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POV. MAYA

"Guardami negli occhi", le dissi alzandole il mento, "E dimmi cosa c'è che non va", "Allora?" , insistetti visto che non diceva niente, "Vuoi sapere cosa c'è che non va? Ok te lo spiego, c'è che non voglio che ti prendano di mira come fanno con me, c'è che io non sono la persona adatta ad essere tua amica, c'è che sono un tornado che dovunque vada fa solo danni e non voglio travolgerti dentro. Ecco cosa c'è che non va", disse correndo verso scuola e lasciandomi qui da sola. Ero così confusa, perché doveva pensare questo di se stessa?
Forse sono stata stupida a pensare di averla capita, infondo ha ragione non riuscirò mai a capire cosa ha passato in questi anni perché io non c'ero ma una cosa è sicura, voglio scoprirlo e voglio starle vicino. Sarà pur testarda ma quando mi metto in testa qualcosa nessuno riesce a farmi cambiare idea.
Riniziai a camminare verso scuola, anche perché era abbastanza tardi e non volevo entrare in ritardo il primo giorno.

Entrai difretta e iniziai a girovagare per la scuola provando a trovare l'ufficio del preside ma niente, era come se fossi in un labirinto. Ad un tratto un ragazzo alto, con i capelli castani e occhi blu come l'oceano, mi si avvicinò, "Sei nuova? Sai non ti ho mai vista da queste parti", mi chiese in modo dolce, non nel solito modo che usano i ragazzi per fare colpo, sembrava seriamente incuriosito,  "Ehm si, sono arrivata da poco qui a Miami" , risposi, "Ahh okay... comunque ti ho vista un po' confusa girare per i corridoi", "In effetti mi sono persa, questa scuola è peggio di un labirinto", "Ahahha si è davvero grande, se vuoi ti accompagno io. Dove stavi andando?", "In realtà dovrei andare dal preside per prendere gli orari delle lezioni",
"Okay, andiamo", "Sicuro che non è un disturbo per te? Perché riesco a cavarmela anche da sola in tal caso",
"No no, tranquilla" , mi rispose sorridendomi, quel sorriso mi fece sciogliere, era così dolce e sincero.
Okay basta Maya, pensa alla scuola non ai ragazzi.
Va bene coscienza dei miei stivali.
"Ehm scusa, non mi sono nemmeno presentato, io mi chiamo Noah Dallas", ahh che bel nome Noah.
Basta, tu devi pensare a studiare non ai ragazzi, capitoo??
Sei una guasta feste lo sai?

Ha ha ha, adesso pensa ad andare dal preside.
"

Da dove vieni?" , mi domandò interrompendo quel silenzio imbarazzante che si era creato tra di noi, "Da New York", "Figo, è bellissima New York, ci vado soesso con i miei e mio fratello", "Si, in effetti è un luogo magico. C'era tutta la mia vita li, adesso invece devo riniziare tutto da capo, non so se ce la farò", "Beh intanto hai trovato il tuo primo nuovo amico qui", "In realtà ho fatto già amicizia con una ragazza, ma non so il perché non vuole farsi vedere con me", "Perché??", "Storia lunga",
"Ah okay, comunque siamo arrivati e io è meglio che vada se no faccio tardi e chi lo sente poi quella vipera della professoressa di chimica", disse facendomi l'occhiolino, "Okay, grazie per avermi accompagnata", "Figurati Maya, a presto", "Ciao", dissi bussando alla porta del dirigente scolastico, "Avanti", disse una voce cupa, proveniente dall'altra parte della porta, aprii la porta lentamente ed entrai, "Salve", dissi, "Salve, tu devi essere Maya Sprouse vero?", "Si signore", "Benvenuta alla Miami Beach Senior High School", "Allora signorina, sei nella 3^ D ecco a lei l'elenco delle lezioni, ed ecco a lei le chiavi del suo armedietto, è il numero 36F", "Grazie mille", "Si figuri, aspetti che la accompagno in classe così farò in modo che qualcuno le mostri la scuole, spero con tutto il cuore che lei e suo fratello vi sentiate a vostro agio in questa scuola", "Lo spero anche io", dissi a bassa voce, in modo che non mi senta.

