CAPITOLO 27

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S: - Amore sei pronta? – Mi urla dal piano di sotto – dai che dobbiamo prima andare dai tuoi e dopo in chiesa! –

E: - Amò eccomi! – urlò mentre scendo le scale. Appena si gira si blocca.– chiudi la bocca che entrano le mosche! –

S: - Sei... Sei... -

E: - Compra una vocale amore! –

S: - Stupenda! Meravigliosamente sexy! – mi bacia con tutta la passione di questo mondo.

E: - Ste... facciamo tardi! – mi stacco contro voglia.

S: - Ok andiamo prima che combino qualche casino! – ridacchio mentre prendo Helly, che era sul tappeto, e andiamo a casa dei miei per un aperitivo, prima della cerimonia in chiesa.

Io ed Alessia entriamo a braccetto con papà mentre Checco entra subito dopo con mia mamma.

La cerimonia comincia ed io li guardo sempre più commossa. Immagino me al loro posto con Stefano al mio fianco. Mi giro e lo guardo con Helly in braccio, gli sorrido e lui mi prende la mano.

Appena la cerimonia finisce, dopo il lancio del riso con i petali di rose blu, ci dirigiamo al ristorante.

Noi condividiamo il tavolo con Alessia, Checco e Sara, Caterina Alessandra e Daniele, figli di Zia Barbara e David, Sonia e Valeria, figlie di Concetta la sorella di mamma, Federico, Edoardo e Luca, figli del fratello di mamma. Siamo una marea per non contare altri otto bambini, due figli di Sergio e Lina, uno di Maurizio e Vera, uno di Zia Barbara, e quattro di Simona l'altra sorella di mamma! Stefano fa fatica a ricordarseli tutti e ammetto che la sua faccia nel vedere la mia famiglia così numerosa mi ha fatto molto ridere.

C: - Em dobbiamo cantare dopo lo sai? –

E: - Cosa? Ma sei pazzo?! –

C: - Si dobbiamo dedicargli una canzone, pensavamo a 'Per sempre di Liga' –

E: - Ma cantiamo tutti e tre insieme? –

A: - Ovvio da sola io non avrei mai cantato già sono una campana! – rido fino a quando non sento il dj chiamarci per la canzone. Ci alziamo tutti e tre e io inizio a parlare visto che Checco, con le parole, è come Stefano si impiccia, Ale si vergogna quindi il grosso devo farlo io.

E: - Mamma, Papà noi volevamo dedicarvi una canzone che diciamo rappresenta quello che un po' siamo noi: una famiglia che ne ha superate tante nella vita e che stando uniti siamo riusciti a rialzarci senza permettere a nessuno di restare ferito. Per quel periodo che io ho passato oltre che ringraziare mia figlia quando sarà più grande, voglio ringraziare voi che mi siete stati vicino. Soprattutto tu papà che non potendomi abbracciare e toccare, visto che non lo sopportavo, mi sei stato vicino sempre. Le tue parole mi hanno davvero aiutato ad andare avanti proprio quando ho smesso di credere, oltre che in me stessa, anche nella vita e in quello che poteva darmi. Se oggi sono qui così più forte di prima, e soprattutto con una famiglia come loro – indico Stefano ed Helly seduti al tavolo - è anche grazie a voi, soprattutto a voi! – iniziamo a cantare e sul pezzo "Mia madre che prepara la cena cantando Sanremo carezza la testa a mio padre gli dice 'vedrai che ce la faremo' " esplodo in un pianto che ho trattenuto per tutta la canzone. Finiamo di cantare e loro ci vengono incontro abbracciandoci e ringraziandoci di tutto! Torniamo ai tavoli, io ho ancora le lacrime agli occhi e sto iniziando a piangere convulsamente. Stefano super premuroso lascia subito Helly a Checco e mi porta fuori a prendere un po' d'aria.

S: - Oi amore è vero che ti fa bene piangere ma così ti senti male! - mormora abbracciandomi.

E: - Lo so Ste è che veramente prima mentre cantavo mi sono passate davanti tutte le scene di quel mese prima di sapere di Helly... ti giuro ero diventata un vegetale, ogni volta che mio padre o mio fratello si avvicinavano anche a pochi passi da me iniziavo ad urlare, non potevo vedere nessuna persona di sesso maschile vicino a me. La notte dormivo con Alessia e mamma nel lettone perché avevo paura, mi svegliavo nel bel mezzo della notte urlando perché mi sognavo quelle scene orrende... ti giuro amore dopo aver saputo di Helly ho iniziato a stare maglio ma sono "guarita" solo dopo la sua nascita. Lei mi ha dato la forza di andare anche a vivere da sola... Ste se quella sera non avessimo concepito nostra figlia io non sarei qui, forse starei in un ospedale attaccata ad una macchina che mi nutre... -

S: - Non dirlo nemmeno per scherzo Em... Sappi che nemmeno io smetterò mai di ringraziare te ed Helly perché se sono qui, felice, è grazie a voi! – ci baciamo in un modo che credo poche volte abbiamo fatto.

E: - Ste ho bisogno di te, non importa dove ma ti prego fammi tua! Ho bisogno di sentirmi amata nel modo in cui solo tu sai fare! – gli sussurro ancora con le lacrime agli occhi.

S: - Ok vieni con me! – mi prende per mano, attraversiamo la hall e mi conduce verso i bagni. – So che è squallido ma non... -

E: - Shhh niente è squallido se ci sei tu! – chiude a chiave la porta e riprende a baciarmi attaccandomi al muro e sollevandomi una gamba per metterla intorno al suo bacino, fortuna che non ho messo le calze.

S: - Niente preliminari abbiamo poco tempo! – annuisco sulle sue labbra mentre entra dentro di me con tutta la dolcezza che ha. Non importa dove sono o dove vado basta che ci sia lui con me ed anche il luogo più squallido al mondo diventa perfetto. Raggiungiamo l'apice del piacere e ci ricomponiamo, anche se non ci siamo spogliati del tutto ma solo per quel poco che serviva per unirci.

S: - Come stai? – mi chiede abbracciandomi e mettendo la sua fronte contro la mia.

E: - Adesso bene amore! Grazie! – mormoro baciandolo dolcemente.

S: - Basta dirmi grazie amò perché se comincio pure io non la finiamo più! – rido baciandolo a stampo e poi torniamo in sala.

A: - Ce l'avete fatta ma dove siete finiti? –

E: - Ale per favore! – la supplico.

S: - Aveva bisogno di un po' d'aria! Troppe cose che le sono tornate in mente! – lo adoro quando fa così perché sa sempre cosa rispondere senza fare troppi giri e soprattutto senza che debbano farmi altre domande. Infatti sia Alessia che Checco capiscono ed evitano.

La festa finalmente è finita, i miei rimangono al ristorante visto che hanno prenotato la camera sopra, mentre Alessia, Checco e Sara staranno a casa dei miei con nonna. Gli altri invece tornano nell'albergo vicino casa.

C: - Allora buonanotte! Evitate di farci un altro fratellino, mi bastano queste due! – dice ai miei stuzzicandoli.

R: - Se non te ne vai vedi! – dice imbarazzato.

E: - Comunque queste due hanno due nomi. – affermo mettendomi vicino ad Ale e indicandoci.

A: - E pure belli quindi usali! Idiota! –

C: - Ora capite la mia affermazione? Perché se poi nasce femmina io non ce la posso fare! –

M: - Checco la devi finire e poi ho già dato con voi tre e anche se volessi non potrei ho già raggiunto la stazione! – afferma per evitare di usare il termine menopausa, non gli è mai piaciuto.

C: - Ricevuto ce ne andiamo! – li salutiamo ridendo e ce ne torniamo a casa. Direi anche finalmente, ho i piedi completamente a pezzi!

Eccoci! Allora questo è un capitolo di passaggio, spero di postarvi presto l'altro... grazie a chi commenterà 😘

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