'Ciao Derek. Sono la persona che in questo momento meno ti aspetti. Hai notato qualcosa di strano nel tuo nuovo appartamento? Beh, se non l'hai notato te lo dico io: ti ho portato il resto delle cose per arredare la tua casa. Perché questi regali? Ti starai chiedendo. Beh, io voglio semplicemente chiederti scusa, Derek. Il mio comportamento è stato infantile e me ne sto rendendo conto a distanza di mesi, solo grazie a tuo fratello Dylan. Ti porgo le mie scuse più sincere. Il mio bene per te è incondizionato, sei mio figlio e non mi interessa se sei gay o altro. Ti voglio bene, Derek.'
Era questo il contenuto scritto su quel pezzo di carta posizionato sul tavolo.
'Fanculo! Perché non me le dice in faccia queste cose?!' Esclamai infuriato.
Presi la lettera e la stracciai in mille pezzettini, piangendo. E lo feci per un po' di tempo fino a quando non sentii il campanello.
'Chi è a quest'ora della notte?!' Urlai ancora in lacrime.
Nessuna risposta, ma decisi comunque di aprire la porta e rimasi impetrito da ciò che vidi.
'Cosa vuoi!? Credi che con una lettera io possa perdonarti!?' Gli urlai contro arrabbiato.
'No e per questo sono qui. Sono qui per rinnovarti le mie scuse più sincere. Hai ragione, una lettera non è il miglior modo, ma ci ho pensato solamente dopo. Ti voglio bene Derek.' Disse.
'Papà...'
Iniziai a piangere nuovamente come un bambino. Mi abbracciò e io non mi tirai indietro, mi mancavano i suoi abbracci che mi dava solo quando ero più piccolo.
'Ti voglio bene anche io.' Continuai.
Passammo l'intera serata a fare ció che facevamo sempre quando ero un bambino: giocare tutto il tempo alla playstation mangiando pizza sotto le coperte. Ma poi se ne andó, dato che il giorno dopo avrei dovuto lavorare.
...
*SPAZIO AUTORE*
Il capitolo è abbastanza corto, ma volevo dire le cose più essenziali. Commentate se volete, dato che il vostro parere conta molto❤
