lui, senza barriere... I miei pensieri vengono interrotti dal campanello. Vado alla porta e ci trovo di fronte mio padre; sono esausta di questa situazione, perciò metto in chiaro le cose prima che qualcuno si faccia strane idee. "Ciao, mamma è a lavoro e se cercavi me, per te sono  impegnata 25h su 24h." dico fredda. So di essere stata acida, ma non dimentico quello che ha fatto. "Senti ti volevo dire che io è la mia compagna abbiamo deciso di trasferirci in Italia, volevo chiederti se ti andava di venire con noi?" dice d'un fiato, so che è sincero, ma questo non cancella ciò che ha detto e fatto. "Sei serio? Ma ti rendi conto? Prima di parlare pensi? Io non verrò mai a vivere con te, dopo quello che mi hai fatto non ti perdonaró mai." "Solo perché ho smesso di pagarti la scuola me ne fai una questione di stato?" dice arrabbiato. Lui? Sono io quella furiosa e ne ho tutte le ragioni del mondo. Basta oggi non mi ferma nessuno. "Ti rendi conto? Nemmeno ti ricordi cosa mi hai fatto. Ti ricordi quando tu e mamma eravate una "COPPIA" cosa mi dicevi? O cosa mi facevi? O vogliamo parlare di come mi chiamavi?" dico ad alta voce. Anzi sto proprio urlando. Non ce la posso fare. Non si rende conto di quanto mi ha fatto soffrire ed è questa la cosa più grave, anche piu dei suoi gesti. "La mia risposta l'hai ottenuta, ora vattene" dico con tono calmo e pacato anche se dentro sono tutt'altro che calma. "Va bene, ma ricordati che ti voglio bene " detto questo si gira dandomi le spalle e se ne va. Chiudo la porta, o meglio la sbatto con tutta la forza che ho noncurandomi delle conseguenze; mi accascio a terra con le spalle contro la porta e mi porto le ginocchia al petto, e piango. Piango come poche volte ho fatto, non so bene il motivo di questo pianto, penso che sia più uno sfogo. Una liberazione, così lascio il mio corpo libero da tutta questa oscurità.  Mi sono sempre chiesta perché. Perché a me? Perché? Che cosa c'è di sbagliato in me? O forse in lui.

RAGAZZI COSA VI HA TRASMESSO IL CAPITOLO? COSA NE PENSATE DEL PADRE DI MIA? DEVE PERDONARLO? VI PIACE IL CARATTERE DI MIA?❤❤

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