Paragoni

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Un dente di leone. Un tulipano. Una foglia.

Era già un'ora che Tony camminava per il parco: non voleva ancora tornare da Isaac. Non aveva proprio voglia di affrontare quell'argomento spinoso che era Steve.

Si sedette su una panchina mentre osservava la natura attorno a lui. Il sole era tiepido e una brezza leggera muoveva i suoi riccioli scuri.

Anthony prese un bel respiro e si lasciò cadere indietro sulla panca. La primavera non gli aveva mai fatto davvero effetto, non prima di Steve. Il Capitano aveva una fissazione coi fiori: adorava disegnarli, colorarli, dipingerli, farci le foto. Si era ritrovato ad adorare questo lato artistico di Steve. Era bello vederlo lavorare ai suoi acquerelli e oli...in silenzio, nel suo studio.

Tony si ritrovò a sorridere. Non era il momento. Non adesso.
Steve l'aveva tradito per i suoi principi, non poteva tollerare che avesse messo davanti il suo ego prima del loro matrimonio.

Con Isaac tutto era diverso. Forse meno "artistico", ma così quotidiano, semplice. Spensierato.
Tony adorava passare il suo tempo con Isaac, sembrava che il mondo avesse una luce diversa, soffice, accogliente.

Tony si ridestò dai suoi pensieri, guardò l'orologio, "dodici e mezza..." Sbuffò e si alzò dalla panchina camminando verso casa.

"Sei tornato finalmente! Temevo di rimanere tutto solo", Isaac sorrise dolcemente e baciò la guancia di Tony.
Si sedette alla tavola apparecchiata per due e gentilmente iniziò a servire pasta per entrambi "Vieni Anthony, siediti..."

Tony inghiottì "non...chiamarmi Anthony"
Isaac annuì e rispose, leggermente stizzito, "Steven lo fa di continuo".
Il miliardario si irrigidì: "ti prego di non iniziare Isaac. Non voglio che tu ti paragoni a lui. Tu sei molto meglio"
Isaac sbuffò, "mi hai comunque appena paragonato a lui".

Tony fece un lungo sospiro e guardò Isaac dolcemente: "Ti prego. Non nominarlo...non voglio che tu ti imbatta di nuovo in quell'esperimento da laboratorio".
Isaac sgranò gli occhi: "Tony...non esagerare ti prego..."
Tony scosse la testa e si alzò per andare in camera.
"Vuoi qualcosa da bere?"
Tony scosse di nuovo la testa, "no...non ne ho voglia".

Di voglia ne aveva. E molta. Aveva così tanta voglia di nuotare in un fiume ambrato che gli avrebbe annebbiato la mente per un po'.

Isaac annuì e gentilmente accarezzò le spalle dell'altro: "perché non andiamo a ballare?"
Tony lo guardò e fece spallucce.
Non poteva essere peggio che pensare a Steve.

La sera stessa i due innamorati erano seduti a un tavolino, raccontandosi storie sul college e sul liceo. Tony era contento di sentire quelle storie da Isaac.

"E quella fu la volta in cui capii che ero allergico ai frutti di mare", rise Isaac sorseggiando il suo whiskey.
Tony rise: "mi ricorda quella volta in cui con Rhodes decidemmo di andare a mangiare indiano...era troppo anche per me!", I due risero di cuore.

Isaac si alzò lentamente e sorrise a Tony, piano prese la sua mano e lo tirò verso la pista da ballo. Isaac sorrise e iniziò a ballare un lento con l'altro. I due si tenevano vicini, era così bello.

Gli occhi di Tony erano ambrati, la loro trasparenza rimetteva la luce creando riflessi color miele. Era bellissimo guardarli.
Isaac sorrise e gentilmente baciò Tony, il quale rispose baciandolo dolce, soffice, a ritmo di musica.

I due amanti incespicarono in casa tra baci, risate, carezze e svestizione generale. Subito si diressero in camera. Isaac baciava Tony ovunque, e una volta sul letto, nudo, lo ammirò nella sua bellezza.

Nonostante il professore fosse ancora un po' messo in soggezione da quella grossa cicatrice, ma non poteva darlo a vedere, non ora.

I due si strinsero, baciarono...fecero l'amore con dolcezza, come mai gli era successo, almeno non ad Isaac.

"È stato...", Isaac sorrise guardando l'altro sdraiato accanto a lui.

Tony sorrise: "dolce...", Si girò verso il professore e gli baciò le labbra dolcemente. Isaac poi gli baciò la fronte.
I due si accoccolarono sotto le coperte, Tony si strinse ad Isaac e chiuse gli occhi, addormentandosi poco dopo.

Isaac lo guardò ancora per un po': il 29 maggio sarebbe stato il suo compleanno...doveva pensare a un regalo...

Gli ritornò in mente il colore degli occhi di Tony alla luce della discoteca. Gli piaceva così tanto che avrebbe potuto immortalarlo. E forse aveva anche un'idea.

Il professore guardò le scatole sopra l'armadio e il quadernetto che aveva visto una delle prime volte in cui era stato a casa di Tony...forse l'artista che aveva fatto quei disegni poteva aiutarlo, del resto lui non era per niente capace di disegnarlo. Ma quell'artista aveva un talento straordinario.

Si decise: il giorno dopo avrebbe fatto in modo di scovare questo autore sconosciuto.




*Cantuccio dello scrittore*
Buonasera!
Mi scuso ENORMEMENTE per L'ENORME attesa, ma prometto che mi farò perdonare 💪

E' una promessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora