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Perrie

"Peeerrrieeee!"
"Eccomi!"
Mi fiondo fuori dal bagno per entrare nella mia stanza, afferrare lo zainetto e tornare in salotto dove Amy mi aspetta.
Come mi vede, raccoglie il cappotto e la borsa per poi voltarsi e andare verso la porta.
Ha i capelli legati, un leggero trucco agli occhi e indossa la divisa del bar ma è comunque bellissima, mentre io.. Beh.. Io faccio schifo.
"Su forza, fare tardi il primo giorno non è tra le tue priorità"
"Si scusa.."
Si volta improvvisamente e se non fosse per i miei buoni riflessi, le sarei già andata addosso.
La vedo sorridere, avvicinarsi e abbracciarmi per poi ritornare al suo posto.
"Non voglio spaventarti o intimorirti ma Bryan.. A Bryan non piace chi è in ritardo.."
Le muore il sorriso sul volto e cerco di capirne il motivo ma subito si volta, cambiando espressione.
"Su forza, ora andiamo e stai tranquilla, andrà benissimo"
La seguo fuori, fino all'ascensore e poi verso l'auto in quanto oggi piove, altrimenti saremmo andate a piedi.

"Buongiorno Susy!"
"Buongiorno Amy, tutto bene oggi?"
"Oh si si alla grande! Vieni ti presento una mia amica"
La bionda dietro il bancone del bar fa il giro e ci raggiunge all'entrata.
"Piacere Susanna ma puoi chiamarmi Susy"
"Perrie e piacere mio"
Mi stringe in modo convinto la mano per poi abbracciare calorosamente Amy.
Forse un po' troppo..
Mi schiarisco la voce per riportare le due 'piccioncine' tra noi comuni mortali.
"Beh ora la porto a fare un giro, a dopo"
Ci sorride un'ultima volta e poi finalmente se ne va. Amy la guarda allontanarsi con un sorrisetto stampato su quel suo viso.
"Se mi dici dove si trova Bryan ci vado a parlare da sola"
"No no voglio farti fare un giro.."
"Non serve, dimmi dov'è Bryan"
Dico forse un po' troppo acidamente.
"Va bene.. Ma da Bryan vengo anch'io"
"No, non devi"
"Si invece, Perrie mi dici che ti prende?"
"Nulla, non voglio portarti via altro tempo con.. con Susy"
"Come, scusa?"
"Si, non mi piace mettermi in mezzo a certe cose"
"Non c'è assolutamente nulla tra me e lei, quindi ti metteresti in mezzo proprio a un bel niente e comunque non vedo perché tu ti debba arrabbiare, anche nell'improbabile caso stessimo insieme"
Mi irrigidisco e sposto lo sguardo altrove.
"Assolutamente nessun motivo, solo avevo pensato che voi due.. si insomma.."
"No. Non stiamo insieme, non mi interessa lei"
"Mm.. va bene, era sola curiosità.. andiamo da Bryan?"
"Si, siamo già in ritardo"
Mi fa strada dietro il bar, dietro la cucina fino ad arrivare davanti a una porta.
Bussa e subito una voce non troppo pesante afferma un 'avanti'.
"Buongiorno Bryan sono con la nuova ragazza, oggi è il primo giorno di prova"
"Siete in ritardo e comunque un momento.."
Il ragazzo sulla trentina concentrato su qualche scartoffia ci fa segno di attendere senza degnarci neanche di uno sguardo o un saluto.
Guardo Amy con disappunto che però ricambia facendo spallucce.
Finalmente l'uomo solleva lo sguardo e come posa i suoi occhi su di me, gli angoli della sua bocca prendono una strana piega all'insù.
Si alza venendoci incontro.
"Molto piacere, mi chiamo Bryan e sono il proprietario, nonché il tuo capo"
Mi porge la mano che stringo prontamente ma subito la porta alla sua bocca e la bacia delicatamente.
Ribrezzo. Ecco cosa provo a quel tocco.
"Ehm.. Perrie, piacere mio"
"Amy puoi lasciarci soli"
"In realtà vorrei restare per poter far fare a Perrie un giro.."
"No no ci penso io"
Bryan torna verso la cattedra, così sposto lo sguardo su Amy che mi mima con le labbra uno 'scusa' ma continuo a non capire.
La castana esce dalla stanza, chiudendo la porta.
"Bene Perrie, siediti"
Faccio come dice.
È un ragazzo alto, abbastanza in forma, dalla carnagione chiara, gli occhi castani e un taglio di capelli piuttosto comune: corti e semi rasati ai lati. All'apparenza sembra innocuo ma da come parla sembra tutt'altra persona.
"Amy ti ha parlato un po' di questo bar? Quello che facciamo, come funziona.."
Scuoto la testa.
"Non sei di molte parole, eh?"
"No, non me ne ha parlato"
Si alza dalla sua sedia e lentamente viene davanti la sua scrivania, appoggiandocisi.
"Non devi sentirti in soggezione in mia presenza Perrie.."
"Non mi sento in sog.."
"Shh.. è okay, tranquilla"
Capisco che è inutile controbattere, così taccio e lascio parlare lui.
"Io devo essere un amico per te, noi due - indicando in modo alternato me e lui - siamo amici ora"
"Ehm.. okay.."
Sogghigna guardandomi.
"Beh che ne dici? Facciamo questo giro?"
"Si certo"
Ci alziamo e lui allarga un braccio per invitarmi ad andare prima e quando passo sento una sua mano toccarmi 'accidentalmente' un fianco.
Mi sento pietrificare. Sarà stato per sbaglio.
Dai si, non mi devo preoccupare.
Apro la porta ed esco in cucina.
Vedo Amy dal bar voltarsi appena sente la porta dell'ufficio chiudersi. Mi guarda in modo quasi preoccupato ma le rivolgo un sorriso per tranquillizzarla, così torna a servire i clienti.
"Andiamo?"
"Si"

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