~Capitolo 41~

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Taiga

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Taiga

Arriviamo davanti all'entrata. Scendo dalle sue braccia e cerco di reggermi in piedi. Mi sento meglio, mi sono fatta prendere dal panico e mi sono fatta male, ma adesso mi sento molto meglio.

Mi prende per mano e delicatamente mi fa sedere sul divano, sorridendomi.

<<Adesso stai qui che prendo il ghiaccio>> dice un po' agitato.

Lo afferro dalla maglietta, bloccandolo. Si preoccupa troppo, sto bene. Lancio uno dei miei più dolci sguardi.

<<Nam, guardami negli occhi>> lo guardo col sorriso.

Mi osserva profondamente. Riesco a vedere le sue piccole fossette accentuarsi e i suoi angoli della bocca alzarsi.

<<Nam, tranquillo! Io sto bene, ho semplicemente un livido sul sopracciglio, non è niente, ho fatto di peggio: gambe rotte, braccia e altro, graffi di qua e di là...>> dico avvicinandolo e abbracciandolo.

Mi stringe forte e, con le sue delicate mani, mi accarezza la schiena. Un tocco pieno di emozioni, ma allo stesso tempo delicato e molto confortante.
Nam si allontana e va verso la cucina e cerca di preparare due bevande calde. Nel mentre controllo il telefono, clicco sopra l'icona del mio social preferito e controllo i commenti del mio ultimo post. Sorrido lievemente. I commenti positivi sono aumentati a dismisura, in questo momento posso dire di essere felice con me stessa. Lotto ogni giorno col peso delle mie inaspettate emozioni, sentimenti o semplicissimi pensieri. Sento come se ancora non mi conoscessi, come se fossi un estraneo nel mio corpo.

<<Allora, dato che devo stare tranquillo, ci guardiamo un film, "I'm Not Strong"?>> Si avvicina con due tazze.

Lo aiuto, appoggiandole sul tavolino.

<<Emm...no, l'avrò visto miliardi di volte! Facciamo che non guardiamo niente e dormo?>> Rido rumorosamente.

Incrociamo lo sguardo e scoppiamo a ridere. Un momento di complicità... unico e meraviglioso.   
Si siede sul divano e incrocia le gambe.

<<Ma quanto mi capisci...posso chiamarti "Marta" quando non c'è nessuno?>> Chiede prendendo la tazza dal tavolo.

È strano, perché penso sia la prima persona che me lo chiede, anche perché il mio vero nome lo sa solo la mia famiglia, nessun altro. Sono quasi sei anni che mi faccio chiamare Taiga, non pensavo fossi così sicura in questo. Ho cambiato nome, non personalità...sono sempre Marta in fondo.

<<Certo!>> Sorrido sinceramente.
<<Allora Marta, vado a prendere la coperta, addormentati e sei morta!>> Annuncia sarcasticamente.

Corre velocemente verso la stanza vicina. Sento alcuni rumori di ante sbattere e dopo due secondi Namjoon torna da me, con due coperte in mano.
Ne mette una sulle nostre gambe, ma essendo corta mi avvicino delicatamente. 
Appoggio il capo sulla sua spalla e guardo il vuoto, godendomi la forte vicinanza dei nostri cuori.

<<Marta, hai un nome così bello, perché devi per forza nasconderlo?>> Domanda curioso.
<<Come te lo spiego? Per me la figura della tigre è molto importante. Da piccola mi guardavo allo specchio, ripetendo sempre "You are strong, you are a tiger". Da lì speravo che qualcuno me lo dicesse sinceramente... ovviamente non successe nemmeno per miracolo. Così un giorno, stufa, decisi di cambiare nome e farmi chiamare Taiga. Sai quando uno mi chiama così è come se mi stesse ricordando di essere una tigre...di essere forte>> rispondo dolcemente a Nam.

Non è facile da spiegare. Non è semplice esprimere delle emozioni ed esporre un sentimento a qualcuno. Per spiegarlo alla mia famiglia ci ho messo tanto, non capivano o almeno, non volevano capire.

<<Capisco, pensa, io ho iniziato danza all'età di quindici anni, ecco perché sono quello che balla un' peggio, l'ho fatto per le persone, perché mi prendevano in giro...guardami adesso. Sono il k-popper più famoso al mondo. Sembra strano, ma nonostante il giudizio degli altri sono arrivato qua. Ricordati che da soli si può fare molto!>> Mi accarezza delicatamente i capelli.

Continuiamo a parlare e...nonostante poche parole, la mia autostima sta aumentando. Namjoon è bravo con le parole, è bravo a rendermi migliore. Mi ha fatto ascoltare attentamente "Moonchild", soffermandosi su ogni strofa, spiegandone il significato. Sono l'unica a saperlo...mi fa star bene la sua presenza, mi rende forte e tremendamente felice. Appoggio delicatamente un dito sulle sue labbra e lo zittisco. Gli do un bacio sul braccio e mi addormento sulla sua spalla.




Spazio Autrice:

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Vi amo❤️

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