THROAM, Vol. 3: A Kingdom by the Sea | Ryden (Italian Translation)

II - Capitolo 7 (Pt. 2)

Spencer non risponde quando provo a chiamarlo. Vicky potrebbe rispondere, ma lei alzerebbe gli occhi al cielo e riaggancerebbe. Gabe risponderebbe, probabilmente, dato che Jon l'ha chiamato un paio di volte al centro di riabilitazione e Jon ha detto che dovrei fare una telefonata a Gabe, per mostrare un po' di sostegno. Lo farò quando smetterò di sentirmi così in colpa. E poi c'è Sisky, potrei parlare con lui, ma non esiste proprio che io mi apra più con lui, e poi c'è Jon, ma lui farebbe il vecchio discorso del "mi stai mettendo in una situazione scomoda", visto che considera sia me che Brendon dei fratelli. Considero brevemente Jürgen - abbiamo fatto un po' amicizia, dividiamo le sigarette. Potrei spiegarglielo quanto mi pare e lui commenterebbe con il testo di una canzone che ha memorizzato tipo "No woman, no cry."

Oppure potrei semplicemente tenerla per me: quest'incertezza creata dalle parole di un uomo geloso, niente da prendere sul serio. Dallon vede quel che vede, sopporta il dolore in qualsiasi modo ritenga più opportuno, come prendendosela con me.

Non è del tutto inaspettato - lui è sospettoso da giorni ormai. Ma io cos'ho fatto? Niente. Mi sono preso cura di Brendon. L'ho tenuto tra le mie braccia per la durata di una sola notte. Mi sono ritirato la mattina dopo. L'ho amato e l'ho lasciato andare, e comunque non è questa la nuova definizione dell'amore?

Eppure finisco col gozzovigliare nel negozio musicale di Stoccarda per due ore. Non è che sto evitando di tornare, di rivedere Brendon, per niente. Improvviso con i proprietari del negozio, i quali non sembrano credere ai loro occhi che io sia entrato. Prometto loro di farli inserire nella lista degli invitati per il concerto - Hans e Joachim, due fratelli. Mi permettono persino di fare una telefonata in Inghilterra, ma Spencer non risponde quindi forse è meglio così. Probabilmente è una benedizione perché lui direbbe soltanto, 'Te l'avevo detto.'

Probabilmente Hans e Joachim non vogliono sapere neanche del caos nella mia testa.

Non riesco a concentrarmi su niente.

Rifiuto gli omaggi che i fratelli offrono - io sono ricco sfondato, loro stanno cercando di gestire un'attività - e alla fine mi ridirigo in auditorium con più roba del necessario. Incontro dei fan che vanno verso l'auditorium per iniziare a mettersi in fila, e do loro una manciata di plettri ciascuno perché a me non servono. I ragazzini iniziano ad attorniarmi così getto un pugno di plettri per strada e poi li semino. Ho toccato i plettri quindi tutti ne vogliono uno, e sembrano dei polli che beccano il mangime.

Brendon deve stare tassativamente a letto a riposo, per cui non dovrebbe essere difficile evitarlo. Non che io debba nemmeno evitarlo perché Dallon ha torto su di noi. Noi siamo amici, e non andremo più per quella strada.

Dallon ha perlopiù torto.

Forse io sono innamorato, ma questa non è una novità. Posso essere innamorato di Brendon ed essere comunque solo suo amico. Lo faccio solamente dalla settimana scorsa, posso continuare così per il resto dei miei giorni. Questo non significa che la mia amicizia con lui sia insincera.

Ma perché Dallon dica che... Brendon. Che io e lui entrambi.

Io ho chiuso quella porta, e non intendo riaprirla. È troppo piena di delusione amara quando la realtà si manifesta.

Vado nel camerino, aspettandomi di trovare i ragazzi lì mentre Brendon dorme sul bus, ma è il contrario: Brendon è nel camerino e gli altri sono assenti. Mi fermo davanti alla porta. Maledico la mia fortuna. Io non voglio vederlo in questo momento.

È sul divano, con una coperta arancione avvolta attorno alle spalle nude, i capelli bagnati dopo essere stati lavati - in bagno, ovviamente, con la testa sotto al rubinetto. Questo è anche un bene, perché i suoi capelli stavano diventando piuttosto disgustosi. Ha il suo quaderno e pare che sia concentrato a scrivere, ma poi entro e lui mi vede e io non posso nascondermi.