A voi che leggete: il capitolo è maledettamente lungo, vi consiglio di prendervi un po' di tempo, quando potete❤
-----------------------------------------------------------9 anni dopo
"Alex puoi prendere Lise? Io sto cercando Tom"
Afferma Perrie mentre cerca di raccogliere alla meglio le poche cose rimaste sul divano, per poi infilarle altrettanto peggio nella borsa.
"Certo amore e se può esserti d'aiuto mi sembra di aver sentito qualcuno singhiozzare proprio in bagno qualche minuto fa"
Solleva lo sguardo confusa sull'uomo per poi voltarsi verso il corridoio.
Torna su Alex mentre alza il braccio in direzione della porta socchiusa come a chiedere se fosse la direzione giusta.
Alex dopo aver preso in braccio la piccola Lise fa cenno di si con la testa alla bionda che respirando profondamente, si incammina.
"E invece noi due finiamo di prepararci vero?"
Dice Alex solleticando leggermente il fianco di Lise che subito scoppia a ridere.
"Toc.. Toc.."
Surrurra Perrie aprendo lentamente la porta.
"Che succede qua? Un uccellino mi ha detto che ha sentito un bimbo piangere qui nei paraggi, ne sai qualcosa te?"
Trova il bambino seduto sul piccolo sgabello in plastica vicino la vasca, con le ginocchia al petto.
Solleva lo sguardo sulla donna, la quale si inginocchia appoggiandosi alla vasca, accanto a lui.
Mentre si strofina l'occhio cercando di asciugarsi le lacrime, scuote vistosamente il capo facendo sorridere Perrie.
"Allora bel bimbo, se lo dovessi incontrare cosa faresti? Lo abbr.."
"Lo abbraccio e gli chiedo cosa non va"
"Bravissimo ometto e ora ti dispiace se faccio lo stesso con te?"
Scuote ancora il viso buttandosi tra le braccia della ragazza che lo stringe forte.
"Ora mi dici che succede?"
"Mh.. ho paura.."
"Di cosa?"
Si guarda intorno, incerto e spaventato mentre prende a stringersi il pollice destro tra la mano sinistra e poi viceversa.
Perrie osserva quel gesto e i suoi occhi tentano di riportare alla mente qualcosa ma subito scaccia il pensiero.
"Vieni qui"
Si alza prendendo tra le braccia il bambino per poi sedersi sullo sgabello in plastica e appoggiando Tom sulle sua gambe.
"Sai in passato ho avuto paura anch'io, a volte ne avevo così tanta da impedirmi di fare qualsiasi cosa ma sai cosa ho capito col tempo?"
Il bambino attento alle sue parole fa cenno di no col volto.
"Se ci lasciamo prendere dalla paura potremmo rischiare di non fare cose che magari ci sarebbero piaciute tantissimo"
Il piccolo incerto abbassa lo sguardo elaborando le parole di Perrie.
"Quindi per esempio.. rischio di non scoprire se mi piace volare con l'aereo?"
Perrie sorride e con tono ironicamente autoritario risponde.
"Sarebbe un peccato troppo grande"
Il bimbo sospira convinto per poi tornare cupo e sposta lo sguardo sulla donna.
"A te cosa ti spaventava?"
Perrie non si aspettava quella domanda e sinceramente non sapeva cosa rispondere. Erano tante le cose che la spaventavano ma tanti sono anche gli anni passati e Perrie ha semplicemente rimosso quei pensieri.
"Hey ma chi c'è qua dentro?"
Alex apre la porta con in braccio la piccola Lise che col ciuccio in bocca allunga le braccia verso la bionda.
"Mi sa qualcuno sente la tua mancanza.. qui tutto bene?"
Perrie e Tom si scambiano un breve sguardo d'intesa per poi voltarsi con espressioni del tutto sorprese sui visi.
"Nessun problema, giusto ometto?"
"Giustissimo"
"Bene direi che possiamo andare allora!"
Alex lascia la bambina tra le braccia di Perrie la quale prende per mano anche il piccolo Tom e li accompagna all'auto.
Poco dopo con tutte le borse in spalla, esce anche l'uomo e dopo averle caricate nel portabagagli, sale dal lato del guidatore e mette in moto la macchina.
"Sei stupenda"
"Anche te non sei niente male"
Sorride felice per poi prendere la mano della donna al suo fianco, portarla alle labbra e baciarle il dorso.6 ore dopo
"Non è stato male il viaggio no?"
