#CAPITOLO24.

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'Jack!' Esclamai.

'Cosa ci fai qui?!' Continuai.

'Amore mio, da oggi saró il tuo collega.' Disse ridendo.

Si sarebbe vendicato ed io avevo paura.

La giornata proseguì con battutine come: 'Lo so che ti piaceva scopare con me' 'Rifacciamolo'...

Erano le 8 P.M e mancava un'ora per tornare a casa. Erano finite delle magliette che erano in esposizione, quindi andai nel 'ripostiglio'(?) dove c'erano altre maglie con cui avrei rimpiazzato quelle vecchie. Lasciai la porta socchiusa, ma poi si chiuse.

'Ma che cazz...!?' Esclamai.

'Indovina chi sono.'

'Justin! Dai smettila.' Risi.

'Non sono Justin.' Disse serio.

Mi diede un pugno, due, tre, quattro, cinque...fino a quando non mi piegai a terra dal dolore.

'Jack!'

Continuò a picchiarmi dandomi dei calci.

'Ti prego basta! Mi fai male!' Urlai dal dolore.

'Te lo dissi che mi sarei vendicato, ti sei messo contro la persona sbagliata, amore.' Disse ridendo.

Continuava a farmi del male, ci provava gusto ed io ero ancora a terra, incapace di fare qualcosa. Poi mi prese per i capelli ed iniziò a tirare, avevo i capelli abbastanza lunghi e mi stava facendo malissimo. Iniziai a versare lacrime, avrebbe continuato per molto se non fosse stato per Justin. Aprii la porta, e mi vide a terra, indifeso.

'Justin!' Esclamai.

Si stavano formando dei lividi su varie zone del mio corpo debole, come braccia, gambe...

'Ehi, Jack! Cosa stai facendo?!' Chiese arrabbiato Justin.

'Applico la mia vendetta.' Rise.

Non dimenticherò mai la sua risata malefica, i suoi occhi pieni di odio, i suoi calci e pugni che mi procuravano un dolore immenso. Justin mi vide piangere e si gettò su di Jack, prendendolo a pugni. Io cercai di alzarmi e dividerli, ma sembrava tutto inutile.

'Justin! Jack! Vi prego, basta!' Esclamai.

Justin diede un pugno nello stomaco a Jack, che lo mise in fuori uso per un po' di tempo.

'Justin...Grazie per quello che hai appena fatto.' Lo ringraziai.

Non riuscivo a reggermi in piedi, così mi appoggiai sulle sue spalle. Jack era a terra. Si fecero le nove e tornai a casa.

Mi buttai a peso morto sul divano, accesi la tv e, mentre la guardavo, mi disinfettavo le ferite procuratomi da Jack.

Poi mi accorsi che in casa c'era qualcosa di diverso. Vidi la mia playstation3 che avevo rimasto nella mia vecchia casa, ed altri mobili che io non avevo comprato nelle altre stanze del mio piccolo appartamento. Mi sembrava tutto così strano, mi chiedevo chi fosse stato ed una risposta non tardò ad arrivare: sul tavolo c'era una lettera...

I always loved you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora