II - Capitolo 1: Come Sentirsi Fuori Luogo

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"Un pass per il backstage!" Sisky dice, felicissimo. "Non ne ho mai avuto uno prima d'ora." Guarda l'adesivo che ha appiccicato alla sua maglietta come se fosse fatto d'oro, con il cappotto pesante aperto nonostante il freddo. Io ho attaccato il mio a metà coscia, ma il cappotto lo nasconde.

So cosa c'è scritto, in ogni caso. Al centro dell'adesivo rosso ci sono tre righe: His Side, 17/01/79, Aragon Ballroom. E neanche a farlo apposta, i miei occhi si fissano sul cartello verticale dell'Aragon che sporge dalla facciata dell'auditorium due isolati più avanti. Fumo vigorosamente mentre camminiamo. Sento il tonfo pesante del mio cuore nelle orecchie.

"Carino da parte sua darci dei pass per il backstage!" Sisky suona tutto contento.

Presumo che Brendon abbia informato la band su chi assisterà al loro concerto. Un'auto è venuta a prenderlo per portarlo all'auditorium e mi ha accompagnato al caffè dove avevo scaricato Sisky. Ci vediamo lì, allora.

"Immagino che sia andata bene," Sisky riflette adesso, sorridendo largamente. "Lui era felice di vederti?"

"Non credo."

Inspiro il fumo. Sento le mani sudate senza motivo.

Lui fa una smorfia. "No? Ma... Che avete fatto?"

"Abbiamo bevuto una birra e parlato del tempo."

Sisky ride a crepapelle. Io non sto mentendo. Siamo stati seduti lì nel suo soggiorno, lui decisamente sull'altro divano, e abbiamo parlato della forte nevicata. Non mi ha chiesto perché mi fossi presentato, cosa diavolo fossi venuto a fare, niente. Come se il mio arrivo non fosse stato affatto sorprendente per lui, anche se non avrebbe potuto essere più riservato. Manteneva le distanze. Io ho chiesto brevemente del tour, lui ha detto che andava bene, è solo stanco, e poi abbiamo fatto a turni nel sorseggiare le nostre birre, il silenzio imbarazzante, teso e pesante.

Qualsiasi cosa sia successa tra di noi, non è mai stato così prima. Così forzato.

"Probabilmente è soltanto confuso," Sisky dice fiduciosamente. Deluso, più che altro.

"Ascolta," dico quando siamo quasi arrivati all'auditorium. Afferro la spalla di Sisky. I ragazzini si stanno già mettendo in fila fuori anche se le porte non apriranno prima di un'altra ora. Sisky non sta nella pelle perché è a un concerto degli His Side e ha un pass per il backstage, ma io ho bisogno che si concentri. "Tieni la testa a posto quando entriamo lì dentro, d'accordo? Le stesse regole come a New York: non -"

"Non essere maleducato, non essere indiscreto, non essere invadente," elenca, alzando gli occhi al cielo. "Quand'è che sono mai stato anche solo una di quelle cose?"

Strabuzzo gli occhi. "Mi prendi in giro, vero?"

Lui sbuffa. "So come comportarmi. Darò spazio alle persone." Appare poi un'espressione sognante nei suoi occhi. "Darò spazio a Jonathan Walker..."

Il povero Jon non sa cosa l'aspetta.

"E in quanto a Brendon," aggiungo poi, "lui non sa che - che tu sai tutto ciò che sai, perciò -"

"Io so essere discreto!" Lui? Discreto? Come no. "Sul serio, Ry, non ti preoccupare."

L'auditorium ha una porta sul retro con ogni probabilità, ma non mi preoccupo di cercarla. Invece marciamo dritti verso le porte principali, e i fan in fila mi vedono subito, e poi vengo circondato e sono costretto ad autografare mani, biglietti del concerto e magliette. "Grazie, è grandioso, grazie, guarda, devo proprio," dico, sentendomi claustrofobico quando loro fanno tutto questo rumore, ripetono il mio nome, spingono, invadono. Dovrei esserci abituato oramai, ma è passato tanto tempo. Qualcuno prova a toccare i riccioli dei capelli che mi arrivano alle spalle.

THROAM, Vol. 3: A Kingdom by the Sea | Ryden (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora