Capitolo 7

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E: - Ste, ricordi cosa mi hai chiesto l'altro giorno? – lui annuisce poco convinto – Lei è Helena, mia figlia! –

S: - Tua figlia? – dice sgranando gli occhi piuttosto scioccato.

E: - Si mia figlia, la gioia più grande della mia vita! –

S: - Come è possibile cioè... - balbetta non sapendo che dire.

E: - Ora ti spiego Ste! -  lo interrompo io – praticamente il giorno... - non incomincio nemmeno a parlare che vengo interrotta dalle urla che provengono dal piano di sotto. Per sentirle fino a qui devono urlare veramente tanto. – Vieni con me altrimenti stavolta finisce davvero male, e rischiamo di ritrovarci in una sala d'aspetto di uno squallido ospedale! – affermo alzandomi subito e prendendo le chiavi di casa di Elena. Ci siamo scambiate i doppioni in caso di emergenza tempo fa e direi per fortuna. Scendo con Stefano ed Helly tra le braccia, che stranamente sta buona, e quando arrivo sul pianerottolo apro casa di Elena.

Ele: - No amore ma non è vero. Mi credi capace di questo? –

Enrico: - Hai anche il coraggio di negare davanti all'evidenza? Ieri tua nonna l'ho vista e sta meglio di te e me messi insieme quindi smettila di dire stronzate e dimmelo che c'hai un altro e mi tradisci! – urlano talmente tanto che non si accorgono di noi allora decido di mettere fine a tutto questo prima che si scannino sul serio.

E: - Si ti tradisce! – urlo decisa facendogli prendere uno spavento. Quando si girano sia io che Ste scoppiamo a ridere per le loro facce da film. Poi vedo Ele sorridere sicuramente a capito che molto presto tornerà tutto alla normalità.

Enrico: - Che cosa? – domanda ancora più infuriato rivolto ad Ele. Molto probabilmente non si è accorto della peste che ho tra le braccia. Così Ele si avvicina e mi prende Helly dalle braccia.

Ele: - Si il pomeriggio ti tradisco con lei! Vero amore di zia? – le dice baciandosela tutta mentre Enrico la guarda scioccato.

Enrico: - Ma lei chi è? –

E: - Ragazzi se saliamo su vi spiego tutto, visto che anche Stefano è in attesa di avere spiegazioni su mia figlia! –

Enrico: - Tua figlia? – strabuzza gli occhi e io rido insieme a Ele.

E: - Si, Enrì mia figlia che oltretutto dovrebbe anche mangiare. – Enrico sembra riprendersi dal suo stato di trans e viene verso di noi annuendo e facendoci segno di andare. In quel momento mi accorgo che dalla fretta ho scordato le chiavi di casa dentro e di aver preso solo quelle di Ele. Se continuo così mi dimentico pure la testa.

E: - Ele prendi le chiavi che me le sono scordate dentro!

Ele: - E quando mai! Helly hai una mamma parecchio sbadata! – afferma rivolgendosi alla mia peste che mentre saliamo inizia a piangere per l'evidente fame che ha.

E: - Ele distraila un attimo che da quando sono tornata da scuola non mi sono potuta cambiare! – annuisce così entro in camera e mi cambio mettendomi la tuta con la maglia del concerto di Ligabue. L'ho comprata due anni fa ad uno degli ultimi concerti che mi sono potuta fare. Appena ho fatto torno da mia figlia che piange disperata nonostante il tentativo di tutti e tre nel calmarla.

E: - Helly, amore calmati vieni qui! – la prendo dalle braccia di Elena e mi metto accanto a loro sul divano e sbottonandomi in modo tattico il reggiseno senza che loro vedano nulla, comincio ad allattarla sotto il loro sguardo attento ma in realtà si vede realmente poco visto la maglia molto larga che copre tutto, quasi anche il viso di mia figlia.

Enrico: - Ma è davvero tua figlia?- io rido ormai l'abbiamo perso.

S: - Enrì se l'allatta è sua figlia no? Scemo! – gli risponde dandogli uno schiaffo dietro il collo, mentre io mi godo mia figlia che si nutre attraverso me.

A volte ho quei momenti dove mi chiedo come sia strana la natura, da come un minuscolo puntino in 9 mesi diventi un bambino formato, che nasce con tutti i tuoi sforzi e poi si nutre attraverso di te. Mentre penso questo le accarezzo la testa, la manina che puntualmente tiene sul mio seno. Mi risveglio da questo stato di assenza quando sentendo Ele prendermi in giro.

Ele: - Ormai l'abbiamo persa. Quando allatta sua figlia, a meno che non deve mangiare anche lei, si perde nei suoi pensieri di mamma! – sorrido sentendo queste parole che mi rispecchiano alla perfezione.

E: - È vero mi succede spesso perché è una cosa stupenda, indescrivibile! –

Enrico: - Curiosità, ma il padre? – ecco la domanda che odio e temo di più, perché se mia figlia un giorno me la facesse non saprei cosa dirle. Vedo Elena dare una botta ad Enrico come per dirgli  'Potevi evitare imbecille' ma comunque ora sapranno tutto. Nel frattempo mia figlia si stacca da me, evidentemente sazia, e Ele prontamente la prende in modo che io sempre in modo tattico mi sistemi e cominci a raccontare quello che è successo. È giusto così, ed io sono pronta. Anzi ho bisogno che qualcun altro sappia la mia storia, ho bisogno di parlarne e non nascondere più nulla. E loro sono le persone giuste.

Via il dente via il dolore.

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