Chi sono gli adolescenti autolesionisti? Sono vittime di bullismo

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L'autolesionismo è una delle problematiche adolescenziali più diffuse a partire dai 12/13 anni. Lo fanno di nascosto, chiusi nel loro silenzio e nella loro vergogna.
Si parla di 2 adolescenti su 10 che scaricano il proprio dolore, la propria sofferenza sul corpo attraverso tagli sulle braccia o sulle gambe, ferite con oggetti appuntiti, graffi, bruciature e contusioni. Lo fanno perché ne hanno bisogno, perché sentono un impulso irrefrenabile che non sanno controllare, una sofferenza interna che non sanno gestire, che li invade e che devono scaricare sul corpo. Non sentono il dolore, a quello ci si abitua, perché il dolore interno è molto più intenso e va a ridurre quello fisico.
Diventa un circuito, una sorta di droga, come la definiscono tanti di loro, una dipendenza.
Si vive in profondo conflitto, in lotta con i sensi di colpa, con la paura di non essere compresi e di essere scoperti perché il mondo non è pronto a parlare di loro, i genitori non sono pronti a scoprire che un figlio si fa del male sotto i loro occhi senza che loro lo vedano e se ne accorgano, i docenti non sono pronti a parlare di autolesionismo, mentre i social media sì. Sui social network ci sono migliaia di profili contenenti immagini di adolescenti autolesionisti, su YouTube ci sono migliaia di video e nel web si trovano blog, comunità, gruppi chiusi e rifugi virtuali che accolgono, rinforzano o tutelano i ragazzi soli, gli adolescenti con la lametta.
Si crede ancora alla favola che se si parla di autolesionismo si possa spingere i ragazzi a farlo o che possano mettere in atto condotte emulative. Tutte fesserie, perché tutti loro sanno perfettamente cosa sia l'autolesionismo e vedono immagini su immagini per cui sarebbe veramente ora di sfondare questo tabù, di dargli il giusto spazio e di aiutare loro e i loro genitori.  


Bullismo e autolesionismo

Purtroppo la relazione tra autolesionismo e bullismo è veramente alta, circa la metà degli adolescenti autolesionisti subisce prevaricazioni da parte di compagni o di coetanei. Si viene presi di mira, schiacciati, denigrati per caratteristiche fisiche o psichiche, per alcuni tratti caratteriali, per i modi di essere e pensare che non sempre corrispondono alla massa. Sono ragazzi che non si capacitano di ciò che gli accade, che non accettano di essere massacrati perché sentono e sanno di vivere una profonda ingiustizia. Il bullismo devasta da un punto di vista psicologico, distrugge ogni certezza, mina il terreno su cui i ragazzi camminano, irrompe nella psiche delle vittime più forte di un uragano e lascia dei segni indelebili. Questo dolore tante volte è ingestibile e si scarica su se stessi quello che non si riesce a scaricare verso l'esterno.

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