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Andiamo a prendere il bus per ritornare a casa. Oramai si è fatto tardi e per quanto io non voglia tornare a casa devo farlo. Mezz'ora dopo arriviamo alla fermata vicino casa di Grace e ognuno va per la propria strada. "Scrivimi appena arrivi a casa così mi fai anche vedere come ti stanno le felpe"
"Va bene ci sentiamo più tardi" Grace ha insistito per comprarmi un bracciale, uno di quelli di corde intrecciate. Adora fare regali ma qualche volta vorrei fargliene uno pure io. Con questi pensieri mi infilo gli auricolari e alzo gli occhi guardando il cielo oramai rosato per il tramonto. Questa giornata è stata meravigliosa e strana allo stesso tempo, ma preferisco pensare alla parte meravigliosa. Grace è la persona più importante per me. In seconda liceo ci siamo separate e in quel periodo sono stata malissimo. Evitavo chiunque, avevo smesso di uscire anche solo per fare la spesa. Se mia madre non mi avesse obbligata avrei anche smesso di andare a scuola. Mi faceva male vederla ogni giorno e vedere il rancore nei suoi occhi. Avevamo litigato perché era venuta a sapere da Lidia Wilson, la ragazza più popolare del liceo, e con questo credo di aver detto tutto, che avevo baciato Lewis. Tutte stronzate. Non mi sono mai avvicinata a lui anche se abbiamo un paio di lezioni in comune.
A quanto pare la gelosia ha avuto la meglio sulla mia migliore amica ed è venuta da me in lacrime all'uscita gridandomi di tutto. "Mi fai schifo" "Rimpiango di averti conosciuta" "Non servi a nulla" e anche di peggio. Tutta la scuola guardava la scena. Ho visto tra la folla Lidia che sogghignava, girava i tacchi e si volatilizzava. Grace era rossa in viso e mi accusava di averla tradita. Un minuto dopo anche lei è sparita. Mi pizzicavano gli occhi. Volevo piangere e gridarle che non avevo fatto nulla ma rimasi in silenzio. Me ne andai. Corsi a casa e mi buttai sul letto. Piansi come non avevo mai fatto. Lei era il mio punto di riferimento. Mi aveva aiutata in qualunque situazione. Mi era stata accanto anche quando mi bullizzavano. Da lì sono diventata più solitaria ma ho anche imparato a difendermi.
Sbatto contro una superficie dura ma calda. Okay non è un muro. Alzo gli occhi e incontro quelli ramati di un ragazzo poco più grande di me. "Oh scusami non facevo attenzione a dove andavo." dico piuttosto imbarazzata. Lo sconosciuto mi fa un sorriso. "Hei tranquilla fa niente, tanto sei sempre immersa nei tuoi pensieri" risponde ridendo. "Come hai detto?" lui si zittisce subito e si bassa una mano tra i ricci bruni. "No, nulla"
"Oh beh...emh...scusa ancora per prima" dico io per iniziare nuovamente a camminare. Mi prende per un polso e mi fa girare verso di lui. "No aspetta. Mi daresti il tuo cellulare?" mi chiede lui fissandomi negli occhi. "Emh, cosa? Perché?"
"Fidati di me" mi dice passandosi di nuovo una mano tra i capelli. Lo prendo dalla tasca indecisa. Lui me lo prende dalle mani e inizia a digitare qualcosa. Lo guardo perplessa. Mi restituisce il cellulare con un sorriso smagliante "In caso ne avessi bisogno non esitare a chiamare" dice ammiccando e continuando a camminare. Rimango inebetita per un attimo e poi riaccendo il telefono. Mi ha dato il suo numero. Matt.
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°~The Rebels~°
Novela JuvenilUn incontro. Nuove amicizie. Un campo estivo che si rivelerà essere tutt'altro. Raven Park scoprirà il lato oscuro di Los Angeles e la verità sul suo passato.