Capitolo 25

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Ginevra.

Appena esco di casa resto pietrificata nel vedere lui. Quel uomo che ho amato tanto, quel uomo che mi ha distrutto, quel uomo che ha portato via il mio bambino. È di spalle, ha in abbraccio una piccola bimba ed io vorrei solamente morire. Perché Dio gli ha dato questa possibilità? Perché non con me? Perché si è voluto portar via mio figlio? Che ho fatto di male per meritare tutto questo?
Corro subito al pub con gli occhi gonfi di lacrime ma non voglio più piangere per nessuno.

"Tutto bene?" Niccolò mi stampa un bacio sulla guancia ed io annuisco senza dir nulla. Inizio a bere qualsiasi cosa mi passa sotto mano, non faccio distinzione anche se so che non dovrei mischiare nulla.
"Gin, basta bere." Continua Niccolò.
"Ho bisogno di dimenticare." Mando giù un altro sorso di vodka mentre il mio amico scuote la testa in segno di dissenso. Continuiamo a parlare, Niccolò ci racconta di alcune avventure con delle sue fans e di tutto ciò che gli scrivono, roba da pazzi. Anche se rido a tutti i suoi racconti, la mia testa è altrove. È ancora ferma a Michael, a quella bambina ed io mi sento morire sempre più.

"Ginevra.." al suono di quella voce mi blocco, come se il mio cuore si fosse fermato. Lo guardo dritto negli occhi e mi alzo di scatto, esco fuori dal locale ed inizio a correre il più lontano possibile ma tutto l'alcool si fa sentire e le mie gambe cedono ad ogni metro e poi il buio più totale.

Qualche ora dopo.

Non so cosa sia successo, ho un vuoto enorme ed uno strano odore fa spazio dentro di me. È l'odore che più odio in assoluto. Apro lentamente gli occhi, mi guardo intorno e mi viene da vomitare solo al pensiero di essere di nuovo sopra ad un letto d'ospedale, sono talmente rintronata che non capisco chi ci sia nella stanza ma dalle voci intuisco tutto e vorrei sparire.

"Gin!!" Fergal si precipita verso di me ed io abbozzo un sorriso.
"Che cazzo ti è preso? Ti sei resa conto di ciò che hai fatto? Potevi morire!" Tuona Colby.
"Magari."
"Vaffanculo, Ginevra, vaffanculo." Colby esce dalla stanza seguito da Jon mentre Aurora mi guarda arrabbiata, non l'ho mai vista così.
"Come ti senti?" Fergal mi accarezza i capelli.
"Cos'è successo?"
"COS'È SUCCESSO? Ginevra ma veramente lo stai chiedendo?" Annuisco senza capire esattamente l'ira di Aurora. "Vuoi sapere cosa diavolo è successo?"
"Se l'ho chiesto.."
"Hai presente quando Ryan trova Marissa in un vicolo di Tijuana? Ecco cos'è successo solo che tu eri Marissa, Colby era Ryan e questo non è una cazzo di serie tv!" Inizia a camminare avanti ed indietro per la stanza. "Non dici nulla? Si può sapere cosa ti passa per la testa? Sei sparita con ognuno di noi, soprattutto con me! Cosa ti succede?"
"Dobbiamo darle tempo, si è appena ripresa." Prova difendermi Fergal. "Dobbiamo avvisare i dottori e dirle di quella cosa.. " li guardo senza capire.
"Gin, avevi nel corpo un tasso alcolemico così alto che se non fosse arrivato Colby..." Aurora si asciuga una lacrima ed in quel preciso momento che capisco del enorme stronzata che ho fatto.
"Io non volevo." Guardo la mia amica negli occhi.
"Dimmi solo perché."
"Ho visto Michael." Mi stringe la mano mentre Fergal continua a giocare con i miei capelli.
"Ti ha detto qualcosa?"
"Non mi ha vista, in braccio aveva una bambina... poteva essere nostra figlia." Le lacrime bagnano il mio viso come un fiume in piena ed io mi lascio coccolare dai miei due amici.

"Perché te ne sei andata?" La voce di Colby ci riporta alla realtà mentre lui si avvicina al mio letto.
"Credo che dobbiate parlare." Aggiunge Aurora sparendo dalla stanza insieme a Jon e Fergal ed io vorrei solo sparire, di nuovo.

Salvami. Save me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora