9) piacere sono Savannah✔

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Zayn:

Non avevamo mai litigato io e Adam, mai in quel modo. Era vero tutto quello che Adam mi aveva rinfacciato. Eravamo stati sempre insieme ed eravamo la parte più forte del gruppo, una sorta di motore che azionava il tutto. Adam era stato sempre così ma mai prima d'ora si era buttato contro un suo amico.
E se da una parte questo mi doleva in una maniera inconcepibile dall'altra non avrei potuto agire diversamente nei confronti di quella ragazza. Adam ne era consapevole aveva agito così per capire quanto fossi disposto a perdere per un amico. Ma qui era tutto diverso, c'erano dei limiti che andavano oltre il legame di amicizia.

Lasciai l'acqua scorrere a lungo prima di decidere di chiudere il rubinetto. Rimasi fermo con le mani sul lavandino ripercorrendo tutto da capo per capire quale sia stato il puzzle mancante, perché Adam mi aveva provocato?

Nel momento in cui alzai gli occhi per guardarmi allo specchio vidi dietro di me la figura di Savannah vulnerabile e in quel preciso istante capii che lo avrei fatto ancora una volta e mille volte ancora se ce ne sarebbe stata la necessità. L'avrei protetta nonostante tutto. Non c'era tra di noi nessun sentimento eppure mi ricordava qualcuno che mi mancava in una maniera assurda ogni giorno. Il motivo per il quale lei era lì riguardava me e la stupida scommessa di Adam di quella sera. Non mi sarei mai perdonato se qualcosa le sarebbe successo quella sera quando rimase da sola davanti all studio di tatuaggi, non un'altra volta, neanche ora quando era da sola in un posto a lei sconosciuto circondata da quattro ragazzi più grandi.

Conobbi Adam qualche anno prima nel periodo in cui stavo passando nomenti difficili nella mia vita. Mi isolavo da tutto e da tutti. Era in quel periodo che cominciai a marinare la scuola e a stare più fuori che dentro casa. Adam non mi aveva aiutato a tornare sulla strada giusta ma mi fornì comunque un appoggio e forse era quello che cercavo e non avevo mai trovato in nessun altro. Adam due anni più grande era il ribelle che andava per le sue. Se qualcuno gli avesse chiesto che scopo aveva nella vita probabilmente neanche lui avrebbe saputo rispondere. In tutto questo ero riuscito in fin dei conti a trovarmi un alloggio e due lavori ai quali dedicarmi con tutto me stesso. Adam invece continuava a vivere la vita cambiando ogni periodo casa e lavoro. "Se fosse stato una persona responsabile il suo posto lo avrebbe già trovato." ripeteva sempre Ed.

-Mi dispiace Zayn.- sentii la voce spenta di Savannah.

Avrei voluto spiegarle che dietro a tutto quello a cui aveva assistito c'era una lunga storia, ma quello non era il momento e probabilmente lei non avrebbe dovuto sapere i nostri fatti.

-Avevo sentito delle voci e mi ero solo affacciata dopodiché quell'urlo mi spaventò e involontariamente feci rumore.- cercò di spiegare, avevo il presentimento che il senso di colpa la appesantiva troppo.

"Non preoccuparti, non hai nessuna colpa tu." Le avrei voluto dire, ma  non conoscevo questo modo di parlare, non sapevo essere affettivo o anche semplicemente mostrare qualche sentimento, mi risultava tremendamente difficile. Non me lo aveva mai mostrato nessuno e non avevo neanche io mai avuto la necessità di mostrarmi gentile e comprensivo.

E mentre lei stava immobile in attesa di qualche mia risposta che Ed entrò sorreggendosi ad un bastone.

-Non vorrai trattenere questa povera creatura qui per tutta la notte giovanotto?

-Hai ragione Ed, si è fatto un sacco tardi.

-Aspetta un attimo. Cosa hai fatto qui?- disse indicando la sagoma del mio viso.

-Nulla di che.

-Sono pur vecchio e sordo ma ci vedo benissimo!- esclamò lui preoccupato. Se c'era qualcosa che non sopportava era l'essere all'oscuro dei miei segreti, che fossero belli o brutti, vivendo  insieme Ed pretendeva di sapere quello che succedeva nella mia vita e lo sapevo benissmo.

Tremila modi per convincerti che mi amiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora