La cosa più bella

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"io. Voglio. Andare. A. Correre"
Disse Steve annoiato mettendo le mani sui suoi fianchi.

Natasha lo guardò da capo a piedi e sbuffò: "Stark non ti lascerà mai andare...e poi c'è la palestra apposta"

"I tapis roulant sono troppo lenti per me". A queste parole Sam tirò in aria le braccia in segno di sconfitta.

Steve grugnì e si mise a preparare uno zainetto con acqua e uno snack per poter andare a correre.

"Steve...ti consiglio di non provarci nemmeno", disse la rossa avvicinandosi all'altro.

Il soldato sbuffò: "Non capisco perché, non siamo agli arresti domiciliari per omicidio! Non ho fatto niente di male!"

"Niente di male tu dici?!", Proferì Anthony Stark entrando dalla porta.
"Tu, signorino" disse camminando verso il biondo gesticolando con nonchalance, "hai violato una legge governativa...hai distrutto la fiducia dello shield...e sei scappato con un /omicida/".

Steve serrò la mandibola guardando Stark gelido negli occhi.

"Quindi /tu/" disse Tony secco, iniziando a diventare rigido: "hai /fatto/ qualcosa di male. E ti meriti di marcire qui dentro fino alla fine della tua bellissima e lunghissima vita".

Steve lo guardò negli occhi ancora e si allontanò guardando in basso: "va bene".
Tony annuì e si mosse verso il bancone della cucina.

Poco dopo questo 'battibecco' il genio ritornò in casa sua, dove Isaac lo aspettava con caffè caldo e brioches.

"Buongiorno supergenio~", disse il professore servendo a Stark il suo caffè. Quest'ultimo sorrise e gli baciò la guancia: "ciao splendore~ meno male che ci sei tu".

Isaac lo guardò e aggrottò le sopracciglia: "cosa succede?"

Stark sbuffò e si sedette sul divano: "niente...Steven è una testa di cazzo come al solito...". Isaac si sedette accanto a Tony gentilmente appoggiando le gambe sul suo grembo.

Stark sbuffò ancora: "Vuole andare a correre...ma è ovvio che non può se è agli arresti".
"Sì...ma non ha fatto nulla di male..."

"Isaac tu non sai, ti prego...", Stark si irrigidì e si alzò andando verso la finestra.
Lo scozzese lo guardò con dolcezza e gentilmente accarezzò la tazza: "magari puoi andare con lui?"

"Assolutamente no".

"Ma potrebbe farti bene un po' d'aria fresca..."
Anthony si volse verso di lui e gentilmente baciò la fronte di Isaac: "sei tu la mia aria fresca..."

Isaac sorrise dolcemente: "Non raggirarmi con queste tue paroline~" i due risero e si baciarono dolcemente. Anthony piano si inginocchiò in mezzo alle gambe di Isaac e lo baciò leggermente più intensamente.

Steven era seduto sul suo letto a disegnare. L'unica cosa che forse era ancora ritenuta legale che lui potesse fare.
Sentì la porta aprirsi. Forse era Tony che finalmente gli permetteva almeno di andare a correre.

Steve scese le scale in fretta solo per incontrare...
"Isaac...che ci fai qui?", La schiena di Steve si alzò dritta e rigida come un palo alla vista dell'uomo.
"Tony mi ha detto che vorresti andare a correre...non mi sembra giusto che tu rimanga chiuso qui..."

Steve lo guardò curioso e leggermente scostante: "quindi?"

"Quindi...io so il codice per toglierti il braccialetto...Tony ora sta dormendo...potremmo andare..."

Tony. Dormendo. A metà pomeriggio? Cosa può averlo stancato tanto da- oddio.

Steve fece una smorfia al solo pensiero che quello davanti a lui potesse anche solo aver toccato quello che un tempo era /suo/.

Isaac si avvicinò cautamente e disattivò il braccialetto di Steven.
Il soldato annuì "grazie...".

"Ovviamente verrò con te..."
Isaac sorrise e si infilò un cappellino delle Stark Industries.

Steven annuì di nuovo con riluttanza: "va bene...".

Era passata già una buona mezz'ora quando Steve decise di andare al passo con Isaac per "riprendere fiato", o meglio, essere cortese.
Isaac sorrise affaticato: "caspita...corri un sacco..."

"Mhmh"

"Mi dispiace per- per quello che è successo"

"Capita"

"Non è cambiato molto mi ha detto Tony...prima vivevate comunque come topi..."

"Già, ma almeno non c'era il mio ex futuro marito a tenermi d'occhio"

"Il tuo cosa?!".

Isaac rallentò guardando Steve con occhi sgranati.
Steve si fermò e si volse verso l'altro con una faccia leggermente stupita: "Io e Tony...ma...non te l'ha detto?"

Isaac scosse lentamente la testa e ingoiò: "non...c'è niente di male ovviamente- solo non lo sapevo", forzò un sorriso a Steven e si incamminò per tornare a casa.

Isaac entrò lentamente in casa: "Ciao amore..."
Tony si alzò dal divano dove stava lavorando a dei nuovi progetti e sorrise: "Hey!~ come stai?~ dove sei stato di bello?~"

Isaac sorrise leggermente: "in giro..."
Tony ridacchiò e gli prese le mani: "dove?~"

Gli occhi di Isaac si riempirono di lacrime: "io- mi dispiace- ho- sono andato a correre con Steve- io-"

Tony grugnì e sbuffò abbracciando Isaac "perché l'hai fatto?"

"Lui mi ha salvato la vita- e-", spinse via tony debolmente: "perché non mi hai detto che stavate per sposarvi?!".

Tony sbiancò e guardò Isaac negli occhi: "io- no aspetta è che- non volevo-".

"Non importa. Vado a lavarmi...", Isaac sbuffò e si incamminò di sopra.

Tony lo guardò triste e lentamente volse la testa verso la porta.

"CHE CAZZO TI VIENE IN MENTE ROGERS!".

Steve saltò mentre era nella doccia e uscì di corsa mettendosi un asciugamano attorno alla vita. Corse giù e vide Tony: "Tony-"

"Perché sei andato a dire a Isaac che stavamo per sposarci?! Perché sei andato a correre?! Me lo vuoi portare via?! Che cazzo pensi di fare?! DIMMELO!"
Steve guardava attonito l'altro e inghiottì: "è stata un'idea di Isaac di andare a correre-"

"Dovevi dire di no!"

"Pensavo te l'avesse detto!"

"No! Non me l'ha detto ma la colpa è tua! Che vuoi essere sempre il meglio! Sempre la prima scelta!"

Steve lo guardò negli occhi ancora e respirava affannosamente: "Io volevo- solo correre-"

Anthony roteò gli occhi, era rosso in viso dalla rabbia.

Steven lo guardò ancora: "Tony calmati- ti verrà un attacco-"

"Lasciami in pace! Stai lontano dalla mia vita! Ecco perché non l'ho detto a Isaac!", Tony inghiottì di nuovo, "Perché è l'unica cosa bella che mi sia /mai/ successa!"

Steve a queste parole sgranò gli occhi che gli si riempirono di lacrime: "mai successa". Il soldato annuì e corse su per le scale.

Anthony lo guardò e sbuffò nervoso. Uscì dalla casa in fretta e si mise a camminare.

E' una promessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora