II - Capitolo 2: Selvaggi

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Nota di Anna Green: in questo capitolo vengono citati i moti di Stonewall del 28 giugno 1969 per la lotta ai diritti dei gay (da qui deriva la celebrazione del Gay Pride il 28 giugno), viene citato Harvey Milk uno dei primi politici gay che ha lottato per i diritti della LGBT community. Inoltre è presente il fotografo Robert Mapplethorpe e un accenno a Patti Smith.

***

Jon arriva alle dieci in punto con delle ciambelle appena sfornate. Brendon non lo stava aspettando e sembra confuso dalla sua presenza, la voce è sommessa - come se il campanello non mi avesse già svegliato.

"Sì, amico, sono venuto solo per prendere la mia maglietta e, ehm, ho portato le ciambelle e, beh. Ciambelle!" sembra che Jon pensi che questa sia una spiegazione adeguata. Mi sollevo poggiando i gomiti sul divano, strofinandomi stancamente la faccia con una mano mentre allungo il collo per guardarli. Jon mi vede e dice, "Giorno!" Brendon chiude la porta dopo che entra il suo compagno di band.

Io faccio una pigra alzata di mano. "Ehi, amico." Cerco di suonare più assonnato di quanto sono: per gli ultimi venti minuti sono stato ad ascoltare Brendon mentre si spostava per casa. Chiedendomi quando alzarmi, cosa dire, come comportarmi. Mi domando se lui abbia dormito almeno un po' perché io non l'ho fatto. Mi sono solo appisolato ogni tanto, continuando a svegliarmi di soprassalto.

Forse Jon è venuto a controllare che non ci siamo uccisi a vicenda o che - o che io abbia dormito effettivamente sul divano, o forse vuole solo aiutare con l'imbarazzo di tutta questa situazione. In ogni caso, ripete, "Ciambelle!" e solleva una busta di carta marrone con sopra delle macchie scure di unto. Sorride. "Pensavo che sarebbe stata una -" Si ferma. Aggrotta le sopracciglia. "Amico, che è successo ai tuoi capelli?"

"Ehm." Guardo Brendon, non sapendo cosa dire.

Brendon si è fatto la doccia - ho sentito l'acqua correre - e si è vestito: non più i suoi vestiti da tour ma dei blue jeans e una camicia a quadri rossi e blu, più informale. Abbigliamento da casa.

Cerco di incrociare il suo sguardo ma lui guarda velocemente altrove. "Un caffè, Jon?" chiede, e Jon annuisce con incertezza, guardando tra noi due con un'espressione corrucciata che si intensifica. "Ry, tu vuoi caffè?" Brendon chiede mentre va verso la cucina, dopo aver preso le ciambelle di Jon.

"Sì, grazie." Esco dal letto - beh dal divano, non il letto - e Jon continua a guardarmi come se esigesse una spiegazione o almeno ne apprezzerebbe una. Io sto in piedi a disagio, il peso diminuito dei miei capelli è ancora nuovo. Indico alle mie spalle, sentendomi nervoso senza motivo. "Penso che andrò a farmi una doccia."

"...Okay." Jon si morde il labbro inferiore e poi sembra lievemente in imbarazzo. Come se fosse entrato interrompendo qualcosa che non avrebbe dovuto interrompere.

Prendo il mio borsone e affronto la situazione senza affrontarla. Invece mi faccio una doccia veloce, uso i prodotti di Brendon, inarco un sopracciglio quando vedo il suo shampoo Perbacco, I Tuoi Capelli Hanno Un Odore Stupendo ma perbacco, suppongo che i miei capelli avranno un odore stupendo - e profumeranno come quelli di una ragazza. Ha pure una pila di mini saponette di vari hotel provenienti da tutta la nazione. Il bottino del tour.

Mi vesto nel bagno e mi passo l'asciugamano sui capelli. Una tazza bianca è poggiata sul limite del lavandino con dentro uno spazzolino e un tubetto di dentifricio mezzo vuoto. Il suo spazzolino. Nel suo bagno. Nella sua casa.

Ancora non mi è proprio entrato in testa che questa sia casa sua. Non è una casa costosa, ma forse lui voleva iniziare con poco. Non ha mai avuto una casa. Questo lo so, ma per qualche ragione non me rendo davvero conto finché non vedo il suo spazzolino.

THROAM, Vol. 3: A Kingdom by the Sea | Ryden (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora