Erano ormai le sei del pomeriggio e Tony non era ancora tornato a casa.
Isaac entrò nella Avengers Mansion cercando Steve per poterlo ringraziare ancora per il dipinto, non appena entrò vide Sam e Natasha seduti sul divano mangiando popcorn. Li guardò confuso per un momento e poi sorrise: "hey, uhm, avete visto il Capitano?". Sam annuì: "E' in cucina! Sta prendendo da bere".
Isaac annuì e si diresse in cucina imbattendosi nel soldato: "Ciao Steve", il biondo si volse al saluto e sorrise.
"Buonasera Isaac, come è andato il pranzo?"
"Bene, sì ecco, Tony è diventato un po' strano...ha deciso di andare via a piedi e non è ancora tornato".
Steve si volse velocemente verso l'altro e sbatté le bibite sul bancone della cucina: "Come non è ancora tornato?! Che aspetto aveva quando si è allontanato?!"
Isaac sobbalzò al rumore delle bibite che sbattevano e scrollò le spalle: "Ecco- era un po' paonazzo, ma soprattutto sembrava molto pensieroso". Captain America lo guardò dall'alto in basso: "E non ti è venuto in mente di stare con lui? Non hai pensato che in quel momento potesse avere bisogno di te?!" Steve sbuffò e si mosse velocemente verso la porta di ingresso.
Sam lo guardò e roteò gli occhi: "Isaac togligli la cavigliera", il professore aggrottò le sopracciglia: "dove devi andare Steve?". Il biondo sbuffò di nuovo: "Dove tu non sei adesso".
Isaac rimase sorpreso e scosse la testa: "Allora non ti lascio andare, andrò io-", Natasha si alcò in fretta e si mise tra i due sapendo benissimo che Steve stava per menare l'altro: "Andate in due".
Isaac sbuffò: "no, vado io", uscì dalla struttura in fretta e si diresse fuori.
Steve ruggì sottovoce e lo seguì immediatamente. Camminavano mantenendo una distanza costante e, nonostante le loro divergenze, avevano un'unica missione: trovare Tony.
"Siete andati da 'Burger Joint?", chiese il Capitano setacciando la zona mentre camminavano. "Sì", rispose Isaac quasi incredulo che Steven avesse indovinato subito.
"E' il suo preferito", sussurrò il capitano a se stesso. Isaac lo squadrò e annuì controvoglia.
Dopo un quarto d'ora di ricerche i due si divisero: Isaac avrebbe seguito i passi che aveva fatto con Tony prima che se ne andasse e Steve avrebbe cercato il genio negli altri posti.
Isaac era confuso: perché doveva essere così disperata la situazione?
Insomma Tony si era semplicemente allontanato per starsene da solo, non gli sembrava così grave.Steve camminava veloce girando nei parchi e nei bar: dove cavolo si era cacciato?!
Come aveva potuto Isaac, il suo grande amore, lasciarlo da solo?! Non lo sa che Tony soffre di disturbo da stress post traumatico?! È vero, Isaac non l'aveva conosciuto nei suoi momenti peggiori...però Tony non gliel'aveva mai detto?"Tony?" Isaac continuava a chiamare, entrò al burger joint, ma niente.
Niente. Steve non capiva dove Tony potesse essere.
Erano le 19 ormai, Steve continuava a guardarsi intorno e sentì in lontananza le campane suonare.
Gli venne un'ultima, folle, idea.Steve corse verso il cimitero a perdifiato, entrò in fretta: "mi scusi!" disse al custode che stava chiudendo.
Corse fino alla lapide e lo vide.
Tony era lì seduto accanto alla tomba di Peggy, una bottiglia di whiskey nella sua mano, gli occhi rossi gonfi di lacrime.
Steve sbuffò leggermente e gli si avvicinò: "hey...", diede una rapida occhiata alla bottiglia.
Tony scosse la testa: "È ancora sigillata...non ho davvero il coraggio di rovinarmi di nuovo". Il genio guardò la faccia di Steve e tirò su col naso.
Gli occhi del biondo si riempirono di lacrime, sì inginocchiò e gentilmente accarezzò i capelli di Anthony: "Peggy sarebbe fiera di te...".
Tony scosse la testa di nuovo: "sono così confuso", guardò di nuovo il volto di Steve e scosse la testa debolmente: "Steven...".Steve lo guardò negli occhi e sorrise: "sono qui...Anthony...sono qui". Tony sorrise tristemente e prese il collo di Steve nelle sue mani.
Il biondo gli accarezzò le guance e si avvicinò leggermente. I due appoggiarono le loro fronti l'una contro l'altra.
Erano solo loro nel mezzo di un cimitero deserto a mantenere una promessa che non avevano mai davvero rotto: esserci sempre l'uno per l'altro."Tony io-", il telefono di Steve iniziò a squillare, rispose: "pronto Nat?"
"Steve! C'è bisogno di te alla base muoviti! È l'hydra-". La linea cadde muta.
Steve scattò in piedi e guardò Tony "dobbiamo andare, l'hydra sta attaccando di nuovo"
Tony saltò in piedi immediatamente e annuì: "recupero Isaac".Steve annuì e sorrise. Corse fuori dal cimitero in fretta.
Tony sbuffò: "Steve...". Sbuffò di nuovo e corse fuori per recuperare Isaac.I due si incontrarono al burger joint e si strinsero stretti. Isaac guardò Tony dolcemente e gli baciò l'angolo della bocca.
Tony sorrise e accarezzò i capelli di Isaac: "devo andare".Isaac aggrottò le sopracciglia: "che succede?"
"Un'emergenza Hydra, niente di preoccupante".
Isaac annuì: "niente più Iron Man mh?"
Tony ingoiò: "solo per questa volta..."
Isaac sbuffò riluttante e annuì: "va bene, ma io vengo con te".Tony esitò di nuovo, ma non era solo in pericolo la vita di Isaac...Steve era già andato verso la base e captain America era forte...ma non era iron man.
Tony annuì: "va bene, ma starai nascosto".
I due corsero fuori chiamando un taxi e veloci verso la base.