Michele Ruffino aveva 17 anni: si è tolto la vita lanciandosi da un ponte ad Alpignano, nel torinese, pochi giorni fa, lo scorso 23 febbraio. La mamma, Maria Catambrone Raso, ha denunciato ora ai carabinieri quello che ci sarebbe, secondo lei, dietro il suicidio del figlio: una storia di bullismo. «Mio figlio è nato sano. Poi, a sei mesi, dopo un vaccino, si è ammalato. Aveva problemi alle braccia e alle gambe e faticava a muoversi. E c'erano le prese in giro, gli sfottò. Era vittima di bullismo e per questo, prima di compiere 18 anni, si è ammazzato».
I carabinieri stanno analizzando il computer e il cellulare del ragazzo. «L'ha ucciso chi lo umiliava», insiste la madre. «Lui aveva voglia di vivere, cercava una pacca sulla spalla, un amico, una ragazza - prosegue -. Ma ha trovato solo risate cattive e porte in faccia».
Michele sognava di diventare pasticcere. Aveva diverse passioni: il nuoto, la palestra. «Voleva farsi i muscoli, lui che era così magro», spiega la madre, 51 anni. «Ammirava gli youtuber e aveva caricato anche qualche video online. Faceva di tutto per farsi notare dai suoi coetanei. L'hanno ammazzato i bulli. Gli stessi che hanno continuato a prenderlo in giro anche il giorno del suo funerale. Mai più avrei immaginato che mio figlio arrivasse a tanto».
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Il bullismo
Cerita PendekQui scrivo delle testimonianze che ho trovato molto significative a me. Spero che vi possono far capire molte cose.