CAPITOLO 26

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I quindici minuti di viaggio sono stati di panico. I pensieri che mi si accavallano, le paure di deludere le persone più importanti della mia vita, tante cose che appena arrivati sotto casa mi hanno bloccata. Stefano per tutto il viaggio ha tenuto la radio spenta, sapeva che avevo bisogno di stare in silenzio, aveva solo la sua mano sulla mia gamba per farmi capire che lui ci fosse. Scendiamo dalla macchina e io chiudo gli occhi facendo un respiro profondo. Stefano è dietro di me e mettendo le sue mani sulle mie spalle cerca di farmi rilassare i muscoli. Quando poi mi abbraccia da dietro, io tiro la testa all'indietro poggiandola sulla sua spalla.

S: - Tranquilla amore tranquilla! -  mi giro e lo bacio – ce la fai? Andiamo? – io annuisco e apro il portone di casa dei miei avendo ancora le chiavi. Saliamo le scale e apro la porta. Appena entriamo mi trovo davanti mia sorella per terra che gioca con Helly e tutti i parenti, chi sul divano e chi sulle sedie intorno al tavolo della sala da pranzo. Helly appena mi vede sorride e si avvicina a noi.

H: - Mamma! – la prendo in braccio buttando un occhio anche alle persone che ho davanti a me, che giustamente mi guardano scioccati.

E: - Amore mio! – affermo baciandola. Lei mi abbraccia a modo suo e poi si tuffa su Stefano.

H: - Papà! – lo abbraccia e rimane attaccata a lui. Non mi sono mai sentita così a disagio con loro. Fortunatamente mio padre lo capisce e cerca di intraprendere un discorso.

R: - Allora credo che dobbiate sapere un po' di cose! –

L: - Che c'è da sapere tua figlia ha una bambina, è così palese la cosa! Invece di fare certe cose alla sua età doveva stare più attenta in modo da poter evitare questi casini! – Lei è Lina, una delle persone più viscide che abbia mai conosciuto, infatti non l'ho mai sopportata. È la moglie di uno dei fratelli di papà che io non sono mai riuscita a chiamare zia.

E: - Mia figlia non è un casino, ne un danno e ne tanto meno uno sbaglio anzi è la cosa più giusta che abbia fatto in vita mia e prima di giudicare aspetta di sapere le cose altrimenti te ne puoi pure andare! – le dico alzando il tono di voce tanto che anche mia figlia inizia a piangere ma Stefano fortunatamente riesce a calmarla subito.

L: - Ma come ti permetti, porta rispetto... -

Se: - Lina zitta e lasciala parlare! – Sergio, suo marito la interrompe, fortunatamente non si fa mettere i piedi in testa dalla moglie. Lina annuisce stizzita e io comincio a raccontare tutto quanto.

Non so quante volte ho raccontato questa storia però ogni volta mi fa sempre male perché penso che se mia figlia non ci fosse stata starei in un letto d'ospedale con non so quante flebo attaccate per farmi nutrire. Lei è la mia rinascita, la mia salvezza, il mio tutto!

Finisco di raccontare e mi accorgo che tutti o quasi sono con gli occhi lucidi.

B: - Devi aver passato un periodo terribile! – afferma venendomi ad abbracciare. Lei è Barbara la sorella di papà. È la zia con cui ho più rapporto, è quasi un'amica per me e solo Dio sa quanto mi sia costato mentirle.

E: - Zia scusa se ti ho tenuta all'oscuro di tutto ma per telefono non ce l'ho fatta! – affermo piangendo.

B: - Tranquilla tesoro! Posso immaginare! – mi abbraccia dolcemente.

U: - Amore di nonna! Adesso come stai? – mi chiede abbracciandomi anche lei. Lei è Donata, mia nonna, ma la chiamiamo tutti Uccia.

E: - Nonna, bene adesso sto una meraviglia con loro! – Indico Stefano che è rimasto un po' in disparte, con Helly in braccio.

U: - Te lo sei scelto bene eh! L'ho sempre detto che avevi bei gusti in quanto a ragazzi! Che fai me lo presenti tu o mi devo presentare io? – sorrido e poi chiamo Stefano.

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