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Megan's pov
Sono pronta? Certo!
Non capisco perché si faccia così tanti complessi,cazzo.
Se sono pronta e te lo dico esplicitamente perché non mi dovresti credere!?
La cena è stata qualcosa di incredibile anche perché ci siamo conosciuti a fondo.
So che:non gli piacciono i cereali;
odia ammettere le cose;
anche quando ha torto ha sempre ragione;
ama il colore nero;
non ha mai avuto una relazione seria;
adora i film,per fortuna di tutti i tipi tranne quelli romantici;
ha avuto un passato molto brutto;
è nato in Canada;
ha incominciato a tatuarsi a soli 15 anni e poi cos'altro?
Ah si! Si è fatto un piercing al sopracciglio ma poi se l'è tolto. Starebbe bene con uno al labbro...sicuramente lo morderei sempre.
Siamo in macchina da 10 minuti diretti ad una discoteca vicino al college.
Penso che sia troppo presto andare a vivere insieme ora;non mi capacito neanche che me l'abbia chiesto.
Però sarebbe bello anzi bellissimo addormentarsi e svegliarsi con a fianco lui.
Potremmo girare per casa nostra;la mattina potrei farmi la colazione nella nostra cucina;potrei farmi una doccia o un bagno in santa pace senza dover aspettare 40 minuti che se la facciano anche le mie coinquiline;dopo stasera potremmo fare l'amore ovunque tanto sarebbe casa nostra;non ci dovremmo preoccupare per niente e sarebbe tutto più comodo.
Jace ha detto che l'appartamento si trova a 10 minuti dal college e si trova sulla Wall Street 156,una delle strade più famose della città e comunque si trova a due isolati dal mio posto preferito,la spiaggia.
Si. Gli dirò di si.
Penso sia la cosa giusta se si fa con la persona che si ama.
"Sai...ci sto pensando da 15 minuti buoni" dico guardando fuori dal finestrino.
"A cosa?"
"Alla tua 'proposta' di andare a vivere insieme"
"Ah...non sei obbligata a rispondermi subito"
"Ho già la risposta"
"Ah si? E sarebbe?"
"Eh sapessi"
"Dimmelo"
"Si"
"Si me lo dici oppure...?" chiede appena parcheggia.
"È un si scemo" sorrido.
Rimane confuso ma poi sorride e scende dalla macchina.
Ora sono io quella confusa.
Apre la mia portiera,mi mette un braccio sulle spalle e uno sotto le ginocchia e mi prende di peso.
"Ma che diamine stai facendo! Mettimi giù!"
"No" ride.
"CHE VUOL DIRE NO?METTIMI SUBITO GIÙ!" rido insieme a lui.
"Okay okay ma solo perché hai tutto di fuori" dice mettendondomi giù e sistemandomi il vestito.
Mi guardo intorno.
"Ma dove siamo? Non dovevamo andare in discoteca?"
"Cambio di programma. Stasera niente discoteca" mi fa l'occhiolino e prende un mazzo di chiavi dalle tasche.
"E quelle sono...?"
"Sono della sorpresa" ride e sale le scale dopo di me.
Arriviamo all'ultimo piano davanti ad un pianerottolo unico.
Jace mi dà le chiavi e mi fa cenno di aprire.
Quello che appare è qualcosa di incredibile...
Un salone enorme con delle vetrate che danno su Denver;al centro c'è un tappeto morbido bianco con sopra un tavolino in ciliegio;le pareti sono bianche e su una di esse c'è un camino acceso fatto interamente di marmo grigio e sopra c'è una tv al plasma;davanti le finestre c'è un divano grigio in velluto con dei cuscini bianchi e neri sopra anche essi di velluto e poi accanto c'è un divanetto più piccolo in pelle e nero.
Sono rimasta scioccata dal salone non oso immaginare come possano essere le altre stanze...e infatti..
