3) Un paradiso per uno✔

246 36 7
                                    

Escape the ordinary

-Savannah sei pronta?- sentii la voce di mamma provenire dal bagno.

-Si due secondi e scendo in macchina anch'io.

-Si hanno notizie riguardo a quei ragazzi?- chiesi poi una volta che li raggiunsi chiudendo lo sportello di dietro.

-Non ancora, ma presto riusciremo a scoprire chi erano e ci penserò io stesso a far si che abbiano una giusta punizione.- rispose papà con un accenno di sorriso sulle labbra.

Ebbi l'impressione che le sue parole tranquillizzarono mamma.

-È solo questione di tempo per rintracciarli, agiscono sempre insieme e da tempo ci sono lamentele nei quartieri. -aggiunse poi dopo l'uomo.- ma questa volta più rivolgendosi alla figlia che alla moglie. Il suo sguardo caddè sullo specchio retrovisore.

Ero poggiata con il capo sul finestrino che faceva quasi da ombra e tutto il calore del mio corpo che pareva svanire a contatto con il freddo della finestra.

L'inzio della giornata non prometteva bene, il buio delle nuvole copriva ogni raggio di sole. Le gocce d'acqua scivolavano sul vetro del finestrino sintonizzate con il silenzioso suono di una canzone alla radio.

Il traggitto non era lungo ma la strada intrafficata non aiutava per niente lo scorrere delle macchine.

Arrivai davanti al solito edificio bianco come la neve in stile architettonico raffinato scese con la solita voglia trascinando dietro di me una cartella mezza vuota.

-Oggi non posso venirti a prendere.- la testa di mia mamma sporgeva dal finestrino in cerca di un nostro ultimo contatto.

Mi limitai ad annuire. Non era la prima volta che mamma per impegni lavorativi non mi veniva a prendere ma in fondo per me era anche più comodo.

-Non sai che cosa sta succedendo!- esclamò Ronnie non appena mi avvicinai alle scale dell'entrata.

Appresi nell'immediato che si riferisse a quello che era successo alla mia festa. Ne stavano parlando tutti, i ragazzi a scuola, i loro genitori, i vicini di casa. Ognuno aveva qualcosa da dire. C'era chi era semplicemente curioso e chi invece aggiungeva teorie sempre più fantasiose.

-Sei diventata l'argomento della giornata. Le voci si stanno spargendo dappertutto e non ci crederai ma forse sappiamo chi erano quei ragazzi.

Ronnie a fatica riusciva a trattenere il suo entusiasmo. Quella era forse l'unica volta in cui qualcuno si era realmente interessato a noi. Essere al centro dell'attenzione al contrario di me la emozionava.

Ero ferma davanti a Ronnie in attesa che continuasse.

-Allora? Hai scoperto chi erano quei ragazzi?

Ronnie dopo essersi avvicinata ulteriormente fece un movimento strano quasi ad accertarsi che non ci fosse nessuno nei paraggi.

-Emma ha detto a Viola che ha detto a Linda che ha riferito a me che uno dei ragazzi è il fratello di Luna.

-Il ragazzo che mi ha baciata è il fratello di Luna?!

-No! Shh!- Ronnie con una delle sue mani ghiacciate mi coprì la bocca.- Stai zitta, che le voci si diffondono più veloce di quanto tu possa pensare.

-Devo parlare con Luna al più presto.

-Lo sai che non ti dirà niente.

-Non mi interessa, me lo dovrà dire.

Mancava poco all'inizio della lezione e pian piano tutti si stavano riunendo nelle proprie classi.

-Dove stai andando?- esclamò Ronnie rincorrendomi con passo spedito.- Aspettiamo la fine delle lezioni, non è ora.- Ronnie insistette aggrappandosi al mio braccio.

Tremila modi per convincerti che mi amiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora