Ci fermiamo lungo il Lago di Flagstaff nel tardo pomeriggio e restiamo seduti in auto con il riscaldamento acceso al massimo. Sisky si ingozza con la barretta di cioccolato che ho comprato alla stazione di servizio, e ride dicendo che Flagstaff Industries è il nome della mia compagnia fittizia. Lui non dovrebbe neanche sapere che io ho una compagnia fittizia.
Clifton ci ha dato un auto decente. Avrebbe potuto darci quella che più probabilmente si sarebbe guastata o ci avrebbe ucciso, e sono certo che gli sia passato per la mente, ma invece ci ha dato una Buick vecchia ma affidabile. Non ha chiesto dove stessimo andando, e non ha chiesto se saremmo ritornati. Ha solo scoccato un'occhiataccia a Sisky come se qui ci fosse stato il suo zampino.
Sisky ora siede sul sedile del passeggero, si sta prendendo una pausa dopo cinque ore di guida. È il mio turno. È giusto così. Ho detto che avrei guidato io fino al Canada, comunque, al confine, insomma... guiderò per due ore circa. Attorno a noi tutto è rurale, è una strada tranquilla. E poi Sisky può guidare fino a Montreal. Okay. Così va bene.
"Ne vuoi un po'?" chiede lui, offrendo il resto della tavoletta di cioccolato. Io scuoto la testa. "Non mangi da tutto il giorno. È per questo che sei così magro? Perché lo sei. Molto magro, intendo. Dovresti mangiare di più."
"Io mangio parecchio," dico distrattamente, con i palmi sudati poggiati sulla pelle dello sterzo. La stazione radio continuava a crepitare così l'abbiamo spenta, e ora Sisky non vuole star zitto. È entusiasta. Continua a chiedere se entreremo nel backstage. Potremmo farlo. A un concerto rock mi riconoscerebbero approssimativamente in quattro secondi virgola cinque. Forse i miei capelli sono diventati più lunghi, ma difficilmente sono una maschera. Io ho lo stesso aspetto. Sono rimasto immutato. E la mia assenza non ha fatto smettere a nessuno di cercarmi.
Quindi potrei entrare nel backstage, mandando i promotori e parassiti in un leggero panico perché io non sono stato visto in giro. L'estate di tour con i Whiskeys terminò e - avevamo visto l'Europa, avevamo visto l'Australia e avevamo visto il Giappone, e eravamo tornati a casa finalmente. Casa. E ricordo stare lì in piedi, sulla soglia del mio appartamento a New York, così tranquillo. Così silenzioso. Probabilmente sentii una frazione della confusione che sentì Joe quella volta che mi aveva chiamato per chiedere come si fa a comprare il latte.
Io non ero a casa. Ero in un posto, certo, ma non era casa. E sapevo che avessero spedito Brendon a Los Angeles per il suo progetto musicale, perciò lui non era a New York quando io arrivai. Non potevo tornare da lui. Il che, suppongo, aveva senso, considerando che lui probabilmente sarebbe stato senzatetto a New York dato che Shane restò in quel loro appartamento mentre Brendon andò via di casa - o così avevo sentito. Vicky trascorse quell'estate cercando di assicurarsi che io non sentissi alcuna notizia. Perlopiù ci è riuscita, ma Mike è il manager di Brendon, e Mike lavora per Vicky, e quindi io sentivo delle cose. A volte. E così ero tornato nel mio appartamento.
E in cucina c'era il fantasma di una ragazza, che canticchiava ascoltando la radio, ballando sul posto mentre cucinava la cena. E in soggiorno c'era il fantasma di un ragazzo, che metteva su un altro disco e poi mi raggiungeva sul divano, stringendosi a me, schiacciando il naso sul mio collo, e io accarezzavo i suoi capelli e facevo un tiro della canna, e lui sorrideva contro la mia pelle e diceva che avevo un buon odore, e io lo amavo.
Non esistono parole per descrivere che sensazione dia il vuoto dopo quello. Non è neanche un vuoto, il che suggerirebbe la presenza di qualcosa prima o di un potenziale che possa essere riempito.
Era solo... niente.
Il tour aveva offerto la distrazione di cui avevo bisogno. Ero diventato un maniaco del lavoro. Ossessionato dal rendere i concerti perfetti. Chiedevo a Vicky di fare più interviste. Parlavo. E parlavo. E parlavo. E parlavo. E parlavo.
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THROAM, Vol. 3: A Kingdom by the Sea | Ryden (Italian Translation)
FanfictionA novembre del 1978, è passato più di un anno da quando l'icona della musica Ryan Ross ha annunciato di ritirarsi dai riflettori e di abbandonare il mondo della musica. Lui è tutt'altro che dimenticato, però, dato che la sua influenza musicale può e...