Arrivammo vicino alla porta, e appena bussò il mio cuore perse un battito,"Avanti", disse una voce squillante, entrammo lentamente, mentre mi iniziarono a tremare le gambe, "Scusi l'interruzione professoressa Devis, le presento la nuova arrivata Maya Sprouse", "Salve", dissi nervosamente, iniziai a guardarmi in torno per vedere se magari ci fosse qualcuno con aria famigliare in classe, fino a quando ad un tratto i miei occhi incontrarono quelli di Chris. Ero contenta di averla in classe ci tenevo a lei, non chiedetemi il perché, non lo so neanchio e lo so che la conosco da poco ma c'è qualcosa che mi dice di dover starle accanto. Distolsi lo sguardo da lei e continuai a guardare i miei comoagni fino a quando un ragazzo catturó la mia attenzione.

Era il ragazzo di poco fa, mi pare che si chiamasse Noah. Mi fece un sorriso per aiutarmi a rilassarmi e ci riuscì, sembrava simpatico e mi avrebbe fatto piacere stringere amicizia con lui, "Maya, sarà un piacere averti in classe quest anno, forza si sieda accanto a uno dei suoi compagni", disse l'insegnante con il suo tono di voce squillante e fastidioso. Mi ero talmente persa nei miei pensieri che non mi soni nemmeno resa conto che il preside era andato via.

Mi guardai attorno e notai solo due banchi liberi, uno vicino a un ragazzo che sembrava alto, con capelli castani, occhi verdi, un piercing al sopracciglio, uno sotto il labbro inferiore che passava da una parte all'altra, due orecchini e un tatuahhio che li ricopriva il collo. L'altro banco libero era vicino a Chris, inutile dire che scelsi quello vicino a Chris. Mi avviai verso di lei, appoggiai la cartella vicino al banco e mi sedetti.

Lei aveva la testa china e scarabocchiava qualcosa sul suo foglio, non capivo bene cosa ma sembrava una chiave di violino. Ad un tratto qualcuno busso alla porta e prima ancora che la professoressa parlasse la porta si aprì. Ad entrare fu Cameron, il cretino che l'altro giorno si è divertito a prendere in giro Chris, ma da ora in poi le cose cambieranno, "Alla buon ora signorino, iniziamo male anche il primo giorno? E comunque la divisa dov'è?", non si degnó nemmeno di risponderle e si avviò al suo banco fregandosene di tutto e tutti, "Dallas, mi vuole rispondere o vuole andare in direzione già il primo giorno?", "Non avevo voglia di indossarla, okay adesso non mi stressi", quel ragazzo ha veramente una faccia tosta, con che coraggio risponde così a una professoressa, "Si sieda, e domani cerchi di arrivare puntuale". Chris mi continuava ad ignorare, dovevo assolutamente parlarle subito dopo la fine della lezione.

***
Driiiiiiin, la lezione era finita, adesso devo solo prendere coraggio e parlarle, "Hey, c...come va?", "Benissimo", rispose facendo un sorriso forzato, "Dovresti dirlo alla tua faccia, perché non si direbbe", vidi un sorrisetto formarsi sulle sue labbra, e automaticamente anche sulle mie labbra iniziò a formarsi un sorriso, era così bella quando sorrideva non avrebbe dovuto mai togliersi quel sorriso dalle labbra, "Comunque ti volevo dire che non devi aver paura di farmi del male, perché chi ti dice che io non voglia dividere il tuo dolore? In due è tutto più facile no?","Si ma...", "Ma niente cara mia, devi smetterla di pensare e imparare a divertirti", "Se lo dici
tu" , disse sorridendo, "Si si, lo dico e imparerai presto che io ho sempre ragione" modestamente. Scoppiammo entrambe in una fragorosa risata, "È meglio che andiamo se no facciamo tardi alla lezione del professor Parker", "Di chi??", "Del professore di geografia", "Si signora", disse ed entrambi scoppiammo a ridere, "Tu sei completamente pazza", disse sorridendo, "Io pazza? Nah siete voi troppo normali, a me piace distinguermi", "Sai, sono felice di averti conosciuto" , disse guardandomi negli occhi, "Anche io sono contenta di conoscermi", dissi ironicamente per smorzare l'imbarazzo che c'era nell'aria, "Stupida", le feci la linguaccia in modo infantile e la presi abbraccetto per poi dirigerci insieme verso l'aula del professore di geografia.

Avviso:
Hola raga, vi ho fatto un piccolo regalino per il nuovo anno, buon capodanno a tutti ♥️♥️

I will stay until your SmileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora