Capitolo 5

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Ginevra.

Sono ormai due settimane che siamo qui a Davenport e sono due settimane che io e Joshua facciamo coppia fissa. Abbiamo instaurato un ottimo rapporto anche se non ho capito bene che lavoro faccia, so solo che viaggia molto e cambia spesso città. Continuo a tartassarlo di domande ma lui è irremovibile, continua a dirmi che un giorno me lo dirà e solo all'ora che capirò per quale motivo mi abbia tenuto nascosto tutto quanto.

"Colby l'hai più rivisto?" Chiede mentre sorseggiamo un caffè.
"Jò cerca di non portarmi sfiga per piacere."
"Troppo tardi" aggiunge Aurora "Se non mi sbaglio è proprio lui e c'è anche la sua ragazza" mi lancia un'occhiata "sembra il suo cagnolino."
"Non potete immaginare quante corna che ha quella." Aggiunge Joshua dirigendosi verso Colby ed i due iniziano a chiacchierare.
"Certo che tuo cugino è proprio scemo" dico ad Aurora "cosa si alza per andare da quello? Ti prego andiamo via."
"Ma perché fai così? Non lo conosci neanche."
"Dovresti saperlo perché."
"Lo so ti fanno schifo quelli che tradiscono ma magari pure lui avrà le corna, che ne sai, a me quella pare mezza esaurita."
"Andiamo ti prego." Appena mi alzo sento una presenza inquietante dietro di me e dentro di me impreco.
"Ginevra ciao, piacere Colby" allunga la mano verso Aurora che ricambia il saluto.
"Colby!" Lo saluto facendo un cenno del capo.
"Come va? Vi piace Davenport?"
"È molto bella, per ora ci troviamo molto bene." Risponde Aurora per evitare qualche mia brutta risposta.
"E tu?" Mi indica con un cenno del capo.
"Io? Io sto bene, alla grande proprio solo che adesso devo andare a prendere una boccata d'aria, fa troppo caldo qui dentro." Prendo la mia borsa e mi dirigo all'esterno. In realtà mi sta prendendo un attacco di panico e non so per quale ragione. Erano alcuni mesi che non ne avevo uno e tornare a gestirlo non mi è molto semplice ma per fortuna Aurora arriva in mio soccorso.

"Fai dei lunghi respiri e butta fuori l'aria dalla bocca." Mi guarda negli occhi per tranquillizzarmi "appena ti riprendi, mi spieghi che t'è preso. Colby si è preoccupato."
"Non so cosa mi sia preso, ho iniziato a sentire tutte quelle vecchie sensazioni che non sentivo più e mi ha iniziato a girare la testa. Non fare domande ma portami a casa, non voglio più vedere nessuno oggi."
"Fammi almeno avvisare Joshua e Colby." La fulmino con lo sguardo "percepito, avviso solo Joshua."

Finalmente a casa mi butto sul letto, voglio star sola, nessuno può capire quello che ho dentro di me anche se in realtà non lo so neanch'io. Non mi spiego perché abbia avuto questa reazione, non so perché provo sempre una strana sensazione quando lo vedo, non so davvero cosa mi stia passando per la testa. Siamo due estranei ma sento, percepisco una certa attrazione ma io non sono come la sua ragazza, non ho niente di speciale ed anzi in confronto sono solo una ragazzina brutta.
Lui, lui invece sembra proprio scolpito nel marmo ed uno perfetto come lui non potrà mai stare con un cesso come me.
Mi prenderei a sberle da sola per questi pensieri ma è più forte di me, non riesco a non farli. Dopo la mia ultima storia ho perso quel minimo di autostima che avevo e forse venire qui non aiuta. Le ragazze sono tutte perfette, hanno un fisico da paura mentre io, io beh lasciamo perdere. Quei brutti pensieri sono tornati ed io non li voglio ascoltare, voglio trovare una via d'uscita, non lascerò che mi mangino il cervello un'altra volta. Provo a farmi una doccia per lavarmi di dosso tutti questi pensieri del cavolo, ho deciso di andare in qualche bar a bere qualcosa.
L'alcool è sempre stato un mio ottimo amico e ne approfitto visto che Aurora non c'è.

Salvami. Save me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora