Baciami finché il mondo sarà nostro
-Era tutto un tuo piano no? Quando ti sei reso conto che ero figlia del signore che ti aveva aiutato hai fatto la parte del buono, fingendo di prenderti cura di me per scampare dalle responsabilità.
-Sei seria? Non sapevo ancora chi fosse tuo padre e l'ho fatto perché così mi sono sentito di fare.
-Che persona corretta che ti fingi di essere, vorrei tanto conoscerti come sei veramente.- lo sfidai fingendo un falso sorriso- facciamo una scommessa.
-Una scommessa?- domandò senza capire.
-Si, se vinco io dovrai sopportarmi per un'intera giornata in quanto passeremo 24 ore o quasi insieme. Se perdo ti lascerò stare.
-Stai scherzando spero, non gioco.- rispose chiarendo la voce.
-Perché? Hai paura di perdere?
-Che certezza ho che manterrei la promessa? Te l'ho già spiegato troppe volte che non possiamo stare insieme e ti fai solo del male continuando a voler passare del tempo con me.- lo disse con assoluta calma come quando si spiega ad un bambino che ha torto.
-Quindi ti ritiri? Senza neanche aver provato, ben fatto Zayn.- lo provocai sperando di riuscire a ottenere la reazione opposta.
Ci fu un momento di silenzio nel quale mi concentrai a trovare un piano B se ne sarebbe stato bisogno.
-A cosa volevi giocare?- sentii improvvisamente.
-Non ha importanza visto che hai rinunciato.
-Sei perfida.
-Avremmo scelto insieme ma non hai voluto per paura di perdere perciò niente, non c'è stato discorso.
-Mi stai provocando?
-Nono, ammetto solo i fatti.- lo stavo provocando si, come mai nessuno si sarebbe immaginato. Mi morsi il labbro inferiore attendendo una sua risposta. Che cosa c'era che non andava con lui, perché era sempre contro di me? Perché non aveva ancora ceduto dopo tutti i miei tentativi?
-Allora facciamo una partita ma il gioco lo scelgo io.
Bingo! Aveva funzionato, non sapevo bene se era per il suo ego troppo alto o per le mie prediche affinché funzioni ma non ci stavo tanto a pensare.
-Ti mostrerò un gioco che pochi conoscono ma che è molto comune, me lo insegnò Ed.
In realtà non sapeva che il gioco di per sé qualunque sarebbe stato non mi interessava, così anche né la vincita, né la perdita, il fatto che avesse accettato era già in parte una mia vittoria.
Seguirono un lungo silenzio fino al nostro arrivo al posto dove secondo Zayn si sarebbe dovuto svolgere il nostro gioco. Non avevo idea di dove stavamo né di cosa si trattasse.
-Perché mi hai portata al lago?- posi fine al silenzio dopo che una volta tolto il casco ai miei occhi apparve un semplice campo con un lago non molto lontano.
Era notte fonda e di certo quel posto non era tra i più belli da visitare a quell'ora.
-Possiamo tornare se vuoi?
-No, parlami di questo gioco prima.
-Non ti ho portata qui senza una ragione. Il gioco riguarda il lanciare i sassi nell'acqua da un'accurata angolazione in modo da far si che il sassolino rimbalzi più volte possibile.
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Tremila modi per convincerti che mi ami
RomansaSavannah Hamilton è una ragazza adolescente senza ancora dei piani ben precisi riguardo il suo futuro. Non sa cos'è l'amore ma dopo che alla sua festa di sedici anni un ragazzo sconosciuto entrato di nascosto la bacia, inaspettatamente sente il biso...