#CAPITOLO17.

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BRITNEY'S PART.

Chiamai subito Dylan e Nathan, adesso sapevo dove era Derek. 

Chiamammo anche la polizia. 

Ci recammo a quell'indirizzo in men che non si dica, anche col padre di Derek, informato dal figlio maggiore. Era il sesto piano.

Uno dei tre agenti sfondò la porta d'ingresso e ci trovammo a faccia a faccia con un uomo che si trovava nel corridoio. 

Quell'appartamento sembrava trasandato, sporco. Non era molto grande, giusto per due o tre persone. Nathan, arrabbiato, prese per la maglietta l'uomo che ci trovammo di faccia.

'Dove si trova Derek?!' Esclamò infuriato.

'Eh? Chi è Derek?' Disse quell'uomo facendo finta di nulla.

'Andiamo, so che sai dove si trova.' Continuò Nathan.

'Dillo, o spariamo'. Disse un'agente.

Quel tizio diede un pugno sull'occhio destro a Nathan e si rinchiuse in quella, diciamo così, 'cucina'. Era una stanza piccolissima, con un tavolo, due sedie, una televisione e una piccola cucina dove si cucinava. Il frigorifero era piccolissimo, tipo quelli nella stanza degli hotel.

'Str*nzo!' Esclamò. 

Andammo ad esplorare quell' appartamento, nell'ultima che andammo c'era un uomo sulla trentina, o almeno credo, era una stanza con un letto singolo, una televisione ed una porta che portava ad un bagno stretto e lungo. L'uomo era armato di fucile. Mi nascosi dietro a Nathan, stavo iniziando ad avere un po' di paura.

Sentimmo delle urla provienienti dal bagno sudicio al fianco della stanza.

'Taci, cogli*ne!' Esclamò quell'uomo.

Aprì la porta e gli puntò il fucile addosso.

'Mettete a terra le armi, o vi giuro che sparerò.' Minacciò.

Si sentii uno sparo, mi girai per vedere cosa successe e rimasi sconvolta. Un uomo a terra pieno di sangue, era uno dei tre agenti che stava con noi.

'Adesso, andavatene. Tutti. O farete la sua stessa fine.' Disse con tono minaccioso quell'altro uomo.

...

DEREK'S PART.

Erano arrivati, finalmente. Ma non mi sentivo molto al sicuro, dato che avevano acciso un'agente. La situazione stava degenerando ed io avevo molta paura. 

Alexander aveva ancora il fucile puntato su di me. Mio padre diede un pugno a quell'altro uomo e rubò la pistola che la diede all'agente, che lo ammanettò subito dopo.

Alexander stava per sparare, ma poi, Nathan, fortunatamente, intervenì. Si buttò su di lui e lo prese a pugni. Riuscì a prendere il fucile e darlo nelle mani di Britney. Un'agente fermò Nathan dalla sua rabbia e ammanettò anche Alexander. Li portarono entrambi fuori da quella palazzina.

Uscirono tutti, rimanemmo solamente io, Britney, e per ultimo, ma non meno importante, Nathan. 

'Britney...non immaginavo che tu saresti venuta in mio soccoso dopo che ti avevo trattata in quel modo. Ed inoltre, volevo dirti che tu avevi ragione. Ho avuto la certezza che le tue parole erano tutte vere in discoteca. Mi dispiace, Brit.' Le dissi.

Lei accettò le mie scuse e ci abbracciamo, mi mancava quell'abbraccio. Uscii anche lei per prendere un frappuccino allo Starbucks accanto. 'Non cambierà mai.' Pensai ridendo.

Ero rimasto solamente io con Nathan.

'Nathan...grazie. Pensavo che non ti interessasse minimamente sapere dov'ero in quel momento.'

Stava sorridendo.

'Nathan, ti...' 

'Cosa?' Mi interruppe, sorridendo.

'Ti voglio bene.' Gli risposi.

'Si...anch'io.'

Se ne andò.

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