La cucina è sempre sul tema bianco e nero;il piano cottura è interamente in marmo con le credenze in legno chiaro;al centro c'è un isolotto con il lavandino e affianco i fornelli con sotto il forno;all'isolotto è attaccato un altro tavolo ad angolo un pò più piccolo con le sedie grigie e bianche.
"Ma sei pazzo?"
"È normale come appartamento e poi ancora non è finito" sorride.
Alzo gli occhi al cielo e lo guardo male.
Attraversiamo il corridoio che porta alla camera da letto e al bagno.
"Prima il bagno" dice Jace aprendo la porta.
È grande quanto la mia stanza al dormitorio;ha le pareti bianche lucide;sul fondo c'è una vasca a conca bianca con sopra una tavola di legno;a destra ci sono i servizi invece a sinistra c'è un ripiano nero con sopra due lavandini sempre a conca bianchi e sopra un unico specchio rettangolare.
"No vabbé...non ho parole" dico incredula.
"Non hai ancora visto la camera da letto" sorride.
Uscendo dal bagno,davanti a noi,c'è la porta probabilmente della camera.
Entriamo e davanti c'è la classica vetrata con la vista della spiaggia;a destra,attaccato al muro,c'è il letto matrimoniale con le lenzuola grigie e nere e il piumone bianco e invece a sinistra c'è l'armadio a muro.
"Ma quanto ti è costata!?"
"Non ti preoccupare piccola. Ti sdebiterai"
Mi tolgo le scarpe con il tacco e torniamo in cucina.
"Beh..adesso che si fa?" chiedo con un misto di eccitazione e nervosismo.
"Vediamo un film particolare e mangiamo pop corn nel nostro nuovo appartamento" sorride e si avvicina alla credenza per poi aprirla.
"Hai fatto la spesa? Quando? E soprattutto quando hai preso questo appartamento? Come facevi a sapere che mi sarebbe piaciuto? Devo passare in dormitorio per prendere della roba,vestiti,scarpe,lo spazzolino,la spazzola...tutto! Secondo te è ancora aperta la portineria a quest'ora? E se non mi fanno entrare? E poi..."
"BAMBOLINA! Mi stai facendo venire il mal di testa,sei un fascio di nervi. Si ho fatto la spesa ma non ricordo quando se ieri o l'altro ieri;questo appartamento l'ho preso all'inizio del college perché non mi andava di condividere le stanze e poi sapevo che ti sarebbe piaciuto perché è il tuo stile. Ora,prima di vedere il film,passiamo sia in camera tua che in camera mia così prendiamo la nostra roba okay?" dice tutto d'un fiato.
Rido e scuoto la testa.
"Scusami è che sono agitata"
Sorride e si avvicina a me prendendomi per i fianchi.
"Piccola anche per me è la prima volta che vado a vivere con qualcuno,ma non per questo mi faccio prendere dal panico. Sta tranquilla risolviamo tutto un passo alla volta. Promettimi che qualsiasi cosa accada questa sarà casa nostra quella in cui verremmo anche in un litigio perché è solo qui che posso sapere dove sei e come poterti chiedere scusa in caso dovessi fare una cazzata. Ma ti prego,risolviamo tutto insieme. Ci stai?"
È una promessa importante,so che mi fará incazzare altre cento volte e che io sarò distrutta sempre,ma in fin dei conti lo riperdonerei anche altre mille volte.
"Va bene. Te lo prometto" prendo il suo viso con le mani e lo bacio dolcemente,facendo intrecciare le nostre lingue.
"Vogliamo andare a prendere la roba?" dice staccandosi dal bacio.
"Si",mi rimetto le scarpe con il tacco e andiamo verso la porta,mano nella mano.
"Ci hai preso gusto eh?" dico indicando le mani.
"Perché non dovrei tenere per mano la mia donna?"
La sua donna.
"Andiamo" rido e usciamo sul pianerottolo.

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