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Spazio autrice
Scusate se rompo ma ho apportato una modifica al prologo che è abbastanza importante quindi per favore rileggetelo.
Thanks e buona lettura.

Grace's povs
Sta notte non ho dormito per nulla. Ho continuato a fantasticare sul campo di cui Matt ci ha parlato. Sento che sarà meraviglioso. Conoscerò nuova gente e vivrò nuove esperienze. Sono così felice che Rav mi abbia proposto di venire con loro. Comunque la Maven è la mia nuova coppia ship. Erano così carini nel bus. Lancio uno sguardo al cellulare: 7.36. Beh oramai dubito che dormirò e potrò sopravvivere con una notte in bianco in più. Mi alzo e vado a fare colazione dato che probabilmente Raven non mi porterà le nostre solite cose da  Starbucks. A volte sa essere così pigra. Prendo una fetta di pane e la metto nel tosta pane. Mi lascio cadere sulla sedia del soggiorno. Che noia. Prendo il toast e ci spalmo del burro sopra. Probabilmente andrò a fare una passeggiata al parco. Metto il piatto nel lavello e corro in camera mia per mettermi qualcosa per uscire. Tiro fuori una T-shirt e dei pantaloni di tuta. Prendo delle scarpe comode, vado in bagno a darmi una rinfrescata ed esco. Dopo una decina di minuti scorgo il cancello. Appena entrata constato che sono sola. Quale altro pazzo uscirebbe alle otto di mattina il primo giorno di vacanza? Inizio a prendere a calci dei sassolini. Il telefono vibra nella mia tasca. È Rav che mi ha inviato un messaggio. 'Hei Grace auguri'
Cazzo è vero, oggi è il mio compleanno. E anche quello di Raven. Si siamo nate nello stesso giorno. Bella coincidenza eh? 'Grazie Rav, auguri anche a te' digito e poi rimetto il cellulare in tasca. Sono le nove quindi la sala musica a scuola sarà aperta. Corro a casa a farmi una doccia  per rinfrescarmi e mi cambio mettendo una maglietta corta azzurra e degli shorts neri. Infilo le Converse, prendo la custodia della chitarra e mi dirigo a scuola. Entro e mi dirigo al secondo piano dove c'è la sala musica. Mi siedo su uno sgabello in mezzo all'aula. Accordo la chitarra e inizio a suonare. Dopo una decina di minuti sento qualcuno applaudire. Sussulto e apro gli occhi. Lewis. Okay ora il mio obbiettivo sarà non morire d'infarto. Sarà difficile ma non è il massimo vedere una ragazza che muore appena ti vede. "Wow sei bravissima" mi dice lui ammirato. "Emh...grazie" rispondo diventando rossa come un pomodoro. "Anche io suono la chitarra ma non sono bravo come te" spezza il silenzio lui. "Beh potrei insegnarti se ti va" propongo. "Si va bene" acconsente. "Hai qualcosa di familiare. Ci conosciamo? Cioè, so che vieni nella mia scuola se no non saresti qui, ma mi sembra di conoscerti."
"Un paio di anni fa mi hai salvata da un bullo" dico in imbarazzo. Il suo sguardo s'illumina. "Sei tu" dice più a se stesso che a me. "Non avevo la più pallida idea di chi tu fossi e per una settimana ti ho cercata senza risultati" mi rivela. Rimango a bocca aperta. O mio Dio, non ci credo. Lewis mi cercava? Voleva sapere chi ero? No ok probabilmente sto sognando. "Emh...wow" mi schiaffeggio mentalmente. Non riesco manco a mettere due parole in fila con un senso. Sono patetica. "Beh, almeno dimmi come ti chiami così non passeranno due anni prima di riparlarci di nuovo. "Grace Martin" dico tendendo la mano e lui me la stringe. "Lewis Coster" Gli sorrido. Come se non lo sapessi. "Parlami un po' di te. Almeno smetterò di etichettarti come il ragazzo che mi salvò dal bullo"
Lui ride. "Ho diciassette anni compiuti lo scorso mese, sono figlio unico e amo lo sport." elenca lui. "Tocca a te"
"Ho diciassette anni compiuti oggi, sono figlia unica, amo passeggiare e i frappè di Starbucks"
"È il tuo compleanno? Allora seguimi" mi prende per mano e io poso velocemente la chitarra mentre il mio cuore muore insieme alla mia sanità mentale. Usciamo da scuola e lui mi porta in una via laterale nella quale non ero mai stata. Entriamo in un edificio ma prima che io abbia il tempo di vedere qualunque cosa, lui mi mette una mano davanti gli occhi. "Hei non vedo nulla" mi lamento. "È quella l'idea tesoro" risponde lui sarcastico. Tesoro? Ma veramente? Ok probabilmente è uno dei giorni della mia vita se non il più bello. Camminiamo per un paio di minuti e poi toglie la mano dai miei occhi. Una...piscina? Lo guardo perplessa. "È chiusa oggi ma il proprietario è amico di mio padre" mi spiega lui. "Quindi possiamo starci quanto vogliamo" sorride compiaciuto dal mio sguardo. "Ma aspetta...non ho un costume..." gli dico abbattuta. "Ah tranquilla, non c'è problema" dice e mi indica uno scaffale. "Se ne prendi uno non credo che Frederick si arrabbierà" ride e mi indica gli spogliatoi. Prendo un costume e mi dirigo agli spogliatoi. Mi spoglio e metto il costume. Mi guardo allo specchio e devo dire che mi sta bene. Azzurro, semplice. Mi piace. Esco e lo trovo in bermuda e pronto a tuffarsi. "Non è fredda vero?" chiedo titubante. "No è bollente" risponde ridendo e poi mi prende per mano e si tuffa. Rabbrividisco. Maledizione, è gelida. Riemergo e trovo Lewis a un paio di centimetri dalla mia faccia. Sarò diventata più rossa dei miei capelli ne sono sicurissima.

|rispazio autrice|
Non posto da un'eternità ma mi faccio perdonare con un capitolo un po' più lungo. Ciau bella gente.❤

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