CAPITOLO 15

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Stiamo tornando a casa dopo essere stati a pranzo fuori. Helly dorme tranquilla, Stefano ha quel sorriso che credo nessuno gli toglierà più, mentre io in questo momento mi sento molto bipolare. Da una parte credo di essere la persona più felice del mondo ma dall'altra sono anche molto preoccupata.

Appena saliamo a casa, metto Helly nella culla per poi tornare in salone da Stefano che mi aspetta sul divano. Mi siedo in braccio a lui e lo guardo sorridendo. Lui mi bacia, io lo approfondisco e alzandomi faccio alzare anche lui. Tenendo il contatto con le sue labbra, lo conduco in camera con la consapevolezza che questa volta non è solo sesso ma amore in tutte le sue forme. Ci spogliamo a vicenda senza mai staccare le nostre labbra finché non rimaniamo in intimo, lui comincia a baciarmi tutta togliendomelo e lo stesso faccio io. Mi fa tornare sotto di lui e mi guarda negli occhi sorridendomi per poi posare lo sguardo su quel tatuaggio con il nome di nostra figlia che bacia centimetro dopo centimetro. Prende precauzioni, si sistema tra le mie gambe e guardandomi negli occhi con una delicatezza, mai avuta, entra dentro di me. Continuiamo a baciarci, viverci e a rotolarci tra quelle lenzuola che per la prima volta vedono il nostro amore e non il semplice sesso. Raggiungiamo l'apice del piacere per poi accoccolarci l'uno all'altra nudi, coperti solo dal lenzuolo. Inizia a farmi i grattini dietro la schiena mentre io disegno cerchi immaginari sul suo petto.

S: - Sei pensierosa? – mi domanda.

E: - Si, sto pensando a tutto quello che è successo oggi... -

S: - E...? – mi incita a continuare.

E: - Sono tanto felice quanto preoccupata! –  confesso.

S: - Perché? Cosa ti preoccupa? – chiede mettendosi meglio per potermi guardare negli occhi.

E: - Tutto e niente... Stefano sono più preoccupata per te, nel senso io ti affiderei la vita di mia figlia e la mia tranquillamente però sono preoccupata per te. Io ho avuto 9 mesi per prepararmi psicologicamente e voglio che anche tu ti prenda del tempo. So che da ora in poi tu ti vorrai vivere tua figlia 24h su 24h e io veramente ti chiederei anche di venire a stare qui ma voglio che tu faccia le cose con calma... è più per una questione psicologica... - lui mi guarda con un'espressione indecifrabile e io mi sto preoccupando.

S: - Da quando te ne intendi di psicologia? – non riesco a capire il suo tono e l'ultima cosa che voglio è litigare.

E: - Stefano ho avuto a che fare con lo psicologo per parecchio tempo e ancora ne ho a che fare e tu lo sai. Abbiamo 18 anni e questi cambiamenti così grandi e importanti, che avvengono da un giorno all'altro, la maggior parte delle volte portano solo danni, se non ora, in futuro. L'unica cosa che non voglio è litigare con te ne ora ne mai. – affermo quasi stizzita e un po' irritata.

S: - Ehi amore calmati era solo una stupida domanda. Comunque che mi propone di fare mia dolce psicologa? – mi dice in un modo molto malizioso ma lo smonto subito, per ora.

E: - Ti sto proponendo di rimanere dai tuoi per qualche mese, magari fino alla fine della scuola, ma puoi venire quando vuoi e puoi rimanere anche a dormire qui ma almeno fai un passo alla volta. -

S: -  Che cambia? Tanto starei comunque sempre con voi...-

E: - Lo so che apparentemente non cambia niente ma psicologicamente cambia tutto. Il cervello viaggia con i pensieri e macina cose anche quando non ce ne accorgiamo. Quando ero incinta di Helly io anche ho fatto così, stavo un po' a casa dei miei e un po' qui per evitare troppi cambiamenti... Già ti ritrovi padre di una bambina di 7 mesi e ne sei felicissimo lo vedo, ma andare a convivere subito così da un giorno all'altro ti farà fare troppi cambiamenti per essere un ragazzo di 18 anni. Quindi Ste facciamo tutto con calma tanto noi siamo sempre qui e tu puoi stare con noi quando e come vuoi! –

L'inizio di noi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora