Il bullismo

Il bullismo è un marchio ma oggi ho la pelle più spessa. Testimonianza.

L'esigenza di rendere un concetto indelebile sulla pelle nasce nel momento in cui si realizza di non voler dimenticare qualcosa. Ho capito di non voler dimenticare le ferite per sempre aperte, di non voler dimenticare le parole taglienti come lame, le risate alle spalle, la cattiveria gratuita, la fredda accoglienza di un'aula scolastica. Le finte amicizie che mai hanno provato a difendermi, neanche una volta. Ho capito di non voler dimenticare gli insulti, le prese in giro, la debolezza interiore tipica di una qualsiasi quattordicenne ancora poco in grado di difendersi, il sentimento di esilio più totale, tutti quei "quanto sei brutta", "fai schifo", "sembri un uomo", "sei un cesso".

Ho capito di non voler dimenticare l'arroganza, le lacrime sprecate inutilmente ogni mattina, la violenza con la quale un gruppo di ragazzini mi feriva, con i sassi e con le parole. Ma, soprattutto, ho capito di non voler dimenticare la rinascita, la crescita, il cambiamento, il ricrearmi partendo dai miei punti deboli, facendone i miei punti di forza. Spesso quello per cui ci sentiamo diversi dagli altri e per cui veniamo ridicolizzati è proprio ciò che ci rende unici ed inimitabili; ciò per cui non saremo dimenticati facilmente. È innegabile che le ferite da bullismo psicologico difficilmente guariranno del tutto ma serviranno a ricordarci la sofferenza subita e vissuta a pieno, madre della consapevolezza della Forza interiore.

Ringrazierò sempre di aver vissuto quei momenti, di aver conosciuto persone così piccole, che si facevano forza a vicenda mentre si divertivano a calpestare un fiore non ancora sbocciato. Grazie, perché oggi non sarei come sono e non potrei vedere le cose attraverso il filtro roseo della sensibilità in grado di rendere più piacevole, unico e pieno di significato ciò che mi circonda. Ora, a fatica, quel Fiore è sbocciato ed è più forte di tutti gli altri. Forte. Sono rimasta Forte e sempre mi ricordo di Rimanere Forte. Nonostante le ferite.