Piano piano tutto si rimetteva a fuoco.
Le palpebre però erano pesanti, Steve faceva fatica a svegliarsi.Sentiva male al petto, come se qualcosa lo avesse bruciato da dentro.
Piano il soldato aprì gli occhi, sorrise debolmente quando una mano magra dalle dita lunghe gli accarezzò il viso: "Hey Capitano..."La voce di Natasha era dolce, quando Steve riuscì a metterla a fuoco la vide con i capelli raccolti, un sorriso grande le occupava il viso
"Hey...", Lui sbatté le palpebre lentamente.
Sam si avvicinò a lei da dietro e sorrise: "Hey, ci hai fatto prendere un bello spavento eh!"
Steven ridacchiò e tossì leggermente: "da quanto tempo...", Cercò di finire la frase ma Nat lo stava già interrompendo: "una settimana".
Steve annuì e lentamente si alzò seduto appoggiando la schiena alla spalliera del letto.
"Come state?", Sam fece spallucce: "meglio di te suppongo"
Tutti e tre risero. Natasha sorrise ancora una volta a Steve: "andrò a fare una telefonata..."
Gli uomini annuirono e rimasero in silenzio nella stanza.
Entrava una luce debole dalla finestra, saranno state circa le otto del mattino.
Steven chiese di poter mangiare e avere un buon caffè caldo, cosa che non gli fu negata.Wilson uscì dalla stanza per procurarglieli.
Steven era solo. Guardava fuori dalla finestra e una lacrima piano gli scese sulla guancia.
Captain America era triste. Tony non era lì, nonostante tutto Steve ci aveva ancora sperato.
Ma come poteva?
Isaac era perfetto per Tony.Una fitta di dolore fece gemere il soldato.
Si tenne il petto e strinse i denti. Faceva male.
Faceva male il pensiero che Tony non sarebbe stato più suo.
E Steve non riusciva a fare a meno di pensare che lui non avrebbe voluto salvare Isaac, ma semplicemente togliere di mezzo se stesso.Forse sarebbe stato più semplice.
Ormai era stanco, aveva vissuto più di 100 anni, non aveva più una ragione per rimanere...forse sarebbe solo stato meglio lasciarsi andare-"Hey"
Steve si volse: Tony era bellissimo. I suoi capelli perfetti, le piccole rughe vicino agli occhi e quel mezzo sorriso nascosto in quel 'hey'.
Il cuore di Steve stava volando.
Il soldato si sistemò nel letto e sorrise con tutto il bene che aveva per l'altro e rispose: "hey".
Tony ridacchiò avvicinandosi a Steve: "non pensavo avresti sorriso così tanto...", Tony arrossì, "non- non che io abbia notato che tu- ecco si-"
L'altro scosse la testa ridendo: "va bene così Tony". I due si guardarono e risero ancora.
"Non dovevi farlo, ecco..."
"Isaac sarebbe morto"
"Lo avremmo salvato come abbiamo salvato te..."
"Io sono un super soldato, posso prendere una pallottola"
"L'avremmo salvato ti ho detto"
"Tu non potevi perderlo!"
"Perché invece posso perdere te?!"
Gli occhi blu di Steve si fermarono, grandi e profondi, sul viso di Tony.
Cosa voleva dire? Non lo odiava ancora per quella storia degli accordi? Non era più un tasto dolente la loro passata relazione?
Tony guardò gli occhi dell'altro profondamente.
Non sapeva nemmeno perché si era di nuovo attaccato così tanto a Steve. Gli sembrava gli fosse passata, ma solo al pensiero di perderlo il genio si sentiva morire.
Anthony distolse lo sguardo dopo quel nanosecondo: "Io non posso..."
Il biondo ingoiò: "non puoi cosa?"
Tony fece spallucce e scosse la testa: "scusami".
Steve era perso, non capiva cosa stesse succedendo nella testa dell'uomo davanti a lui, ma sicuramente non si aspettava quello che accadde dopo.
Tony semplicemente si avvicinò e accarezzò il collo del capitano abbassandosi leggermente, gentilmente appoggiò le sue labbra a quelle di Steve e rimase fermo lì per qualche secondo.
Anthony non riusciva più a capire cosa provasse per Steve.
Era sicuro che, forse, dandogli un ultimo bacio avrebbe capito che Steve ormai era acqua passata, che quel semplice toccarsi di labbra non significasse più niente.Era convinto che se anche l'avesse baciato, Steve non era più che un amico.
Ma non fu così.
Quando le sue labbra incontrarono quelle dell'altro ci fu un'esplosione nel cuore di Anthony. Sentire il respiro del soldato contro il suo era come sentire che qualcosa era ancora vivo, che Steve era ancora vivo, che niente avrebbe cancellato quello che Tony aveva sentito così tanto e così forse nel suo cuore.
Per un attimo tutto era silenzio.
Steve chiuse gli occhi sentendo il respiro di Tony, gentilmente accarezzò il bacino dell'uomo, ma non appena fece questo il genio si staccò dalle sue labbra e fece un passo indietro, si schiarì la gola: "Scusami, non avrei dovuto".
Il sorriso che era appena nato sulle labbra di Steve morì in quell'esatto momento. Annuì e si sistemò i capelli: "siamo molto stanchi, scusami...forse Isaac ti sta aspettando e io ti trattengo qui-"
Tony annuì: "già. Isaac mi aspetta..."
I due si scambiarono un ultimo sguardo: Tony sapeva che non sarebbe finita qui.
Steve sorrise sinceramente: "Ci vediamo..."
Tony annuì e ricambiò il sorriso: "ci vediamo".
Tony lasciò Steve di nuovo solo.
Eccomi qui!
Mi scuso per l'assenza ma sono stata sul cammino di Santiago per 10 giorni! :D
Spero che questo capitolo vi piaccia, a breve ci saranno i prossimi :P