Casa David, quel giorno, era avvolta da un profumo di cibo che non faceva altro che far venire l'acquolina in bocca.
Diversamente dal solito, ai fornelli non c'era Rossella, intenzionata, come sempre, a far concorrenza a Carlo Cracco.«Se ogni volta che litigheremo verrai a cucinare da me, vorrà dire che ti farò incazzare più spesso, Nina.» scherzò Damiano staccando per qualche secondo gli occhi dal cellulare.
«Non abbiamo litigato io e te.» gli disse lei, alzando il coperchio di uno dei padellini. «Tu hai sbroccato e io ho fatto la stronza, ma non abbiamo litigato.» chiarì.
Damiano sbuffò alzando gli occhi al cielo.
«Okay, mettiamola così.» disse. «Dobbiamo parlare, però. Nun me va de lascià 'e cose a metà.»
Valentina annuì, cercando di prendere qualche secondo per riordinare i pensieri.
Abbassò il livello del fuoco dei vari fornelli accesi e si appoggiò al tavolo della cucina dove era seduto il ragazzo.
«Che t'è successo prima che te sei azzittita tutto d'un tratto?» le chiese, continuando a trovare strano il suo comportamento. Solitamente, infatti, bisognava impegnarsi per farla tacere, chiacchierona com'era.
«Promettimi di ascoltarmi bene e di non farti strane idee subito.» chiese lei.
Dopo aver visto Damiano mimare una croce sul cuore, continuò.
«È una cosa che riguarda Mirko.»Il moro annuì, rigirandosi tra le mani uno dei suoi anelli preferiti.
Sperava che non stesse per dirgli che Mirko era l'amore della sua vita e che l'aveva capito dopo gli ultimi episodi accaduti fra loro.«Lo odio.» disse lei sbuffando.
Damiano, quasi sollevato, la invitò a sedersi sulle sue gambe.
«Viè.» le disse, prendendole il polso e tirandola leggermente vicino a lui.
Valentina seguì i movimenti del ragazzo, accoccolandosi sul suo petto.
«Perché 'sto stronzo ce l'ha fatta a fatte stà zitta e io che ce provo sempre 'n ce so' mai riuscito?» domandò, lasciandosi andare al dialetto.
Valentina per tutta risposta lo colpì su un braccio. «Guarda che è una cosa seria, Damià.» esclamò stizzita.
«Lo so, amò, volevo sdrammatizzare un pochetto.» si giustificò lui, pizzicandole il fianco senza, poi, allontanare la mano dal corpo della ragazza.
Valentina lo ignorò, continuando il suo discorso.
«Oggi alla radio ho sentito un uomo salutare una certa Titti e m'è tornato in mente lui insieme a millecentotrentasette dubbi.» gli spiegò.
«Ho paura delle scelte che sto facendo, mia madre praticamente mi sta costringendo a chiarirmi con lui perché dice che non mi sto comportando da adulta non rispondendo alle sue chiamate. Io non ci voglio parlare, non ho proprio voglia di sentire la sua voce.» continuò.Damiano decise di non sbilanciarsi troppo, in fin dei conti era coinvolto anche lui in quella storia.
Certo, se chiarire con Mirko fosse stata la soluzione definitiva per concludere la storia tra il biondo e Valentina, avrebbe personalmente portato di peso la ragazza sotto casa sua per poterci parlare.
Al contrario, un eventuale confronto fra i due avrebbe potuto anche portare ad un loro possibile riavvicinamento e questo, Damiano, non l'avrebbe sopportato.«Se non hai voglia ora, non farlo, non ne ricaverai nulla. Non sarò di certo io ad obbligarti a parlarci.» affermò, palesando le sue convinzioni.
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hills. ↠Damiano David, Måneskin ↞
Fanfiction"T'amo senza sapere come, né quando, né da dove, t'amo direttamente senza problemi né orgoglio: così ti amo perché non so amare altrimenti che così, in questo modo in cui non sono e non sei, così vicino che la tua mano sul mio petto è mia, così vici...