Lewis's povs
"Ti va di fare dei muffin?" le chiedo e il suo sguardo s'illumina. Cerco inutilmente di reprimere un sorriso. È fottutamente carina. "Sii" esclama raggiante. "Perfetto" dico sfregandomi le mani. "Prendi gli ingredienti allora" dico provando a sembrare disinvolto. Perché? Perché un criceto saprebbe meglio di me quali sono sti famosi ingredienti. Lei fortunatamente va verso la credenza e il frigo e prende tutto il necessario. Piano piano mettiamo tutto in una ciotola e, quando l'impasto è pronto, lei lo mette negli stampi. Mentre lo fa, la osservo. Le somiglia così tanto...a parte quel piccolo dettaglio. Non permetterò che le accada nulla... Si tira su le maniche della maglia che le ho prestato dato che la sua era bagnata. Ha la pelle bianca e perfetta che contrasta con i capelli rosso fuoco e gli occhi dorati. Alza lo sguardo su di me e io faccio finta di guardare il cellulare. "Allora" dico spezzando il silenzio "li mettiamo in forno?" domando. "Yes" risponde. Prendo la teglia e lei apre il forno per farmela mettere. Chiudo e lei batte le mani soddisfatta. La vedo prendere il cellulare e andare su Whatsapp. Entra in una chat e digita velocemente qualcosa. Invia e legge il messaggio precedente sorridendo. Non sarà mica il suo ragazzo? Mette via il telefono. Non mi era mai passato per la testa il fatto che lei potesse essere fidanzata. Ma d'altronde perché me lo sarei dovuto chiedere? Lei non mi piace e io non piaccio lei. Ci sediamo. "Hai sentito parlare del campo ai margini di LA?" mi chiede. "Si ma non credo che ci andrò" rispondo. "Ah..." sembra quasi...delusa? "Tu ci andrai?" le chiedo per spezzare il silenzio imbarazzante che si è creato. "Si, io ci vado. Verrà anche la mia migliore amica e un suo amico" mi risponde. Un suo amico? "Beh allora dato che non ho nulla da fare potrei venire pure io" dico con un'alzata di spalle e sguardo noncurante. Vedo una scintilla passare per il suo sguardo. Si alza e mi abbraccia. Ricambio l'abbraccio. Nella mia grande maglia è uno scricciolo. "Ti amo scricciolo".La sento sussultare e poi affonda la faccia nella mia T-shirt e sussurra un timido " ti amo" quasi impercettibile, ma io lo sento. Eccome se lo sento. Il timer del forno interrompe il momento. Maledizione il timer dico a denti stretti. Lei sussulta tra le mie braccia. Io mi stacco contro voglia e apro il forno, prima che i muffin diventino pezzi di carbone. Li tiro fuori a mani nude. "Porca puttana" grido lasciando la teglia. Grace si precipita a prenderli con un guanto. Li afferra poco prima che tocchino terra e mi guarda. Scoppiano a ridere mentre lei posa la teglia sul tavolo. "Ti fa male la mano?" mi chiede. Ho la mano rossa come non so cosa, mi brucia ma ovvio sto bene. Me la prende delicatamente e ci posa del ghiaccio che probabilmente ha preso dal freezer. Tiro un sospiro di sollievo. "Grazie" dico. Mi sorride e io ricambio.
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Raven's povs
Sono tornata a casa dopo aver passato quasi tutta la giornata insieme a Matt. Sono stanchissima. Avremmo percorso avanti e indietro almeno cento volte la spiaggia, e dico solo che sono cinque chilometri. Ho addosso l'odore salino del mare. Non che non mi piaccia ma, dato che Matt ha deciso di buttarmi in mare da vestita, mi devo fare per forza una doccia. Sotto il getto dell'acqua fresca mi torna in mente che domani dobbiamo partire. Merda. Non ho ancora preparato nulla. Dopo essermi asciugata, mi precipito a prendere il borsone e ci butto dentro le cuffie, alcuni dei miei trucchi, dei biscotti perché devo assolutamente averli se no non parto e, dato che i vestiti ce li procureranno loro ma io non mi separo dalle mie due felpe preferite, le metto nel borsone insieme a un paio di scarpe comode. Chiudo la zip e poi mi butto sull'letto e cerco di addormentarmi. Nonostante io abbia un sonno bestia non riesco a dormire. Sarà per l'emozione, sarà per la prospettiva della partenza di domani mattina, il mio cervello non vuole spegnersi e pensieri confusi dal sonno vagano per la mia testa per quasi tutta la notte. Sento un fastidioso suono che riconosco come sveglia quando la mia testa dà segni di vita. Guardo l'ora e sono tipo le otto e cinque. Ossantogesù. Devo andare a prendere Grace alle otto e mezza e fare colazione da lei che per l'appunto devo comprare io. Mi tiro su e prendo un top a stampa militare e dei pantaloni di tuta neri. Infilo delle scarpe basse nere e corro in bagno per rendermi perlomeno presentabile. Vado di sotto, saluto mia madre che mi guarda con gli occhi lucidi. "Mamma cosa c'è?" le chiedo preoccupata. "Nulla tesoro. Vai o farai tardi" mi esorta dopo un bacio in fronte. Esco di casa e mi dirigo da Starbucks. Prendo i soliti frappuccini e due donuts e corro da lei. "Hei sei pronta?" le chiedo quando sbuca dalla porta. "Certo" risponde prendendo la sua colazione. Mentre andiamo da Matt lei mi comunica che a noi si aggiungerà anche Lewis e tutti i dettagli di ieri. "COSA?!" grido. Un paio di persone si voltano nella nostra direzione. "Ti ha baciata?!" grido un po' meno forte. "Eh si" dice rossa dall'imbarazzo. Arriviamo davanti casa di Matt dove vedo lui e Lewis chiacchierare amabilmente. "Saltate su ragazze" ci dice Matt appena ci vede. Saliamo con il loro aiuto e ci accomodiamo. La macchina parte e il vento mi scompiglia i capelli. Stiamo arrivando!
|spazio autrice|
so che mi vorrete male per aver finito così il capitolo ma per farmi un po' perdonare ho fatto un capitolo più lungo. Il più lungo della storia direi. Spero vi sia piaciuto e sciauu.💙
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°~The Rebels~°
Ficção AdolescenteUn incontro. Nuove amicizie. Un campo estivo che si rivelerà essere tutt'altro. Raven Park scoprirà il lato oscuro di Los Angeles e la verità sul suo passato.