"No infatti, pensavo peggio"
Mentre Alex estrae i bagagli dall'auto, la bionda recupera la piccola Lise e il piccolo Tom e insieme vanno verso il portone della grande casa che giusto qualche secondo prima che i tre la raggiungessero, si spalanca facendo intravedere una ragazza.
"Eccovi!"
"Mamma!"
Tom inizia a correre verso la donna che subito lo prende in braccio baciandolo tutto.
Perrie li raggiunge poco dopo sorridendo alla ragazza.
"Ciao Perrie e ciao anche a te amore della mamma"
Tom torna a terra e subito entra in casa, mentre le due ragazze restano sull'entrata scambiandosi la piccola Lise che stanca del viaggio, presto si appisola sulla spalla della madre.
"Com'è andato il viaggio?"
"Meglio del previsto Emily, qualcuno era un po' spaventato all'idea dell'aereo ma nulla di insuperabile"
"Bene, dai entra, vi preparo qualcosa?"
"Ah no no resto fuori ad aiutare Alex con le valige.."
"Assolutamente no, per quello ci sono io"
Appare alle spalle di Emily anche un uomo alto e robusto, lo sguardo di chi si è appena svegliato e giusto un pantaloncino e una canottiera addosso.
"Ah ma buongiorno amore, dormito bene?"
"Come un bambino!"
"Hey Patrick!"
"Arrivo subito!"
Si voltano i tre verso Alex che dalla macchina alza il braccio per salutare il cognato.
"Noi entriamo in casa allora"
Afferma Emily facendo spazio a Perrie che entra.
Nel salotto Perrie si guarda intorno ammirando il buongusto nell'arredamento e il bel effetto dato dalla luce naturale del giorno che entra dalle grandi vetrate del sala che danno sulle splendide spiagge della Costa Brava.
"Wow è bellissimo, vi siete trovati bene?"
"Si da dio devo dire, Patrick ha proprio gusto per queste cose"
"Chissà in cosa non sia bravo"
Aggiunge sorridendo Perrie che subito viene ricambiata dalla spensierata risata di Emily.
"E con lo spagnolo come vi siete trovati?"
Chiede curiosa Perrie.
"¡Muy bien, gracias! Il mio spagnolo scolastico ha aiutato ma l'accento credo sia pessimo.."
La bionda scoppia a ridere consapevole però che sicuramente a lei e il ragazzo spetteranno sorti ben peggiori del solo accento sbagliato, dato che nessuno dei due conosce una sola parola in spagnolo.
"Comunque Perrie grazie ancora per aver tenuto i bambini, questi giorni sono stati meglio di quel che pensassi, ci ha fatto bene evadere dalla solita routine"
"Sono contenta sia servito a qualcosa e comunque per i bambini non c'è di che, è stato un piacere e dopotutto devo dire che non è male avere delle piccole pesti sgattogliorare per casa"
Emily guarda sorpresa Perrie e subito la raggiunge accompagnandola verso l'immenso divano.
Tutta elettrizzata stringe le mani della bionda che gentilmente le chiede cosa succeda.
"Ne avete parlato?"
Lo sguardo confuso di Perrie, disorienta Emily ma che riparte più determinata di prima a insistere sull'argomento.
"Si dai.. di avere dei bambini! Alex adora i bambini e ama da impazzire te, cosa aspettate?"
Improvvisamente Perrie sente la gola seccarsi e una stretta al petto le impedisce di respirare regolarmente.
"Beh.. non ne abbiamo mai parlato.."
"Ma non significa nulla, questa settimana è stato come un campo di prova e com'è andata?"
"B-bene, non c'è male.."
"Allora su, meglio prima che rimandare in continuazione a mai più!"
"Non siamo neanche sposati, mi sembra correre un po' troppo.."
"Suvvia convivete da tre anni ormai e state insieme da quanto? Quattro? Cinque? È il momento giusto, no?"
Perrie non sa che rispondere, le mani le sudano e la situazione ha preso una piega del tutto inaspettata e che sicuramente se avesse saputo, avrebbe evitato.
"Questo bambinone ha fame tesoro dopo tutto questo lavoro!"
Sbuca dall'ingresso Patrick seguito da Alex con in braccio Lise e subito Emily, mentre si alza dal divano, lancia un'occhiata complice a Perrie che però ancora scossa non ricambia.
"Saresti perfetto come papà fratellone"
Prendendo la piccola dalle sue braccia.
"È vero Alex, con i bambini siete stati fantastici, che ne avete detto?"
Alex si massaggia la nuca mentre sorride imbarazzato, fissando il pavimento.
"In realtà non ne abbiamo ancora parlato.."
Ammette Perrie.
"Ah, capisco ragazzi. Scusate non lo sapevo"
Subito Perrie gli sorride come a dire che va tutto bene e nonostante i tentativi di Alex di attirare lo sguardo della bionda, quest'ultima in qualche modo lo evita sempre.
La tensione nella stanza è piuttosto percettibile e nessuno sa bane come sciogliere quell'aria così tesa.
"Mamma, mamma!"
"Dimmi Tommy"
Lo prende in braccio e tutti per comodità spostano lo sguardo sul bambino.
"Andiamo al mare?"
Emily rivolge uno sguardo concordevole ai due uomini e alla bionda, ottenendo espressioni entusiaste e cenni positivi della testa in tutta risposta.
"Si!"
"Bene a prepararsi"
Aggiunge Emily e subito tutti vanno nelle rispettive camere, una per Patrick e Emily e una per Alex e Perrie.
"Io vado a cambiare Lise, te Patrick prepara la borsa da mare, poi mi cambio anch'io"
"Emily tranquilla ci penso io a Lise, tanto il costumino suo ce l'ho io in valigia"
"Ah sei gentilissima Perrie, grazie allora vado a cambiarmi"
Patrick e Emily spariscono nella loro camera mentre la bionda con ragazzo entrano nella loro.
Perrie apre la valigia, chinandosi per frugare attentamente tra le cose in cerca dei costumi per la bambina.
Alex si toglie la maglia e presto si posiziona dietro la bionda appoggiandosi al suo fondoschiena e facendole sentire quanto la vista della ragazza china gli sia piaciuta.
Subito Perrie si alza, cacciando un urletto ma subito una mano di Alex le copre la bocca, mentre l'altra scorre sulla sua pancia stringendola ancorapiù a sé.
"Tesoro lo sai come sono sensibile a certe visuali"
Perrie ridacchia con ancora la mano di Alex a impedirle di parlare.
La bionda divertita dalla situazione, prende a muoversi sul pacco dell'uomo che senza poterlo impedire, sente l'eccitazione crescere letteralmente.
A quel punto Alex porta il pollice della mano libera sull'orlo dei pantaloncini di Perrie che, dato l'elastico piuttosto lento, abbassa molto facilmente, insieme all'intimo.
"Mmhh..."
Dopo aver scoperto la porzione di pelle sufficiente, passa a slacciarsi i jeans sempre più eccitato.
Perrie lecca la mano di Alex che subito la leva.
"Non possiamo Alex"
"Ci vorrà poco"
Perrie riesce a girarsi, prima che il ragazzo finisca di spogliarsi.
"No e poi ci sentirebbero e ho una bambina da cambiare"
Dice Perrie sorridendo ma lo stesso non fa Alex che subito cambia espressione, in una più scocciata e frustrata.
"Perrie cazzo.. non mi puoi lasciare così, come cazzo faccio a mettere il costume?! Almeno fammi un lavoretto dei tuoi"
Si scalda, forse troppo e a Perrie non è mai andato a genio quando si irritava in quel modo.
"Fattelo da solo"
Così Perrie prende ed esce dalla stanza delusa per l'ennesima volta dalle parole del ragazzo.
Non hai mai apprezzato più di tanto gli uomini proprio per questo loro modo di fare, l'essere rude, sempre pronto a farla, una fottuta macchina da mettere in moto quando si desidera. Alex era il meglio che avesse trovato ma anche lui aveva i suoi solito atteggiamenti ma Perrie fingeva di non vedere, come se ingnorandolo, non esistesse. Dopotutto era questo che faceva da tempo, minimizzava i problemi ed evitava di pensare, tutto ciò l'aveva portata a dov'era oggi.
È felice? Non si preoccupa più neanche lei di chiederselo.
Sa bene cosa la facesse felice, sa bene che è finita tanti anni fa ma come per tutte le cose l'ha accantonata e sta pretendendo da sé stessa di andare avanti, dopotutto se si fa finta di nulla le cose, le persone non possono ferirti e lei sa che l'unica strada è questa.
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Maybe Jerrie 2
FanficCiao a tutti e tutte! Ecco a voi il sequel di Maybe Jerrie. Sono super eccitata all'idea di continuare ma passiamo alle cose importanti! (Se non hai ancora letto il primo ti consiglio di fermarti qui a leggere per evitare di spoilerarti giusto qualc...