Capitolo 2

302 11 0
                                    

Ginevra.

Oggi finalmente partiamo. Provo un mix tra agitazione ed ansia, sono sempre stata una tipa ansiosa. È la prima volta che mi allontano così tanto dalla mia città, dalla mia Roma, non so davvero cosa aspettarmi da questa nuova avventura. Sono una pessimista cronica, un po' come Leopardi, sono sicura che anche quest'esperienza vada male.
Io ed Aurora ne abbiamo passate veramente tante insieme, lei è la famiglia, lei c'è sempre stata per me e fare questo viaggio con lei un po' mi tranquillizza.
Sento Aurora blaterare qualcosa ma non le do ascolto, ho talmente tanti pensieri che non sento neanche quello che sta dicendo.

"Ma sta attenta, porca puttana!" dice un uomo dalla voce roca.

"Oddio, scusami, scusami, scusami." Cerco in qualche modo di rimediare alla figuraccia appena fatta.

"Ma scusa un cazzo! Mi hai appena versato tutto il caffè addosso!"

"Vabbè ma ti puoi sempre cambiare" Lo guardo come se fosse un pazzo esaurito ma se ne va senza darmi la possibilità di offrirgli un altro caffè.

"Certo che se non fai figuracce, non sei tu eh" mi raggiunge Aurora quasi trattenendo le risate.

"Ma è stato proprio un cafone. Secondo me non si è dato da fare stanotte ed è per questo che è così nervoso, sto deficiente!"

"Effettivamente era abbastanza nervoso il ragazzo ma vabbè ora non pensarci più e godiamoci questo viaggio infinito." Così tra una chiacchiera ed una risata ci dirigiamo verso l'imbarco.
È la prima volta che affronto un viaggio così lungo, ovviamente mi mette un'ansia assurda anche perché soffro un po' di claustrofobia e passare tutte quelle ore chiusa non mi fa stare tranquilla.
Ci accomodiamo ai nostri posti, vicino a me ne è rimasto uno libero e spero davvero che resti tale per tutto il viaggio.

"No no no no no! Non ci credo!" Al suono di quella voce rabbrividisco "Devo farmi cambiare assolutamente il posto!"
"Mi ci mancavi solo tu." Lo fulmino con lo sguardo "prima è stato uno sbaglio, non ti ho mica ucciso!!"

"Mi scusi è possibile cambiare posto?" Lo sento parlare con un hostess e spero davvero che lo metta di fronte al bagno perché è quello il posto che merita la gente come lui ma sbuffando si siede accanto a me "sarà il viaggio più lungo di tutta la mia vita!"
"Ah non dirlo a me!" Mi giro verso Aurora cercando di non sfiorare neanche il braccio di Mr antipatia.

L'aereo è già partito da un po' ma non riesco a trovar pace e sonno. Il tizio scorbutico dorme, Aurora anche ed io mi guardo intorno incuriosita dalle persone ma non so perché il mio sguardo si ferma sul ragazzo accanto a me. Ha i capelli raccolti, barba folta, muscoloso, ha due spalle enormi per non parlare delle braccia, ha dei lineamenti particolari, chissà cosa farà nella vita.

"Se vuoi dopo ti mando una foto" si toglie le cuffie dalle orecchie.
"Come scusa?!"
"Sono 3 ore che mi fissi, fai tu!"
"Non ti stavo proprio guardando, ti sbagli!" Cerco di fare la vaga ma sento la mia faccia andare a fuoco.
"Talmente che non mi stavi guardando che la tua faccia è diventata rossa come le tue unghie" sorride "Ma non ti preoccupare sono abituato agli sguardi delle donne."
"Non sapevo di avere di fronte David Beckham!"
"Simpatica, sei proprio simpatica devo dire" fa una smorfia, si rimette le cuffie e si passa una mano tra i capelli e mentre lo fa, lo trovo dannatamente sexy.

Salvami. Save me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora