"Metti caso
che mi pensi e non me lo dici,
allora che mi pensi a fare?"-Ti prego Savannah, ti chiedo solo una volta, dopodiché se non proverai nulla sparirò.
Le sue implorazioni inventate al momento mi grattarono in modo fastidioso l'anima.
La verità era che non avevo voglia e non mi fidavo, né di lui né delle sue intenzioni. Forse avevo imparato ad essere troppo prudente ma a volte esserlo era l'unica soluzione.
-Una cena.- continuò senza far caso alla mia espressione scocciata.
Feci per chiudere la porta davanti a lui ma qualcosa mi bloccò. Vidi la nostra grossa Suv bianca parcheggiare davanti al viale.
-Ti prego.- sentii da qualche parte nelle orecchie di nuovo la sua voce.
-Oh Thomas che piacere entra pure, ti andrebbe di pranzare con noi?
Mia mamma avanzò più velocemente del previsto quasi ci avesse visti da lontano e non avesse visto l'ora di avvicinarsi. Teneva tra le sue sottili braccia una busta dalla quale si intravedeva il pane.
-La ringrazio signora purtroppo devo rifiutare. Sono passato solo a dare una cosa a Savannah, ora devo tornare.
Certo con che grazia gli veniva spontaneo mentire sul momento, pensai.
-Va bene allora sarà per la prossima volta. Non accetterò un altro rifiuto.
Dentro di me pregai che fossero solo parole buttate al vento e che nessuno dei due le avrebbe mai realizzate.
-Pensaci ti prego.- furono le ultime parole di Thomas prima di andarsene che per mia sfortuna udirono anche mamma e papà.
-A cosa dovresti pensare?- domandò papà una volta che tutti e tre ci sedemmo per pranzare. -Che poi quella parola fu accompagnata anche da un "ti prego"- continuò analizzando da solo la situazione di neanche mezz'ora prima. Papà doveva sapere sempre tutto, nulla sarebbe potuto sfuggire a lui non importava di cosa si sarebbe potuto trattare.
Mia mamma tossì per rimproverarlo.
-Sono cose che non ti riguardano, lascia che i giovani abbiamo i loro segreti.- aggiunse mostrandomi un briciolo di comprensione
Wow segreti. Se solo avessero scoperto di cosa si stesse trattando il loro entusiasmo muterebbe oppure no, peggio sarebbe l'esatto contrario per mia sfortuna.
-A proposito di Zayn.- continuò papà come se ne avessimo parlato prima.- Dovrei parlargli in relazione a dei fatti che sono accaduti non molto tempo fa al negozio del signor Johnson e penso che lui potrebbe aiutarmi. Volevo chiedergli di venire da noi, avete già chiarito?
Mi resi conto che anche i muri si fecero più silenziosi per ascoltare meglio ciò che avevo da dire a riguardo.
-No.- risposi secco. Ma poco dopo mi resi conto di non essere stata esaustiva.- Ma se vuoi puoi anche invitarlo non mi interessa.
Oh si che mi interessava, di certo non avrei fatto domande sul quando sarebbe avvenuto, non potevo mostrarmi così tanto disperata.
Non ebbi poi in definitiva la certezza se la questione riguardasse più l'accertarsi a che punto era la mia relazione con Zayn o se veramente papà volesse avere il mio consenso per invitare il mio ex o ancora attuale ragazzo. Nel dubbio optavo più per la prima di ipotesi.
In serata ci pensai bene e forse anche dettata dall'idea di poter vendicarmi decisi di accettare la proposta di Thomas. Una sola volta. Non credevo veramente al fatto che fosse interessato a me, un qualcosa mi diceva che ci sarebbe stato sotto un qualche inganno.
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Tremila modi per convincerti che mi ami
RomansSavannah Hamilton è una ragazza adolescente senza ancora dei piani ben precisi riguardo il suo futuro. Non sa cos'è l'amore ma dopo che alla sua festa di sedici anni un ragazzo sconosciuto entrato di nascosto la bacia, inaspettatamente sente il biso...