Riesco a schivare l'effettiva 'conversazione come persone' per qualche giorno. Sono anche dei giorni alquanto bizzarri.
Io non sono abituato ad avere qualcuno in casa, non sono abituato alla presenza costante di un'altra persona. Non che sia costante perché io lo mando fuori per cercare la conchiglia perfetta da mettere sul davanzale della cucina o per andare in paese in bicicletta a comprare dell'altra birra o qualsiasi cosa affinché mi lasci un po' in pace perché lui non capisce molto il concetto di un attimo di tregua. Ma a volta smette di parlare, mi chiede di consigliargli un libro, e poi ci sediamo in soggiorno a leggere fino a sera tardi, e poi mi chiede perché gli ho consigliato il libro che sta leggendo.
Non sta prendendo appunti. Io quello lo odiavo. Mi faceva sentire come un esemplare che deve essere esaminato.
Clifton non capisce proprio quando giovedì mi viene a prendere come al solito. Sisky si infila nel furgone insieme a noi, e Clifton lo scruta in confusione e chiede, "Il ragazzino chi è?"
Sisky si sporge, sorridendo come un pazzo (ha ricominciato con quei sorrisi adesso). "Sisky. Il biografo di Ryan!"
"Il suo cosa?"
"Dannazione Sisky, credevo che fossimo d'accordo su -"
"Ooh, posso cambiare la stazione radio?"
Sisky gira la manopola, cercando un'altra frequenza. Clifton mi fissa, con un incredulo sopracciglio inarcato, e io mi sento leggermente imbarazzato perché so che lui pensa che la mia fama sia una comodità priva di valore.
"Non è il mio biografo," dico a Clifton, senza guardarlo negli occhi.
"Certo," Clifton dice, ma il sarcasmo gli scivola dalla lingua, il tragitto fino in paese è imbarazzante.
Al supermercato, Sisky si dà alla pazza gioia. Di solito io compro cibo in scatola, sigarette e alcool. Lui, tuttavia, tira fuori una lista della spesa e chiede se io preferisca le Pink Ladies alle Granny Smiths. Io tiro fuori i soldi dalla tasca, gli passo delle banconote e gli dico solo di ricordarsi l'alcool e le sigarette, e poi ci rinuncio e vado al bar di Tommy con Clifton.
"Allora chi è quel ragazzino?" Clifton chiede mentre beviamo birra al nostro solito tavolo.
"Un fan."
"E gli stai permettendo di stare a casa tua? Dio, che egocentrismo." Alza gli occhi al cielo.
Ma lui non capisce. Non capisce il potere della musica, come Sisky e io siamo connessi in una qualche maniera incasinata. Perché Sisky aveva ragione - io volevo che qualcuno ascoltasse ciò che avevo da dire. Ora, non sto dicendo che Sisky abbia capito qualcosa di quello che avevo da dire, ma lui ha pensato di averlo capito. E forse è questo quello che conta.
"Forse nella prossima vita io sarò un fallito," dico a Clifton. "Sarò un meccanico di un paesino nel buco del culo del nord est e non socializzerò mai con delle celebrità nei locali esclusivi di New York mentre i fan stanno in fila dodici ore per vedermi sul palco."
Lui ride di scherno. È il tipo che morde facilmente ma non va mai fino in fondo.
Al ritorno Sisky fa a Clifton domande di ogni genere - essenzialmente lo intervista. Da quant'è che ci conosciamo, come ci siamo conosciuti, cosa pensa di me. Clifton sembra più che a disagio e risponde che mi ha conosciuto circa sei mesi fa, poco dopo che comprai la casa, e sembra contento quando ritorniamo a casa e Sisky esce dall'auto.
Sisky prende le buste della spesa dal retro del furgone e si affretta a entrare per sfuggire al freddo. Noi lo guardiamo mentre va via.
"È un bel tipino," Clifton osserva. "Almeno sta zitto quando va a dormire?"
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THROAM, Vol. 3: A Kingdom by the Sea | Ryden (Italian Translation)
FanfictionA novembre del 1978, è passato più di un anno da quando l'icona della musica Ryan Ross ha annunciato di ritirarsi dai riflettori e di abbandonare il mondo della musica. Lui è tutt'altro che dimenticato, però, dato che la sua influenza musicale può e...